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Norma Winstone
Stories Yet To Tell
ECM 2158 Recorded December 2009 ArteSuono Recording Studio, Udine
1. Just Sometimes 6:10 (Armando Manzanero, N. Winstone)
2. Sisyphus 5:05 (K. Gesing, N. Winstone)
3. Cradle Song (Hoy Hazan) 4:33 (Komitas/Tigran Mansurian, N. Winstone/Christina Rossetti)
4. Like A Lover 4:10 (Dori Caymmi, arr. K. Gesing, Nelson Motta/Alan & Marilyn Bergman)
5. Rush 4:48 (K. Gesing, N. Winstone)
6. The Titles 4:00 (K. Gesing, N. Winstone)
7. Carnera 4:11 (G. Venier, N. Winstone)
8. Lipe Rosiže 4:56 (Traditional, arr. G. Venier)
9. Among The Clouds 3:32 (Maria Schneider, N. Winstone)
10. Ballo furlano 3:18 (Giorgio Mainerio-16th century, arr. G. Venier)
11. Goddess 5:09 (Wayne Shorter, Norma Winstone)
12. En Mort d'En Joan de Cucanh 2:15 (Troubadour song-13th century, arr. G. Venier)
Norma Winstone - voice
Klaus Gesing - bass clarinet, soprano saxophone
Glauco Venier - piano
La dimensione del trio è sempre stata congeniale alla jazz singer britannica
Norma Winstone, basti ricordare i capolavori incisi tra gli anni '70 e '80 con
il trio Azimuth, nel quale era affiancata da John Taylor e Kenny Wheeler.
Qui il triangolo musicale - perfettamente equilatero - vede negli altri vertici
il pianista italiano Glauco Venier e i fiati dell'austriaco Klaus Gesing,
già collaudati nel cd ECM precedente, il premiato "Distances", e nel cd Universal
"Chamber Music". E il risultato artistico rispetto ai lavori del Trio Azimuth
è, se possible, oggi ancora più convincente, perché sono ormai alle spalle gli arditi
sperimentalismi, che hanno lasciato spazio a una classicità senza tempo, a una musica
fatta di sfumature e una nuova attenzione per i testi, quasi tutti composti dalla
cantante, che invece in passato preferiva usare la voce solo come uno strumento.
La voce della Winstone, dall'intonazione assolutamente perfetta, suona come una
carezza, sempre in sintonia con le atmosfere dolci e sognanti di molte tra le composizioni
prescelte. L'equilibrio fra i tre è mirabile, e la appropriata base ritmico armonica
creata da Venier valorizza i colori pastello delle voci di Winstone e Gesing, che
si intrecciano immedesimandosi nei rispettivi ruoli, donando all'ascoltatore emozioni
di grana finissima.
Il repertorio spazia con grazia e convinzione tra originals e musiche
trobadoriche del secolo XIII (En mort d'En Joan de Cucanh), rinascimentali
(Ballo furlano), della tradizione etnica friulana (Lipe Rosiže), brani
jazzistici (Among The Clouds e Goddess), brasiliani (Like A Lover),
armeni (Cradle Song), messicani (Just Sometimes).
Gesing e Venier sono musicisti che hanno già collaborato a lungo in duo. Il primo
è presente anche nell'ultimo cd di Anouar Brahem, "The Astounding Eyes of
Rita", nel quale si inserisce con gusto; specialista sia del sassofono soprano che
del clarinetto basso, è capace di impreziosire i brani con interventi misurati e
intriganti. Il secondo è un pianista profondamente colto, docente di jazz al Conservatorio
triestino, vincitore di numerosi premi, che fornisce un apporto di lucida essenzialità
a questo lavoro, davvero un ottimo esempio di grande jazz europeo.
Vincenzo Fugaldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 21/11/2010
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