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François Couturier Tarkovsky Quartet
Nuit Blanche
ECM (2017)
1. Rêve
2. Nuit blanche
3. Rêve II
4. Soleil sous la pluie
5. Dream III
6. Fantasia
7. Dream IV
8. Urga
9. Daydream
10. Cum dederit delectis suis somnum
11. Nightdream
12. Vertigo
13. Traum VI
14. Dakus
15. Quant ien cogneu a ma pensee
16. Rêve étrange
François Couturier - pianoforte Anja Lechner - violoncello Jean-Marc Larché - sax soprano Jean-Louis Matinier - fisarmonica
L'Ecm è la casa dei buoni motivi per ritenere jazz e classica
(contemporanea e non) ben apparentate, senza dover jazzare classici o classicheggiare
jazz.
Il quartetto dedicato (solo nel nome, non v'è ombra di tributo) ad Andrej Tarkovsky
vede insieme quattro celebrità dell'improvvisazione contemporanea Made in Europe,
con impresso il sigillo della creatività ed efficacia esecutiva del pianista francese
François Couturier, che sigla buona parte dei brani in scaletta.
Il movimento impresso è narrativo, cinematografico disegnato su di un obliquo diagramma
che mette unisce le didascaliche improvvisazioni di marca europea, con un periodare
complesso, dal ritmo implicito ("Soleil sus la pluie") con le carezze di
Vivaldi ("Cum dederit delectis suis somnum") rese ruvide dal tenebroso violoncello
di Anja Lechner. Crea forme agogiche, oniriche tagliate dalle note cristalline e
pesate del pianoforte e con le rasoiate della fisarmonica di Matinier ("Rêve").
Un quartetto che mette in campo un suono orchestrale, fantasioso e arioso grazie
al suono pieno del soprano di Larché, ma anche disarmonico, in contrasto, dinoccolato
("Dream III"), ovvero inquietante nella singhiozzante contemporaneità, tra
sussulti e apparenti rumori, cara ai grandi compositori del Novecento ("Vertigo").
Ancora una volta, per Couturier e soci un lavoro da ascoltare
con attenzione, per le sue mille sfumature e per le sue trovate sia nelle composizioni,
che negli arrangiamenti.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 12/11/2017
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