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John Scofield - Bill Stewart - Steve Swallow
Swallow Tales
ECM (2020)
1. She was young
2. Falling Grace
3. Portsmouth Figurations
4. Awfull Coffee
5. Eiderdown
6. Hullo Bolinas
7. Away
8. In F
9. Radio
John Scofield
- chitarra
Steve Swallow - basso Bill Stewart -
batteria
Aveva vent'anni
John Scofield quando incappò nel basso di
Steve Swallow:
erano in quel di Berkley e Swallow lì insegnava, anche allo stesso Scofield. Di
lì in poi, il bassista di Fairl Lawn è stato il mentore – anche spirituale – di
Scofield, che ha sempre amato la sua musica. A distanza di quasi cinquant'anni il
chitarrista dedica tutto se stesso a mettere nero su bianco e interpretare la musica
di Swallow. E lo fa con il consueto ardore e l'impeccabile tecnica che lo contraddistingue,
scegliendo dal ricco carniere di Swallow nove imprescindibili brani, che qui trovano
un nuovo percorso.
Il risultato, manco a dirlo, è formidabile. Tre fuoriclasse che si accomodano intorno
al fuoco sacro di alcune composizioni che sono – e saranno – la storia del jazz.
Già con "She Was Young" (al tempo cantata da
Sheila Jordan),
l'affiatamento è più che palpabile, con Bill Stewart che disegna soluzioni
ritmiche con eccezionale garbo, Swallow che fa "cantare" il suo basso e Scofield,
con il suo fraseggio posato, giostra con una sicurezza che fa impallidire tra effetti
di saturazione e riverbero, impacchettando blues in armonia con il bassista.
C'è mezzo secolo di
Steve Swallow
qui, ma anche mezzo secolo di jazz. Se ognuno porta bei doni, il regalo più bello
è il trio che funziona a meraviglia. Stewart è un rifinitore di ritmi, suggeritore
di swing, tocca con il pennello ogni tamburo e piatto per regalare passaggi armoniosi,
come in "Falling Grace", che esalta la "vocalità" del suo strumento. E sempre
Stewart, poi, usa il ride a mo' di frusta per spronare i suoi compagni di viaggio
nell'esecuzione corale di "Portsmouth Figurations". E' un ciclo che si ripete,
anche nei brani più soffici ("Awfull Coffee", "Hullo Bolinas"), nei
tempi intermedi "Eldertown", dove Scofield è di un'intensità con pochi paragoni;
alla stregua della scioltezza e del rigore armonico con cui fa da contraltare a
Swallow in "Away".
Un disco da tenere sempre a portata di mano, nel caso in cui si dovesse perdere
di vista la buona musica.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 10/10/2020
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