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Lillo Quarantino
Parole Inutili
Alfa Music (2013)
1. Inutili parole
2. Campana
3. Doodle
4. Rosa funebre
5. Saltapicchio
6. Turn over
7. La sognatrice di Ostenda
8. Mambo senza te
9. Pugni in tasca (bonus track)
Lillo Quaratino - Double Bass, Arrangements Roberto Taufic - Acoustic Guitar, Arrangements Eduardo Taufic - Piano Giancarlo Maurino - Tenor and Soprano Saxophones Gabriele Mirabassi - Clarinet Nicola Stilo - Flute on 3, 5 and 6 Roberto 'red' Rossi - Drums, Percussions Marta Raviglia - Voice on 9
ALFAMUSIC
Music Label & Publishing
Via G. Turner, 27 - 00169 Rome (Italy)
Tel:(+39) 06 263067 Fax:(+39) 06 23269109
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info@alfamusic.com
web: www.alfamusic.com
Parole inutili. Mute, sospese, trattenute. Dal naturale fluire dell'immaginario
ispirato da questo prezioso lavoro di Lillo Quaratino. E dall'ascolto: esercizio
ormai raro, ma dal grande potenziale comunicativo. La cui bellezza è qui esaltata.
E la cui pratica piacevolmente indotta. Con la stessa attitudine con cui si presta
l'orecchio al racconto delle più intriganti storie narrate, si finisce col farsi
rapire dalla trama, piena e consistente, che ciascun brano racchiude in sé. Così
le Inutili parole d'apertura, senza sprecar fiato e affidandosi all'universalità
del linguaggio musicale, riescono a dipingere una poetica atmosfera in cui il tempo
sembra fermarsi e lo spazio disperdersi. La voce narrante prende forma nell'appassionato
clarinetto di Mirabassi. Per poi cedere il passo alla storia successiva – Campana
– a cui introduce il piano di Eduardo Taufic con un incipit dal sapore
fiabesco, presto dissolto in un'ondeggiante danza tra strumenti. Danza che si tinge
di calde e sensuali sfumature in Doodle - su cui si muovono, in giocosa alternanza,
il flauto di Stilo e il sax di Maurino – e nell'elegiaco Mambo senza te.
Il ritorno alla dimensione - per così dire - narrativa passa per Rosa funebre
il cui tema malinconico, in perfetta linea con il titolo, sboccia e prende forma
in una toccante melodia (ri)chiusa da note che alludono ad uno sperato lieto fine.
Un po' come avviene per La sognatrice di Ostenda (non a caso, già titolo
della raccolta di racconti di Eric-Emmanuel Schmitt) intorno a cui prende vita,
con delicata eleganza, uno scenario dai contorni nostalgici. È il contrabbasso di
Quaratino ad introdurla, con un passaggio tanto breve quanto intenso. Ma è soltanto
nel brano successivo, Saltapicchio, che si può godere della sua presenza
più decisa, con un assolo perfettamente inserito in una narrazione melodica di quelle
che ti si imprimono nella mente come una bella favola senza età. A raccontare davvero
una storia ci pensa, infine, la voce narrante-recitante-cantante di Marta Raviglia:
suo il testo-racconto della bonus track Pugni in tasca, srotolato
sul morbido tessuto armonico confezionato da Quaratino.
E le parole tornano così ad essere utili.
Alessandra V. Monaco per Jazzitalia
04/05/2008 | 1 marzo 1984: ricordo di Chet Baker al Naima Club di Forlì: "La sua voce sottile, delicata, sofferta, a volte infantile, mi è rimasta dentro il cuore per molto tempo, così come mi si sono rimaste impresse nella memoria le rughe del suo viso, profonde ed antiche, come se solcate da fiumi impetuosi di dolore, ma che nello stesso tempo mi sembravano rifugi, anse, porti, dove la sua anima poteva trovare pace e tranquillità. La pace del genio, la pace del mito, al riparo delle tragedie che incombevano sulla sua vita." (Michele Minisci) |
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Data pubblicazione: 19/10/2014
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