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Quartetto Alborada
Ethos
TUK MUSIC 2010, distr. EMI MUSIC
1. The Fifth Season - tempo I°
2. Elettra's Magic Stick
3. Canto
4. Elektriko
5. Gitanes
6. Quartetto n.2 - tempo III°
7. Fratres
8. Andante dal concerto per armonica
9. Veronica
10. Forever
11. Le temp qui change
12. Ave Maria
Anton Berovski - violino
Sonia Peana - violino
Nico Ciricugno - viola
Piero Salvatori - violoncello
Diederik Wissels - pianoforte (11)
Elena Ledda - voce (11)
Paolo Fresu
- tromba
Rita Marcotulli
- pianoforte, voce
Maria Pia De Vito
- voce, elettronica
Daniele
Di Bonaventura - bandoneon
Angelo Adamo - chromatic armonica
Cristian Orsini - elettronica
La prima uscita risale al 2008, con la produzione artistica di Gabriele Rampino
e dello stesso Quartetto Alborada, pubblicata dalla Dodicilune ed
oggi arricchita della produzione della fresca etichetta Tuk Music, sotto
il patronato di
Paolo Fresu. Rispetto alla precedente versione, fa bella mostra una tradizionale
Ave Maria sarda, attinta dal cd "Etnografie" (Isre/Time In Jazz
2004) magistralmente interpretata dalla voce
di Elena Ledda e rifinita dalla tromba di Fresu, come solo lui può fare.
Il parere di chi scrive, a distanza di qualche anno, non cambia. E' un disco
salutare perché gradevole, mai blasè, come può accadere quando gli archi
classici incontrano strumenti popolari e (soprattutto a posteriori) si può dire
con certezza che ha fatto da apripista ad una generazione musicale sempre più attenta
alle contaminazioni, alle fusioni di forme armoniche e melodiche.
I tessuti classici ben intrecciati nelle corde del quartetto, si impastano con accenti
e cadenze mutuati da ricerche filologiche ben attente ed importanti, come in
Elettra's Magic Stick di
Rita Marcotulli,
con l'arrangiamento di Diederik Wissels – l'altro elemento genuino introdotto in
questa seconda edizione al pianoforte nella citata Ave Maria – e la voce
che sussurra ad "alta voce" di
Maria Pia De
Vito, sempre in stato di grazia. Timbri classici che sanno editare e
mescolarsi con il bandoneon di
Daniele
Di Bonaventura e, ancora, con la voce della De Vito, in Gitanes
del compositore catalano Federico Mompou. Non c'è Fratres di Arvo Part, perché
i brani qui diventano undici rispetto ai dodici della precedente edizione. In verità,
non si avverte alcun vuoto, senza nulla togliere all'assoluta creatività del grande
musicista estone (che non si discute). L'economia del progetto degli Alborada mantiene
quell'onestà intellettuale già evinta in precedenza.
Un lavoro che attraversa la storia della musica "globale", con Heitor Villa Lobos
nella Andante dal Concerto per armonica, con Angelo Adamo dalla sorprendente
facilità enunciativa. Un elegante acquerello che immortala anche Michael Nyman (Quartetto
N.2 – Tempo III) vivacizzato dall'eterodosso intervento di Dj Cris, alias
Cristian Orsini, fino a toccare il minimalismo sperimentale contemporaneo
– mai disordinato – con le composizioni di Sonia Peana, Anton Berovski
e Piero Salvatori.
Un album che vale la pena ascoltare, anzi riascoltare e tenere bene a mente.
Il futuro della musica, così sembra, passa per questa via.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
01/10/2007 | Intervista a Paolo Fresu: "Credo che Miles sia stato un grandissimo esempio, ad di là del fatto che piaccia o non piaccia a tutti, per cui per me questo pensiero, questa sorta di insegnamento è stato illuminante, quindi molte delle cose che metto in pratica tutti i giorni magari non me ne rendo conto ma se ci penso bene so che vengono da quel tipo di scuola. Ancora oggi se ascolto "Kind Of Blue" continuo a ritrovare in esso una attualità sconvolgente in quanto a pesi, misure, silenzi, capacità improvvisativi, sviluppo dei solisti, interplay, è un disco di allora che però oggi continua ad essere una delle cose più belle che si siano mai sentite, un'opera fondamentale." (Giuseppe Mavilla) |
24/10/2006 | Stefano Bollani, Rita Marcotulli, Andy Sheppard, Bobo Stenson tra i protagonisti del Brugge Jazz 2006 (Thomas Van Der Aa e Nadia Guida) |
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Data pubblicazione: 24/12/2010
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