Ecm 2009 – Ditribuzione Ducale
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Jan Garbarek Group
Dresden
CD 1:
1. Paper Nut
2. The Tall Tear Trees
3. Heitor
4. Twelve Moons
5. Rondo Amoroso
6. Tao
7. Milagre Dos Peixes
CD 2:
1. There Were Swallows
2. The Reluctant Saxophonist
3. Transformations
4. Once I Dreamt a Tree Upside Down
5. Fugl
6. Maracuja
7. Grooving Out!
8. Nu Bein
9. Voy Cantando.
Jan Garbarek
- soprano and tenor saxophones
Rainer Bruninghaus - piano, keyboards
Yuri Daniels - bass
Manu Katché - drums
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Prima facie colpisce il debutto live recording di Garbarek; già questo
merita un attento ascolto ed una doverosa menzione che acquista una sua valenza
storica. Intriga ancor più perché trattasi di un doppio album - registrato nell'ottobre
del 2007 all'Alter Schlachthof di Dresda e licenziato
dall'ECM secondo i suoi tempi di preparazione e ponderazione – che raccoglie circa
due ore di musica intensa, dai mille cromatismi ed accenti diversi. Ultima perla
d'attenzione cronologica è che sono passati oramai sei anni da In Praise Of Dreams,
ultimo album da leader del sassofonista norvegese.
Garbarek dà conferme ed al contempo stupisce. Conferma in toto il suo suono pieno,
largo, vibrato ed espressivo capace di trovare un respiro ed una grazia del tutto
particolari. Riluce il suo lirismo ed un marcato senso della dinamica sonora dalle
molteplici sfaccettature che ben si concerta con il poderoso groove di
Manu Katchè,
con il quale condivide profondità e danzabilità delle armonie. Il batterista parigino
non ingombra il campo quanto potrebbe e – probabilmente – vorrebbe, fors'anche per
sumpateia con Garbarek - visto che dal 2004
sono in amorevole afflato su reciproci fronti - come accade in Paper Nut
del violinista indiano L. Shankar, riscritta con ritmo simil shuffle.Garbarek
stupisce per l'essersi scrollato di dosso la freddezza scandinava, bagnando di frizzante
dinamismo Once I Dreamt A Tree Upside Down di
Trilok Gurtu e nel trattare con
ossequio Milagre Dos Peixes di Milton Nascimento, aurata da un assolo degno
di "saluto alla visiera" di Rainer Bruninghaus, compagno di lungo corso del
fiatista di Mysen. A riprova della nuova linfa vitale di Garbarek, v'è anche il
funky di Voy Cantando (dall'album Legend Of The Seven Dreams,
1988) che chiude un live set consegnato alla
storia.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 07/12/2009
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