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Paolo Fresu Devil 4et
Desertico
Tuk Music (2013) CD 106
1. [I Can’t Get No] Satisfaction
2. La follia italiana
3. Ambre
4. All Items
5. Blame It On My Youth
6. Desertico
7. Suite For Devil
8. Poetto’s Sky
9. Voci oltre
10. Young Forever
11. Medley
Paolo Fresu - tromba, flicorno, muti-effects Bebo Ferra - chitarra elettrica e acustica Paolino Dalla Porta - contrabbasso Stefano Bagnoli - batteria
Paolo Fresu
sa cambiare pelle che è una meraviglia. E già, perché lui non indossa gli abiti
della convenienza, ma entra sempre con un profondo senso di appartenenza. E i Devil
Quartet sono la sua creatura più sfiziosa, l'alter ego degli Angel Quartet, più
anziani dei primi. Fresu e i suoi diavoli mancavano da un po': sei anni di silenzio,
ma se gli effetti sono questi, allora ben venga l'eclissi parziale, perché il trombettista
sardo e compagni hanno messo in chiaro quanta energia e creatività li pervada. Fresu
sguazza come un pesce felice nelle trame tese da
Bebo Ferra
e nei ritmi scoppiettanti di
Stefano Bagnoli,
capace di tendere ogni tipo di trappola con fare da inguaribile guascone, e
Paolino
Dalla Porta, dal suono caldo e ricco di sfumature.
L'Africa giganteggia anche nell'immagine di copertina e acquista
sostanza sonora soprattutto nella main-title firmata da
Bebo Ferra.
Un intro bluesy di Dalla Porta, la batteria che schiude agli effetti elettronici
e la tromba sordinata, ricca di allusioni e di silenzi eloquenti, di Fresu che incomincia
a disegnare scenari. E la scena diventa più ruvida in "Voci oltre" di Bagnoli,
con il suo drumming poliritmico a scena aperta, frasi sovrapposte che fanno da materasso
a molle per Fresu e l'elettronica acidula, per sfociare in un suono "spaziale".
L'altalena di suoni è il fil rouge di "Desertico": il
medley finale, con la "Ninna Nanna per Andrea", prima, e l'"Inno alla
vita "poi, siglate da Fresu accarezzano la coclea nel gioco di ritmi e timbri
affidato a Dalla Porta e Bagnoli da una parte e il trombettista dall'altra, tenuti
insieme dalle perfette tessiture di Ferra. Due cover: "Satisfaction" dei
Rolling Stones, qui furente - in crescendo - post-bop e "Blame It On My Youth"
di Levant ed Heyman, la cui melodia è incastonata dal fluido arpeggio di Ferra e
dal graffiante acuto, perfettamente intonato, del leader.
I Devil Quartet sono tornati con tante belle idee, delle quali ce ne è sempre
un gran bisogno.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
15/05/2011 | Giovanni Falzone in "Around Ornette": "Non vi è in tutta la serata, un momento di calo di attenzione o di quella tensione musicale che tiene sulla corda. Un crescendo di suoni ed emozioni, orchestrati da Falzone, direttore, musicista e compositore fenomenale, a tratti talmente rapito dalla musica da diventare lui stesso musica, danza, grido, suono, movimento. Inutile dire che l'interplay tra i musicisti è spettacolare, coinvolti come sono dalla follia e dal genio espressivo e musicale del loro direttore." (Eva Simontacchi) |
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
01/10/2007 | Intervista a Paolo Fresu: "Credo che Miles sia stato un grandissimo esempio, ad di là del fatto che piaccia o non piaccia a tutti, per cui per me questo pensiero, questa sorta di insegnamento è stato illuminante, quindi molte delle cose che metto in pratica tutti i giorni magari non me ne rendo conto ma se ci penso bene so che vengono da quel tipo di scuola. Ancora oggi se ascolto "Kind Of Blue" continuo a ritrovare in esso una attualità sconvolgente in quanto a pesi, misure, silenzi, capacità improvvisativi, sviluppo dei solisti, interplay, è un disco di allora che però oggi continua ad essere una delle cose più belle che si siano mai sentite, un'opera fondamentale." (Giuseppe Mavilla) |
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Data pubblicazione: 15/09/2013
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