Non lasciatevi ingannare dal titolo:
Remembering Weather Report del Miroslav Vitous
Group non attinge affatto al repertorio dei Weather Report; e nemmeno
ripropone la formazione elettrica e i ritmi funky che ne hanno decretato il grande
successo commerciale – basti pensare a brani come Birdland –, facendone uno
dei gruppi più rappresentativi degli anni settanta. Perché, allora, un richiamo
così esplicito ai Weather Report, da parte poi di uno, Vitous, che
di quella formazione fu tra i principali protagonisti? È allo "spirito" d'avanguardia
di cui erano intrisi i primi album dei Weather Report – prima cioè che Vitous
lasciasse la formazione e il basso a
Jaco Pastorius
– che si rende omaggio. Ma Remembering Weather Report vuole rendere omaggio
in generale a tutto un periodo di sperimentazione e innovazione, che – con le parole
dello stesso Vitous – professava "la conversazione diretta e la parità tra gli
strumenti, lasciandosi alle spalle la schiavitù rappresentata dai vecchi ruoli della
sezione ritmica". Un periodo che Vitous fa risalire al celeberrimo interplay
tra Bill Evans
e Scott Lafaro e che trova in
Ornette
Coleman il punto di svolta – è su questa linea che sono nati i Weather
Report. Ed è sempre questa linea che Remembering Weather Report vuole
riannodare e proseguire.
Il linguaggio jazzistico di Remembering Weather Report è dunque
quello dell'improvvisazione più egualitaria. Come indicano i titoli dei primi due
brani del cd, Variations On W. Shorter e
Variations On Lonely Woman, la struttura del
pezzo è quella della variazione su un tema: nel primo caso Nefertiti di Shorter
che, insieme a Semina dedicata a Zawinul, è
l'omaggio più esplicito ai Weather Report e, in particolare, ai suoi due
fondatori, e nel secondo caso, ovviamente, si tratta della leggendaria composizione
di Coleman. Ascoltando proprio Variations On Lonely Woman si evince
che l'improvvisazione senza gerarchia tra gli strumenti, senza il ruolo subalterno
della sezione ritmica, non resta sul piano della teoria. Non sono solo i fiati,
quindi, ma è anche l'archetto di Vitous a presentare il tema e a ritagliarsi un
ruolo solistico, ben al di là di quanto già allora faceva il contrabbasso di
Charlie Haden.
Ma è in tutto il cd che il contrabbasso di Vitous la fa da protagonista,
e la tromba di Ambrosetti e il sax tenore di Campbell si adeguano
diligentemente a tale inversione di ruoli. Eppure, il valore aggiunto di Remembering
Weather Report è il clarinetto basso di Michel Portal. Il duetto di Vitous
e Portal in Surfing With Michel è, infatti,
un vero e proprio gioiello d'improvvisazione. Nessuno meglio di Portal, del polistrumentista
Portal, sa cosa significa "eguale ripartizione" del ruolo solista tra i diversi
strumenti e, inoltre, come Vitous, l'europeo Portal sa bene che succede – come titola
un brano – "se Dvořák incontra Miles".
Dario Gentili per Jazzitalia
18/08/2011 | Gent Jazz Festival - X edizione: Dieci candeline per il Gent Jazz Festival, la rassegna jazzistica che si tiene nel ridente borgo medievale a meno di 60Km da Bruxelles, in Belgio, nella sede rinnovata del Bijloke Music Centre. Michel Portal, Sonny Rollins, Al Foster, Dave Holland, Al Di Meola, B.B. King, Terence Blanchard, Chick Corea...Questa decima edizione conferma il Gent Jazz come festival che, pur muovendosi nel contesto del jazz americano ed internazionale, riesce a coglierne le molteplici sfaccettature, proponendo i migliori nomi presenti sulla scena. (Antonio Terzo) |
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Data pubblicazione: 25/10/2009
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