|
John Scofield
The Paris Concert (dvd)
Inakustik (DVD)
1. Ten Taken
2. Woody'n You
3. Slinky
4. My Foolish Heart
5. Steeplechase
6. Hive
7. Lost Found & Inbetween
8. Chirikawa
9. Relaxin' at Camarillo
10. I Want To Talk To You
11. Groove Elation
12. The Guiness Spot
John Scofield
- chitarra
Mike Eckroth - pianoforte e tastiere
Ben Street - contrabbasso
Bill Stewart - batteria
In questo DVD, registrato al New Morning di Parigi il 23 aprile 2010, sotto la direzione
di Daniel Fahri, troviamo
John Scofield
alla testa di un piacevole quartetto, ben amalgamato, attento alla direzione del
leader, mai ridondante negli assolo, puntuale, rigoroso nel rispettare le dinamiche
sonore. Il locale sembra segnare il tutto esaurito. I musicisti hanno alle spalle
un fondale tra il viola, il lilla e il blu, su cui spiccano dei disegni che richiamano
quelli preimpostati sul desktop dei PC.
L'atmosfera è quella di un elegantissimo e capiente loft. Tutti appaiono in gran
forma, anche il giovane pianista, allievo nella scuola di Scofield e che per la
prima volta si esibisce a Parigi. Assolo romantici, forse un po' troppo "strappalacrime"
in "My Foolish Heart", comunque con una buona dose di 'soul'.
Dodici brani in scaletta, per la maggior parte scritti dal leader, eccetto lo standard
citato, "Relaxin At Camarillo", "I want To Talk About You" e la afro-latineggiante
"Woody'n You" di Dizzy Gillespie, in cui nella parte finale dell'improvvisazione
Scofield ingaggia una serie di breaks di otto misure con Bill Stewart. Il
batterista è forse il musicista più creativo e tecnicamente portentoso della sezione
ritmica. Nella scelta del drum set, piatti compresi, ci ricorda il giovane Tony
Williams del periodo davisiano: tamburi laccati neri, profondo rullante cromato,
piatti dal suono variabile tra il breve e frizzante dei "crash" e degli "splash",
oscuro e meditativo dei "ride". L'assolo finale in "Steeplechase",
il brano AABA che viene usato come sigla nell'indice del DVD, ci dà lo spunto per
una critica al regista. Il DVD, rispetto al CD, è pensato per appassionati e musicisti
che sperano magari di intraprendere una difficile carriera, avidi di carpire i segreti
dei grandi. Perché allora non fermare la macchina da presa su chi in quel momento
sta dando il meglio di sé, con la massima concentrazione, anziché alternare il fraseggio
su un tamburo con l'inquadratura di un paio di spettatori? E' un procedimento che
spezza l'interesse di chi guarda, innervosendolo, poichè vorrebbe capire come si
ottengono e in quale maniera si svilupperanno certi fraseggi. Forse un maggiore
rispetto c'è nei riguardi di Scofield, anche se nel brano- sigla il suo ritorno
all'improvvisazione, che darà il via ad un'altra teoria succosa di breaks, è soltanto
immaginato per le prime otto misure perchè si preferisce inquadrare il pubblico.
Sarebbe più logico nei breaks, negli assolo, inquadrare i protagonisti puntando
la camera sugli arti utilizzati e lasciare un po' meno spazio all'espressione del
volto in primo piano, se non ci consente di vedere ciò che l'artista in quel momento
sta facendo, ma tant'è.
In "Lost-Found & In Between" il chitarrista utilizza tutte le sue sonorità
ed effetti che lo rendono riconoscibile ad un primo ascolto, come certi "simil-
miagolii" ottenuti tirando le corde con la mano sinistra, un suono elettrico nitido
che evita distorsioni se non nelle introduzioni solitarie. Nello stesso brano si
ritaglia uno spazio solistico un concentrato Ben Street, cui segue un breve
assolo di Stewart, ancora una volta, purtroppo, in alternanza con inquadrature totali
sul pubblico. Ottima l'esposizione tematica seguita da un'altrettanto convincente
parte improvvisativa in "Relaxin At Camarillo", a dimostrazione forse di
quanta importanza e rispetto Scofield attribuisca al Bebop e ad uno dei suoi più
indiscutibili maestri. Tutti suonano con una tensione ed incisività impareggiabili.
Il leader percorre verticalmente l'intero manico dello strumento, inserisce citazioni
da altri pezzi, assecondato nella lunga improvvisazione soltanto da basso e batteria.
Dopo l'assolo del pianoforte, Scofield passa ancora ad intrattenersi in breaks a
misura variabile con un esuberante Stewart, prima di esporre con esemplare semplicità
ed immediatezza il tema finale. Eckroth vive il suo momento più alto in una
lunga introduzione di piano solo per "I Want To Talk About You", uno standard
che si sviluppa per 14 minuti, affascinando la platea per l'abilità swingante di
Scofield, il quale esibisce le varie sfaccettature, frecce infinite che si dipartono
da un arco prezioso. L'espressione del volto è sognante e i movimenti del busto
dimostrano sino a che punto il musicista stia cercando di raggiungere una perfezione
ispirativa, che tocca l'apice nei minuti finali di sola chitarra, mentre musicisti
e platea trattengono il respiro nell'attesa di un cenno per l'accordo collettivo
finale.
Dopo tanto jazz, Scofield concluderebbe la serata con una funkeggiante, accattivante
‘Groove Elation'. Ovviamente non succede mai così e allora spazio ad un bis, "The
Guinness Spot", una tra le delicate melodie tanto care al chitarrista e compositore
dell'Ohio. Oltre al concerto, l'unico contenuto extra è costituito da una clip di
8 minuti, diretta sempre da Fahri, "Soundcheck Sketches". Scofield inizia
a parlare di sé ma la voce è prevalentemente fuori campo, perché la camera riprende
l'arrivo dei musicisti, che scendono dal pulmino e si dirigono verso il locale.
A quel punto, mentre Scofield continua a parlare, le immagini indugiano sulle luci
e sui musicisti che iniziano a posizionarsi con lo strumento sul palco. Il brano
scelto per il soundcheck e per il quale Scofield dà alcune indicazioni di massima,
è "Lost Found & In Between". Il racconto del protagonista prosegue con l'elogio
dei musicisti uno per uno. Poi è la volta di ricordare il proprio itinerario professionale,
arricchito dall'incontro con grandissimi mostri sacri del jazz. Ma il pensiero conclusivo
è rivolto alla famiglia, alla moglie Susan, che lo ha reso padre di due "Kids",
e gli ha dato una rilassatezza interiore che gli ha fatto assaporare la felicità.
Giovanni Greto per Jazzitalia
| QUISISANA JAZZ EVENTS 2012 - John Scofield's Hollobody Band QUISISANA JAZZ EVENTS 2012 - 8 luglio, John Scofield and Hollobody Band, , John Scofield, Guitar, , Kurt Rosenwinkel, Guitar, , Ben Street, Bass, , Bi... inserito il 13/10/2012 da QUISISANAJAZZ - visualizzazioni: 5535 |
Inserisci un commento
Questa pagina è stata visitata 2.672 volte
Data pubblicazione: 18/08/2011
|
|