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Yeahwon Shin, Aaron Park, Rob Curto
Lua Ya
ECM 2337 (2014)
1. Lullaby
2. Moving Clouds
3. Island Child
4. Mysteries
5. The Moonwatcher and the Child
6. The Orchard Road
7. Remembrance
8. Beads of Rain
9. A Morning Song
10. Travel Blue
11. Beads of Rain, var.
12. The Orchard Road, var.
13. Sunrise
Yeahwon Shin - voce Aaron Parks - pianoforte Rob Curto - fisarmonica
Per caso, per colpa di Sun Chung, impegnato al missaggio di "Arborescence",
l'album in piano solo di Aaron Parks, complice la Mechanics Hall di Worcester,
capace di restituire un suono magico. Lì s'incontrano il giovane pianista statunitense,
che di talento ne ha da vendere, e la cantante di Seoul che, per immediata intesa,
senza rete, materializzano i ricordi musicali della loro fresca infanzia. Il palpabile
feeling sprona verso l'idea di un disco che coopta il fisarmonicista, americano
sì, ma dal dna ispanico che mette al servizio dell'inaspettato connubio le sue valigie
cariche di vibranti tessiture.
La voce di Yeahwon Shin è così nitida da far accapponare la pelle, precisa
naturalmente modulata e al contempo calda e accogliente. Il minimalismo di Parks
sottolinea e conduce per mano, nota dopo nota, le melodie che Shin disegna.
Un'aura misteriosa racchiude l'intero lavoro che respira delle musiche d'oriente
giocate su un'improvvisazione chinata più verso la classica contemporanea. Curto
gioca sui colori e sul ritmo rendendo più vivide le tinte e rimarcando l'elasticità
del canto di Shin ("The Moonwatcher and the Child", "Remembrance") o bellamente
esasperando il suo caldo racconto ("The Orchard Road").
Acquarelli che si succedono quasi per gioco, con agilità e nonchalance. Un gradevole
patchwork soffice e armonioso dalle note pesate e dal canto ammaliante.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 08/06/2014
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