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Nik Bärtsch
Entendre
ECM (2021)
1. Modul 58_12
2. Modul 55
3. Modul 26
4. Modul 13
5. Modul 5
6. Déjà-vu, Vienna
Nik Bärtsch - pianoforte
Per poter gustare appieno la musica di Bärtsch è necessario conoscere
l'artista. I suoi brani sono, per lo più, classificati come Modul. La sua musica
è frutto di una cultura onnivora, ascetica e visionaria. La sua musica è una filosofia
di vita; e la filosofia è parte integrante della cultura del pianista svizzero,
visto che è parte del suo bagaglio culturale (ha studiato linguistica e filosofia
e insegna estetica). La sua musica è frutto di quanto acquisito nell'arte marziale
dell'aikido (è cintura nera). E' una musica senza confini e tappe intermedie, perché
se la si vuole inquadrare nella classica contemporanea si commette un errore di
valutazione: anzi, comunque la si inquadri si commette un errore. E' così dannatamente
personale la musica di Bärtsch che a classificarla si commette un delitto.
Improvvisa, cambia marcia, percuote i tasti, è ora arrembante,
ora soave: oppure entrambe le cose (si ascolti attentamente "Modul 58_12").
Prepara il pianoforte, lo tocca in modo estremo, poi sospende le note, le frantuma
e le raggruppa in cluster sonori: sempre tenendo a mente la melodia e giocando sulle
armonie. Tende trabocchetti ai pedali – "Modul 55" – mentre schiaffeggia
le corde. Sa essere tanto tenebroso quanto lucente, e anche irridente.
Nik Bärtsch affronta il pianoforte da solo, come se si trovasse dinanzi a
un'orchestra da dirigere.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 09/02/2022
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