Norma Winstone
Dance Without Answer
ECM 2333 - 2014
1. Dance Without Answer 5:18
2. Cucurrucucu Paloma 4:07
3. High Places 7:10
4. Gust Da Essi Viva 4:40
5. A Tor A Tor 2:49
6. Live To Tell 4:59
7. It Might Be You 4:47
8. Time Of No Reply 3:57
9. San Diego Serenade 4:39
10. A Breath Away 5:10
11. Bein' Green 4:43
12. Slow Fox 5:11
13. Everybody's Talkin' 4:52
Norma Winstone -
voice
Glauco Venier - piano
Klaus Gesing - bass clarinet, soprano saxophone
Norma Winstone e il battito "naturale"
delle parole
maggio 2014
di Davide Ielmini
E' una danza, quella di Norma Winstone. Un ballo delle
parole che la vocalist inglese condivide, ancora una volta per l'etichetta ECM,
al fianco di Glauco Venier (piano) e Klaus Gesing (clarinetto basso
e sax soprano) nel cd "Dance Without Answers" pubblicato nel 2014. La abbiamo
raggiunta per parlare con lei di un suono che somiglia alla schiuma di mare, di
semplicità, di cosa fanno le parole e le note quando si incontrano. E, soprattutto,
del perché il dialetto friulano la incanta tanto quanto le canzoni di Nick Drake
e Tom Waits.
In questo ultimo Cd per la Ecm, "Dance without answers",
sembra che lei voglia sottolineare il confine tra parole e musica. Come se proponesse
due mondi paralleli che si sciolgono l'uno nell'altro ma che, nello stesso tempo,
rimangono equidistanti.
Se ho intenzione di usare le parole, allora voglio che queste soddisfino veramente
la musica. Le parole non sono lì per riempire le note con la giusta quantità di
sillabe. Devono aggiungere qualcosa alla musica, quindi la sua riflessione non è
affatto sbagliata.
Definirebbe la musica di questo
trio come "jazz da camera"?
Solitamente non mi piace definirla così, ma considerato il fatto che io, Glauco
e Klaus siamo un trio è perfetto parlare di chamber jazz La musica da camera
era, in origine, una musica pensata e scritta per essere suonata – per l'appunto
– nelle camere e non nei saloni. E questo è il termine che le persone usano quando
si riferiscono alla musica di Azimuth, l'altra formazione nella quale opero.
La narrazione in musica è una parte importante nei suoi
lavori. A volte questi brani somigliano a Lied: è d'accordo?
Assolutamente.
La vostra musica è fatta di sobrietà e profondità. Come
si può raggiungere la semplicità senza trasformarla in noia?
Non sono sicura che la musica sia "semplice"; penso, invece, che la musica a volte
faccia leva su un sacco di "espedienti" inutili. Non mi annoio quando la musica
è semplice ma ha profondità. E non sono annoiata quando ascolto una bella canzone
cantata da
Frank Sinatra o Ella Fitzgerald. La cosa importante è trovare
l'essenza di una composizione ed eseguirla con rispetto. Ecco, non credo che questo
comporti, o porti, automaticamente alla noia.
Alfred Brendel, grande pianista, ritiene che l'attenzione
al dettaglio debba essere un elemento essenziale per qualsiasi artista. La musica
di questo trio è fatta di dettagli: come si lavora su una canzone e cosa la rende
perfetta?
Sono sempre stata attratta dall'armonia di una canzone, ma una buona canzone deve
avere anche una buona melodia. E se anche le parole funzionano, allora c'è tutto
quello che serve. Il "voicing" del trio nasce quando iniziamo a provare un pezzo.
Mi sento fortunata, perché Glauco e Klaus sembra che sappiano, istintivamente, quali
sono le cose giuste da suonare. E dico "giusto" rispetto a quanto ne è interessato
il mio gusto musicale. Raramente dico loro ciò che vorrei sentire.
Jazz e musica contemporanea: che cosa è, oggi, contemporaneo
e cosa non lo è? Quale è la musica che meglio rappresenta la nostra epoca?
Onestamente non penso mai a questo. Per me, contemporaneo può essere qualcosa scritto
nel XX secolo o scritto ieri. Penso alle canzoni contemporanee come a quelle composte
da autori che sono ancora in vita, piuttosto che a quelle del Great American Songbook:
questo, però, non denota e non descrive la musica. Cosa rappresenta la nostra epoca?
Qualcosa di musicalmente caotico, immagino (ma sono sicura che questo non è ciò
che lei intendeva con la sua domanda!)
Un'opera d'arte è sempre la somma delle esperienze precedenti
di un artista: potrebbe mai esistere una musica "pura" senza emozioni o esperienze?
Da dove proviene il desiderio di creare? Deve nascere dalle emozioni e dalle esperienze,
quindi…
Il suo rapporto con il dialetto friulano: la musicalità
di questa lingua, abbinata alla sua durezza, è una fonte di ispirazione per il trio?
Il dialetto friulano non è mai stato duro alle mie orecchie; forse lo è per gli
italiani. Non so perché, ma mi piace cantare in questa lingua. Certo, in questo
mi aiuta Glauco Venier con i suoi arrangiamenti e le ri-armonizzazioni delle
canzoni popolari di quella regione: molto belli e "cantabili".
Un altro lavoro senza basso e batteria: la vostra musica
è un'espressione naturale, funziona quasi come un organismo. Dove si trova, o come
si costruisce, questo ritmo interiore?
"Naturale" è una parola chiave per me. Il rapporto musicale tra me, John Taylor
e Kenny Wheeler e il trio con Klaus Gesing e Glauco Venier
è stato naturale fin dagli inizi. Prima che nascesse Azimuth, la mia storia musicale
con John e Kenny era già consolidata, ma appena ho iniziato a lavorare al fianco
di Glauco e Klaus ho capito che ci sarebbe stato tutto il potenziale per dare il
via ad una stretta relazione musicale. Abbiamo solo bisogno di trovare il materiale
giusto e abituarci ai nostri rispettivi caratteri.
Una musica che si muove come una schiuma di mare, ma selvaggia
e vibrante. Cosa ne pensa di Cathy Berberian e Maria Pia De Vito,
altre voci piene di tenerezza e forza?
Sono una fan di questi due grandi artiste: cantano splendidamente e spesso
cercano nuovi modi per esprimere se stesse.
Madonna, Nick Drake, Tom Waits: cosa
li unisce e perché li avete scelti per "Dance without answers"?
Io, Glauco e Klaus abbiamo pensato che in questi pezzi c'è qualcosa di adatto a
noi, anche se nulla li unisce. Di Nick Drake mi piace il piccolo senso di mistero:
le parole, in questo caso, non esprimono qualcosa di specifico ma suggeriscono sempre
un'atmosfera. Il pezzo di Tom Waits si lascia cantare bene e funziona meravigliosamente
in duo con il clarinetto basso: questo permette un continuo cambiamento nel suono.
Il brano di Madonna…A suggerirlo è stato Glauco e mi sono chiesta come avremmo potuto
integrare il mio modo di interpretare una canzone "pop" nel nostro modo di suonare
ed esprimerci. Una sorta di esperimento che, però, sembra funzionare.
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Data pubblicazione: 15/06/2014
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