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Stefano Battaglia
Songways
ECM (2013)
1. Euphonia Elegy
2. Ismaro
3. Vondervotteimittis
4. Armonia
5. Mildendo Wide Song
6. Monte Analogo
7. Abdias
8. Songways
9. Perla
10. Babel Hymn
Stefano Battaglia - piano Salvatore Maiore - double bass Roberto Dani - drums
Questo è il secondo disco inciso dal trio per l'Ecm dopo "The
river of anyder" del 2011. E' un lavoro indefinito e concreto, evanescente e corposo,
ispirato e lirico. Racchiude, infatti, una musica molto caratterizzata, ma altrettanto
sospesa, volutamente irrisolta, affascinante perché dotata di una organizzazione
interna ben delineata e da un'interpretazione tendente a scomporre, a sfilacciare
i vari temi per scavare nel loro nucleo centrale, nella loro essenza. Stefano Battaglia
rimanda, nei titoli, ad una serie di città dell'immaginazione e le abita ogni volta
con un tema appropriato, di diversa foggia, contraddistinto però dal marchio di
fabbrica della sua cifra stilistica. Il suo pianismo non può definirsi jazzistico
in senso stretto. Anzi, il musicista milanese oscilla fra richiami al tardoromanticismo,
a sequenze in cui prevale un' interattività di stampo minimalista non troppo spinta.
In alcuni pezzi si distinguono, ancora, echi della lezione di
Keith Jarrett,
quello del trio degli anni '70 con Charllie Haden e Paul Motian. E' un florilegio
di modelli colti o "pop", plasmati nella sua personalità e nella sua curiosità di
artista aperto e creativo.
Se Battaglia non indulge nelle note sincopate, Roberto Dani, da parte sua, non ci
pensa neppure ad accompagnare soltanto i due partners. Il batterista si dedica ad
un lavoro pressante di destrutturazione dei tempi e dei modi, andando in controtendenza,
sfregando i piatti o trattando in altra maniera il suo strumento, producendo un
solo continuo, tanto spiazzante quanto conforme al contesto.
Salvatore Maiore elargisce colpi precisi con il contrabbasso,
profondi e pertinenti nelle varie situazioni. Non si lancia in interventi virtuosistici.
Fa poche note, ma ognuna ha una funzione qualificante ed indispensabile al discorso
complessivo.
Le varie tracce procedono generalmente su tempi lenti o appena
più vivaci e sono di (alto) valore analogo. Fra gli altri pezzi si segnalano "Armonia"
per un magistrale cantabile solo di Salvatore Maiore e "Songways" per la bellezza
di un tema orecchiabile, elaborato e rielaborato con grazia e semplicità da un gruppo,
per una volta quasi al completo servizio del piano solista.
Stefano Battaglia prosegue la collaborazione prestigiosa con
Manfred Eicher aggiungendo un altro capitolo importante alla sua discografia. Il
suo trio ha conseguito un tale livello di condivisione delle idee estetiche del
leader e una tale intesa musicale, da augurasi che la collaborazione duri ancora
a lungo, se i risultati sono così lusinghieri.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 21/07/2013
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