EGEA Records & Distribution
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A quanto sembra la musica eurocolta e l'improvvisazione
d'oltreoceano vanno sempre più d'accordo. Oddio, i benpensanti dell'una o dell'altra
sponda musicale storceranno il naso e s'alzeranno il bavero brontolando a più non
posso. Fortuna vuole, però, che i musicisti più lungimiranti e meno mentalmente
ingabbiati se ne infischino e proseguano nel loro lavoro di ricerca e sperimentazione.
E' il caso di Peo Alfonsi che, con la complicità dell'Egea Records - apologeta
di questa musicale "terra di mezzo" - ha concretizzato in Itaca il suo viaggio tra
classica e jazz, i suoi studi, le sue esperienza e le sue passioni.
Il chitarrista sardo è al suo primo disco da leader, dopo aver contribuito con
le sue corde ad un buon numero di lavori che hanno visto impegnati
Paolo Fresu,
Fausto Beccalossi, Al Di Meola, Stefano Battaglia e, tra gli altri, anche Gabriele
Mirabassi che, in questo lavoro, lo accompagna – da par suo – con Kyle Gregory,
fine marcatore delle blue notes, Salvatore Maiore, tessitore di trame
e contrappunti al contrabbasso e violoncello, e Antonio Mambelli, che sa
ben collocare accenti e contrasti ritmici, alle percussioni.
Tutte le composizioni sono originals del leader, per lo più brevi ed intense,
capaci di mantenere un'alta tensione espressiva dal gusto cameristico mai eccessivamente
marcato o fuori luogo.
Il viaggio di Alfonsi tocca anche le coste del Brasile con Gismontiana,
dai colori emotivi cangianti e dalla rimarchevole coerenza descrittiva affidata
a Gregory e Mirabassi prima e, poi, alle eloquenti corde del musicista di Iglesias.
Bella anche la dedica a Kenny Wheeler (Wis For Wheel) con il filicorno di
Gregory in proscenio. Così come l'intima conversazione tra Alfonsi e Mirabassi in
Naele, un affresco sonoro emozionante. Cellule melodiche, quadri sonori che
si snodano in perfetta sintonia ed in ambiti di confine, dal trattamento armonico
moderno.
Una congerie di forme che si concretizza anche per mano della "coraggiosa
e generosa partecipazione di un'azienda dinamica e intraprendente, la Semaflex di
Salvatore Citterio", come lo stesso Alfonsi dice nelle note di copertina. E'
questo un monito per gli imprenditori: investire in cultura – quella vera, non il
trash che impera in ogni dove – paga e pagherà sempre.
Itaca è un distillato di musica dal nitido spessore contenutistico.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 26/04/2010
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