ECM, 2009 (distribuzione Ducale)
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Ralph Towner & Paolo Fresu
Chiaroscuro
1. Wistful Thinking
2. Punta Giara
3. Chiaroscuro
4. Sacred Place
5. Blue In Green
6. Doubled Up
7. Zephyr
8. The Sacred place (reprise)
9. Two Miniatures
10. 10. Postlude
Ralph Towner - chitarra classica,
chitarra 12-corde, chitarra baritono
Paolo Fresu
- tromba, flicorno
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Vi sono, nella vicenda musicale di Ralph Towner, variegate
e rilevanti relazioni con numerosi partner - a volte veri e propri alter ego
- certamente vicini ai mondi poetici del chitarrista e pianista di Washington. A
partire da Egberto Gismonti e John Abercrombie, per proseguire poi con Gary Burton,
Peter Erskine, Gary Peacock (meraviglioso
è il cd ECM datato 1998 "A Closer View"),
e, più di recente, con
Maria Pia De Vito
fino a quelle con
Paolo Fresu.
Conosciutisi artisticamente nel
1992 al festival jazz di
Sant'Anna
Arresi, i due concretizzano il sodalizio artistico con questo "Chiaroscuro",
lavoro ricco di purezza spirituale senza alcuna angoscia nostalgica o introspettiva.
E ciò è un bene per il risultato finale dell'incisione poiché dai due strumentisti
emerge più una ricerca di condivisibili armonie che un insistere, a posteriori,
sui luoghi di una nostalgica memoria.
Per queste ed altre ragioni nel disco riaffiorano gli universi poetici dei
due protagonisti. Belle e intriganti sono le combinazioni e i fantasiosi giochi
nei contrappunti. Sinuosa e spontanea è la complicità spirituale tra i due. Entrambi
restano infatti legati per diverse derivazioni alla "tradizione" seppur sempre proiettati
verso un'attualità che, invece di "attingere", si diffonde autonoma, rinnovandosi.
La "scurezza" della chitarra baritono e spesso della dodici corde di Towner,
ben si combina alla chiarezza limpida di Fresu, cantore di formule dalle
feconde angolazioni. Musica che è leggerezza annotata su un taccuino, tramonto intimo
tra le note di Wistful Thinking. Passaggio dal mare alla terra negli elementi
di Punta Giara. Canto senza alcuna forzatura intellettuale nelle tematiche
di Chiaroscuro e di Sacred Place.
La bellezza narrativa della notte giunge poi con l'unico classico della raccolta,
quel Blue In Green che si staglia alto tre le più belle melodie di tutti
tempi.
Le illustrazioni proseguono nell'audacia dialettica di Doubled Up
e nel racconto pittorico di Zephir (quest'ultimo presente in "Ecotopia",
vecchio lavoro degli Oregon). Sul finale spuntano gli ultimi tre haiku, posti
in fondo al disco a suggellare un lavoro rivelatore di percorsi - anche "deviati"
- che con Two Miniatures e Postlude simboleggiano compiutamente l'antica
arte dell'improvvisazione e della libertà.
Gianmichele Taormina per Jazzitalia
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
01/10/2007 | Intervista a Paolo Fresu: "Credo che Miles sia stato un grandissimo esempio, ad di là del fatto che piaccia o non piaccia a tutti, per cui per me questo pensiero, questa sorta di insegnamento è stato illuminante, quindi molte delle cose che metto in pratica tutti i giorni magari non me ne rendo conto ma se ci penso bene so che vengono da quel tipo di scuola. Ancora oggi se ascolto "Kind Of Blue" continuo a ritrovare in esso una attualità sconvolgente in quanto a pesi, misure, silenzi, capacità improvvisativi, sviluppo dei solisti, interplay, è un disco di allora che però oggi continua ad essere una delle cose più belle che si siano mai sentite, un'opera fondamentale." (Giuseppe Mavilla) |
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Data pubblicazione: 22/11/2009
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