Catalog #B000436002 Album Length Compact Disc release date 6/7/2005 Verve Records
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John Scofield
That's
What I say John Scofield plays the Music of Ray
Charles
1. Busted
2. What'd I Say
3. Sticks And Stones
4. I Don't Need No Doctor
5. Cryin' Time
6. I Can't Stop Loving You
7. Hit The Road Jack
8. Talkin' 'Bout You/I Got A Woman
9. Unchain My Heart (Part 1)
10. Let's Go Get Stoned
11. Night Time Is The Right Time
12. You Don't Know Me
13. Georgia On My Mind
John Scofield - Acoustic Guitar, Electric Guitar Larry Goldings - Piano, Vibes, Hammond, Wurlitzer organ Willie Weeks - Bass Steve Jordan - Drums, Tambourine, Background Vocals, Producer Warren Haynes - (2, 11) Guitar, Vocal John Mayer - (2, 4) Guitar, Vocal Aaron Neville - (2, 12) Vocal David "fathead" Newman - (2, 7) Tenor Saxophone Dr. John - (2, 8) Piano, Vocal Mavis Staples - (2, 6) Vocal Manolo Badrena - Percussion Lisa Fischer - Background Vocals Vaneese Thomas - Background Vocals Meegan Voss - Background Vocals Alex Foster - Tenor Saxophone Earl Gardner - Trumpet Howard Johnson - Baritone Saxophone Keith O’quinn - Trombone
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Che Ray Charles sia un artista chiave della musica afroamericana è ormai una verità inconfutabile. Che John Scofield sia uno dei
magnifici tre della chitarra jazz contemporanea (con Frisell e Metheny) è un'altrettanto scontata ovvietà musicale. Che si sentisse invece la mancanza di questo nuovo tributo a Ray Charles è francamente abbastanza discutibile.
Per carità, il disco suona ed è suonato molto bene e ad altissimo livello, considerando il materiale, il ritorno agli amori giovanili di
Scofield (soul e R&B), il firmamento di musicisti e vocalist coinvolti e, non ultimo, il fatto che sia stato registrato pressoché dal vivo in studio, senza sovrincisioni e in una sola settimana.
Tuttavia il lavoro sembra mancare di quel tiro e di quella tensione motoria naturale e irresistibilmente contagiosa che caratterizzava The Genius. Il repertorio storico è così un'interpretazione di lusso ma nulla più, cesellata qua e là con lampi esecutivi, soli espressivi e grandi momenti di interplay.
Un disco nella media? Forse sì, uno di quelli da ascoltare sbadatamente, con tre perle però che, da sole, valgono tutto il CD: Sticks and Stones, intelligente nel movimento ritmico e nell'arrangiamento riverberato alla Martin,
Medeski and Wood (non è un mistero l'apprezzamento di Scofield per i tre spostati); You Don't Know Me, un dialogo da brivido tra la bellissima voce di
Aaron Neville e la fidata AS200 di Scofield, scura e calda come non mai; infine Georgia On My Mind, cammeo acustico in solitario nel quale il cinquantatreenne chitarrista di Dayton si ricorda di essere un fior di jazzista impreziosendo questo standard con un'armonizzazione ricca e articolata.
Furio Ciulini - per gentile concessione di
Nerosite