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Enrico Rava 5tet
Tribe
ECM (2011) DISTRIB. DUCALE
1. Amnesia
2. Garbage Can Blues
3. Choctaw
4. Incognito
5. Cornettology
6. F. Express
7. Tears For Neda
8. Song Tree
9. Paris Baguette
10. Planet Earth
11. Tribe
12. Improvisation
Enrico Rava
- tromba
Gianluca Petrella
- trombone
Giovanni Guidi - pianoforte
Gabriele Evangelista - contrabbasso
Fabrizio Sferra - batteria
Giacomo Ancilotto - chitarra (6,8)
La tribù di
Enrico Rava si consolida e si allarga. Accanto al trombettista triestino
v'è il suo pupillo
Gianluca Petrella, trombonista che ha ben pochi rivali in circolazione
e che grazie a Rava ha trovato maggiore gloria e onore; Giovanni Guidi che,
a ventisette anni appena, ha già un consistente palmarès, annodato a Rava,
ma anche con bei progetti con il suo marchio originale. Ultimo della nidiata, entra
nel clan Gabriele Evangelista, con appena ventitré anni sul groppone. Completa
il quadriumvirato Fabrizio Sferra, "senatore" del jazz italiano, dall'inconfondibile
drumming.
Il quintetto si è evoluto, con la costante di Petrella, e l'ingresso (?) in punta
di piedi su "F.Express" e "Song Tree" del chitarrista
Giacomo Ancilotto (classe 1981) fiore all'occhiello del jazz contemporaneo
italiano più roccioso, che ricama un tessuto ben colorato.
Rava si conferma – ove ce ne fosse stato bisogno – compositore e strumentista raffinato,
capace di far respirare ogni frase sia nelle atmosfere sulfuree di "Choctaw",
dove "sfarfalla" come solo lui sa fare, sotto i colpi della scura e fascinosa pienezza
del timbro strumentale di Evangelista e in "Tears For Neda", contrappuntando
le sinuose geometrie disegnate da Guidi, eccellente nel modulare il lirismo della
bella composizione. E sempre il pianista marchigiano è protagonista di "Garbage
Can Blues", con le note pesate e pesanti a creare un flusso che apparentemente
sembra privo di variazioni, ma che cambia senza sosta. Il fulcro sonoro si innerva
su tempi slow: "Paris Baguette", "Planet Earth", evidenziando
il profondo senso della coralità che, nella seconda, viaggia verso una libertà di
forma controllata. Esperienza che si ritrova sostanziosa in "Cornettology",
dalle progressioni veementi ricalcate sull'ampio spettro dell'avantgarde:
un flusso viscerale improvvisativo che esalta le doti di Petrella, alter ego di
Rava anche nell'avvolgente e "africana" "Tribe".
Un lavoro dove il "maestro" lascia ampio spazio agli "allievi", che da sodali vanno
ad acquistare il giusto proscenio, ognuno a suo modo e con il personale dialetto,
ma nel rispetto del red carpet dove, ben giustamente, sfila per primo
Enrico Rava.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
15/08/2010 | Südtirol Jazz Festival Altoadige: "Il festival altoatesino prosegue nella sua tendenza all'ampliamento territoriale e quest'anno, oltre al capoluogo Bolzano, ha portato le note del jazz in rifugi e cantine, nelle banche, a Bressanone, Brunico, Merano e in Val Venosta. Uno dei maggiori pregi di questa mastodontica iniziativa, che coinvolge in dieci intense giornate centinaia di artisti, è quello, importantissimo, di far conoscere in Italia nuovi talenti europei. La posizione di frontiera e il bilinguismo rendono l'Altoadige il luogo ideale per svolgere questo fondamentale servizio..." (Vincenzo Fugaldi) |
28/11/2009 | Venezia Jazz Festival 2009: Ben Allison Quartet, Fabrizio Sotti trio, Giovanni Guidi Quartet, Wynton Marsalis e Jazz at Lincoln Center Orchestra, Richard Galliano All Star Band, Charles Lloyd Quartet, GNU Quartet, Trio Madeira Brasil, Paolo Conte e l'Orchestra Sinfonica di Venezia, diretta da Bruno Fontaine, Musica senza solfiti del Sigurt�-Casagrande Duo...(Giovanni Greto) |
21/06/2009 | Bologna, Ravenna, Imola, Correggio, Piacenza, Russi: questi ed altri ancora sono i luoghi che negli ultimi tre mesi hanno ospitato Croassroads, festival itinerante di musica jazz, che ha attraversato in lungo e in largo l'Emilia Romagna. Giunto alla decima edizione, Crossroads ha ospitato nomi della scena musicale italiana ed internazionale, giovani musicisti e leggende viventi, jazzisti ortodossi e impenitenti sperimentatori... (Giuseppe Rubinetti) |
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Data pubblicazione: 10/03/2012
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