Jazzitalia - Alessandro Carabelli Group (featuring Franco Ambrosetti): Aphrodite
versione italiana english version
 
NEWS
Bookmark and Share Jazzitalia Facebook Page Jazzitalia Twitter Page Feed RSS by Jazzitalia - Comunicati Feed RSS by Jazzitalia - Agenda delle novit�

Prodotto da Frank Nagel Heyer
Distribuito in Italia da Ird
Registrato da Luca Martegani presso “MC Studio” di Gavirate, il 5, 6 e 7 Ottobre 2005
Missato da Luca Martegani e Marco Conti
Editing: Marco Conti
Masterizzato da Ben Ahrens presso il “Blue Noise Studio” il 17 Agosto 2006
Foto di copertina Horst Kreienbring
Codice: 2070
Alessandro Carabelli Group (featuring Franco Ambrosetti)
Aphrodite


1. Aphrodite (Alessandro Carabelli) 6.45
2. Vally (Alessandro Carabelli) 6.48
3. Abuela (Alessandro Carabelli) 4.07
4. Blue sun (Marco Conti) 4.35
5. Dreaming Bertinoro (Luciano Zadro) 6.37
6. Black notes (Alessandro Carabelli) 4.49
7. Pescadina (Alessandro Carabelli) 4.00
8. Breeze (Alessandro Carabelli) 4.08
9. Serendipity (Alessandro Carabelli) 3.29
10. Prayer (Alessandro Carabelli) 5.27
11. Atlantide (Alessandro Carabelli) 3.59

Alessandro Carabelli - pianoforte
Franco Ambrosetti - tromba
Diego Mascherpa - sassofoni e clarinetto
Luciano Zadro - chitarra
Marco Conti - contrabbasso
Stefano Bagnoli - batteria


Tutti i volti dell'amore
di Massimiliano Cerreto

"Le parole non possono esprimere a pieno le nostre emozioni: non sono sufficienti a trasmettere un emozione, descrivere un'atmosfera, ritrarre persone che hanno avuto un ruolo tanto importante nelle nostre vite, o memorie che sembrano così vivide nelle nostre menti. Ma la musica può farlo. La musica è libera, immediata, potente. La musica può dire tutto nello stesso modo in cui lo senti. La musica è la mia tavolozza e, in ogni momento, posso attingere da essa i colori di cui ho bisogno, e disegnare liberamente guidato dalla mia immaginazione. Questa incisione è stata un viaggio, ma no l'ho fatto da solo. I miei preziosi amici sono venuti con me portando i loro cuori, le loro gioie, e i loro impressionanti talenti. Mi hanno aiutato a combinare i colori, a mescolare le essenze, a tracciare i miei acquerelli. Hanno aggiunto la loro passione e vitalità alla mia. Tutte le canzoni in questo mio lavoro rappresentano frammenti di memorie, persone che ho incontrato, momenti indimenticabili, e qualche rimpianto. Afrodite è la dea greca dell'amore, della bellezza e del rapimento dei sensi. Afrodite, per me, è la forza vitale che ci porta a scoperte inaspettate su noi stessi, che ci fa cadere e rialzare ancora, che ci conduce attraverso la meraviglia, la paura, la speranza, la gioia e le lacrime. Questo disco è ispirato dall'amore, dal desiderio, dalla tristezza e dall'attesa." (Alessandro Carabelli)



Semplicemente splendide le note di copertina scritte dallo stesso Alessandro Carabelli. E' vero: le parole non sono sufficienti a raccontare le emozioni. E non sono neppure sufficienti a raccontare la musica. E' la consapevolezza di questo limite che mi spinge, ogni volta, a cercare di raccontare il significato di un disco. Che va ben oltre la scelta di armonizzazioni tonali o modali oppure in merito alla struttura dei brani. E, come accade ogni volta, la migliore delle innumerevoli chiavi di lettura possibili è quella fornita dallo stesso autore, che ho avuto modo di conoscere in occasione della pubblicazione del suo primo disco solista: "Over and Out". Ancora una volta, il pianista e compositore di Varese si conferma una piacevolissima sorpresa nell'ambito del jazz italiano. E' tra i pochissimi artisti, infatti, di cui consiglierei l'ascolto anche a chi non ha mai incontrato il jazz sulla propria strada. Non perché la sua musica non possa essere definita tale, anzi. Ma perché il suo linguaggio, unito a quello degli ottimi musicisti che lo accompagnano, da vita ad una forma espressiva assolutamente libera. Ed è questa libertà che rappresenta per molti l'essenza stessa del jazz. Del resto, anche a voler concentrare la propria attenzione solo sul suo stile pianistico, sono evidenti richiami a Bach come a Bill Evans, sino ad arrivare a Corea e Camilo. Ciò non per carenza di originalità, ma per la vastità della sua cultura musicale.

"La mia visione della musica è trasversale. Non credo nelle etichette o negli schemi predefiniti. Né condivido la logica fintamente rassicurante, per i musicisti come per il pubblico, dei patterns. Ad esempio, la scelta dei musicisti, oltre ad essere fondata sul bellissimo rapporto personale che ho con loro, nasce anche dalla volontà di accostare stili esecutivi differenti. Non nascondo di essere felice di aver dato continuità al mio quintetto, cui si è aggiunto Franco Ambrosetti." (A.C.) L'Alessandro Carabelli Group vede la partecipazione, quindi, di musicisti provenienti da diverse estrazioni musicali e ciascuno con una propria identità artistica ben definita. C'è Franco Ambrosetti, con il suo stile a metà strada tra l'essenzialità di Davis e la sofferta intensità di Baker. Seguendo l'ordine del booklet, troviamo Diego Mascherpa, che ha una rara capacità di interplay e suona il clarinetto tanto bene quanto i sassofoni. C'è Luciano Zadro, anche autore di "Dreaming Bertinoro", che ha un tocco bluesy e un'anima gitana. C'è Marco Conti, tanto bravo con l'archetto quanto con il pizzicato, autore di "Blue sun" e anche responsabile dei missaggi. Infine, Stefano Bagnoli, che è famoso come "l'uomo delle spazzole".

L'eterogeneità stilistica e delle matrici ispirative porta lo stesso Alessandro Carabelli a sostenere che non esiste un vero filo conduttore tra i brani di Aphrodite. Eppure, l'ottimo sound complessivo, di eccellente qualità anche perché frutto di oltre un mese di lavoro in studio di registrazione, appare sempre molto riconoscibile. Ogni traccia merita, allora, un'analisi separata. Seppure con il rischio che un intervento di "razionalizzazione" possa pregiudicare due delle migliori qualità dell'album: l'immediatezza e la capacità evocativa. Non si può spiegare, ad esempio, il canto a due voci del sax e la tromba nella title-track. E ciò che meraviglia è che non si sovrappongono mai, pur sviluppando lo stesso discorso tematico. Poi, c'è la presenza discreta del pianoforte, e una ritmica che rimane volutamente confinata al ruolo di accompagnamento. Discorso diverso, invece, per "Vally". Qui è giusto sottolineare il breve solo di Marco Conti e il modo in cui Stefano Bagnoli sembra quasi raddoppiare con le bacchette il pizzicato del contrabbasso. Ma l'intervento che riesce addirittura a modificare il mood dell'intero brano è quello di Franco Ambrosetti.

Da una composizione armonicamente complessa ad una perfetta forma canzone: "Abuela", che significa nonna in spagnolo. Il ruolo di Marco Conti, che suona con l'archetto, risulta addirittura di guida. Il contrabbassista, come detto in precedenza, è l'autore della successiva "Blue Sun". Se, sino a questo momento Stefano Bagnoli si è "limitato" ad assolvere ottimamente il suo ruolo di supporto ritmico, sono proprio i suoni della batteria a caratterizzare il sound del pezzo. Ed è molto interessante il modo in cui si armonizzano con quelli del clarinetto di Diego Mascherpa. Un capitolo a parte meriterebbe "Dreaming Bertinoro", scritta dal chitarrista Luciano Zadro. Immaginate una ritmica sudamericana, un'atmosfera cinematografica da "Ultimo tango a Parigi", il richiamo alla tradizione melodica italiana e un meraviglioso suono di tromba. Per non parlare dello straordinario lavoro di Alessandro Carabelli. Sarebbe bello ascoltarla dal vivo. Un'altra prova di bravura per tutti i musicisti è "Black notes", quasi interamente suonata sui tasti neri del pianoforte e ricchissima di obbligati. Per il "tiro", ricorda alcune composizioni di Michel Camilo.

Profondamente intimista è "Pescadina", che è suonata in duo da Alessandro Carabelli e Marco Conti. "Si tratta di un intreccio tra due modi di vivere la musica, che s'incontrano pur rimanendo profondamente distinti" (A.C.) Senza dubbio solare, ma non meno intensa è "Brezza". Verrebbe voglia di parlare di un latin-jazz di grande eleganza. Basti pensare all'accompagnamento di Stefano Bagnoli, su cui regge tutto. E anche ai suoni della sezione fiati e della chitarra. Impossibile, se non addirittura inutile, classificare "Serendipity", termine che indica il libero arbitrio. A mio avviso, è un'ulteriore conferma dell'ampiezza della tavolozza sonora da cui Alessandro Carabelli è in grado di attingere. Si tratta, come in tutti gli altri brani, di un lavoro di squadra e il contributo di tutti è davvero fondamentale. Affine al gospel è "Prayer", e con questa forma musicale condivide l'intrinseca capacità liberatoria. Sarà che la mia mente è irrimediabilmente "affollata" da ascolti diversissimi, ma "Atlantide", dedicata a quanti non hanno smesso di cercare l'isola che non c'è, ricorda "Titanic", di Francesco De Gregori. Senza dubbio è un ottimo modo di chiudere questo viaggio. Oppure, forse, continuarlo per sempre.

"Afrodite è: Pescadina, immensa artista colombiana, un angelo tropicale che è volato via troppo presto. Abuela, amatissima nonna, e fonte insostituibile di saggezza e pace interiore. Vally, l'inizio e la fine di tutto ciò che sono diventato. Black notes, uno spaccato dei tasti neri del mio pianoforte. Atlantide, un mondo immaginario tra realtà e legenda: la mia ricerca senza speranza del mondo perfetto. Serendipity, incanto e illusione. Prayer, un urlo dal cuore." (Alessandro Carabelli)







Articoli correlati:
09/05/2021

We Kids Quintet (Stefano Bagnoli - We Kids Quintet)- Gianni Montano

11/04/2021

Street Lamp (Carlo Uboldi Ubbazu Trio)- Marco Losavio

04/02/2021

Intervista a Carlo Bagnoli: "Il jazzista deve avere qualche cosa in più del musicista professionista in generale. E questo qualche cosa è proprio l'entusiasmo" (Carlo Bagnoli, agosto 2002)

19/01/2020

Umbria Jazz Winter #27: "Molta musica, come al solito, a Orvieto, con parecchi concerti sempre con il "tutto esaurito". L'edizione #27 è anche dedicata alla meomria del manager umbro Mario Guidi." (Aldo Gianolio)

17/11/2019

Carpe Diem (Paolo Fresu Devil Quartet)- Gianni Montano

19/07/2015

Messina Sea Jazz 2015: "Quattro serate all'insegna del jazz, otto formazioni, una grande orchestra e un unico prezioso fil rouge: la Sicilia." (Nina Molica Franco)

08/12/2013

Beyond (Mattia Cigalini)- Enzo Fugaldi

15/09/2013

Desertico (Paolo Fresu Devil 4et)- Alceste Ayroldi

25/08/2013

Jazz Groove Parte 2: Joyce in 'Femina', Maurizio Brunod & Miroslav Vitous in 'Duets', Claudio Fasoli Four in 'Patchwork', Ambrosetti, Caine, Di Castri in 'From Bach to Miles and Trane' e l'omaggio a Lester Bowie di Enrico Rava & PMJL. (Giovanni Greto)

21/07/2013

Vittoria Jazz Festival Music & Cerasuolo Wine: Il festival diretto da Francesco Cafiso continua con determinazione a mantenere alta la fiamma del jazz di qualità in Sicilia, alternando star internazionali, nuove proposte europee e validissimi talenti isolani. (Vincenzo Fugaldi)

25/05/2013

Un Altro Viaggio (Stefano Bagnoli We Kids Trio)- Marco Losavio

21/04/2013

Paolo Fresu Devil Quartet: "...una formazione che si conferma ai massimi livelli del jazz italiano e internazionale, riuscendo a coniugare una ricerca musicale raffinata ed innovativa con la capacità di catturare emotivamente un vasto pubblico." (Roberto Biasco)

07/10/2012

Portraits (Fabio Crespiatico)- Matteo Mosca

16/07/2011

Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi)

24/04/2011

Harmonitaly (Federico Bertelli - Riccardo Arrighini trio)- Gianni B. Montano

06/03/2011

Intervista a Diego Baiardi: "...il mondo in questo momento abbia bisogno di forme artistiche che elevino, dunque se un disco ti eleva a livello vibrazionale, ti porta su di un piano di pace e apertura spirituale. Un disco ha la possibilità di modificare delle vibrazioni e di riportare l'ascoltatore su di un piano più positivo, meditativo." (Eva Simontacchi)

04/12/2010

Moti ondosi (Diego Baiardi quartet)- Gianni B. Montano

23/10/2010

4 Out (Francesco Cafiso)- Alessandro Carabelli

19/06/2010

Say The Truth (Gabriele Boggio Ferraris Quartet)- Rossella Del Grande

24/04/2010

Steppin' Out (Idea 6)- Luca Civelli

25/10/2009

Remembering Weather Report (Miroslav Vitous Group w/Michel Portal) - Dario Gentili

03/07/2009

Paolo Fresu Devil Quartet, Tom Harrell, Jerry Bergonzi al Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine, diretto da Francesco Cafiso: "...una manifestazione che vuole crescere, quest'anno la rassegna si internazionalizza, grazie alla presenza di musicisti molto apprezzati in Europa e nel mondo." (Antonio Terzo)

06/06/2009

Between (Jazz Fantasy)

19/04/2009

"Let's Get Lost: Chet Baker ed il Messaggio nella Bottiglia" nell'ambito del Piacenza Jazz Fest ideato da Luca Bragalini con conferenza e concerto con il Paolo Fresu. (Stefano Corbetta)

08/03/2009

Sunday Afternoon (Andrea Dulbecco Trio )

22/11/2008

Eventi in Jazz di Busto Arsizio: "Dopo il successo degli anni scorsi, anche questo autunno a Busto le calde note del jazz hanno acceso la vita culturale cittadina. Dal 18 ottobre gli "Eventi in Jazz", giunti alla VI edizione, hanno portato, come da consuetudine, artisti di grandissimo livello nei principali teatri cittadini quali il Sociale, il Manzoni, il Lux, Fratello Sole, con un cartellone davvero invidiabile." (Alessandro Carabelli)

23/08/2008

From east to west (Menconi, Fioravanti, Bagnoli)

13/07/2008

VIa Maestra (Giulio Visibelli)

21/06/2008

Note Basse (Riccardo Fioravanti Quartet)

22/03/2008

Francesco Cafiso, be bop, ma non solo!. "Il quartetto di Cafiso è apparso "solido" come non mai. Già dal primo brano (di Sonny Rollins) s'è capito che c'era qualche cosa in più rispetto all'ultima volta che l'avevamo sentito. Ma soprattutto nei brani firmati da lui Francesco ha dato prova di aver intrapreso la strada della "ricerca"." (Marcello Migliosi)

16/03/2008

The Cube (The cube & Tom Harrell)

07/08/2007

Invenzioni a più voci (Claudio Angeleri)

18/03/2007

Just Smile (Matteo Brancaleoni with Renato Sellani)

11/03/2007

Crocevia (Max De Aloe)

25/02/2007

Liquid Gardens (Franco Ambrosetti)

05/01/2007

Every breath we take (Jazz Fantasy)

11/07/2006

La gallery di Umbria Jazz 2006 di Giorgio Alto.

01/05/2006

Italian Trumpet Summit a Chiasso: "L'evento ha indubbiamente rappresentato una evidente dimostrazione dell'ottimo livello raggiunto dai jazzisti italiani che meritatamente si sono imposti in ambiti internazionali, riscuotendo i meritati riconoscimenti e consensi." (Bruno Gianquintieri)

05/07/2004

Around Satchmo (Stefano Bagnoli Brushtime Trio)

21/06/2003

Super Star Triok (Moroni - Moriconi - Bagnoli)

03/07/2002

A Jazz Story di Stefano Bagnoli con la Dream Band (Abeat records)







Invia un commento


Questa pagina è stata visitata 5.476 volte
Data pubblicazione: 14/01/2007

Bookmark and Share



Home |  Articoli |  Comunicati |  Io C'ero |  Recensioni |  Eventi |  Lezioni |  Gallery |  Annunci
Artisti |  Saranno Famosi |  Newsletter |  Forum |  Cerca |  Links | Sondaggio |  Cont@tti