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The New National Anthem
Riverside
Greenleaf Music (2017)
1. The New National Anthem
2. Old Country
3. Never Mind
4. King Conlon
5. King Korn
6. View From a Bird
7. Enormous Tots
8. Demigods
9. Il sentiero
10. If I Drift
11. Americano
Dave Douglas - trumpet Chet Doxas - clarinet, saxophone Steve Swallow - electric bass Jim Doxas - drums
Il "Riverside quartet" pubblica un secondo disco a tre
anni di distanza dal primo. Dopo aver omaggiato Jimmy Giuffre è la volta di
Carla Bley,
di cui vengono proposti tre brani. Della maggior parte delle altre composizioni
è autore il leader del gruppo, Dave Douglas, che, comunque, almeno in questo caso,
si ispira al tipo di scrittura e di impaginazione della band-leader statunitense.
Sono accanto al trombettista due talentuosi musicisti canadesi, i fratelli Doxas,
oltre al veterano bassista
Steve Swallow,
storico partner della Bley in tutti i suoi progetti da parecchi anni a questa parte.
La musica del cd è molto americana, se così si può dire, perché contiene gli elementi
caratteristici del sound del nuovo continente. Si possono ritrovare, infatti, accenti
blues, country, melodie marchiate dal folklore made in USA, rimandi alle danze del
vecchio West, in nove tracce che scorrono agili, flessuose e senza intoppi. Nei
pezzi dell'ex moglie di Paul Bley, in più, si possono cogliere i peculiari cambi
di tempo, le pause e le accelerazioni improvvise, oltre ai richiami al patrimonio
bandistico, con la marcetta che spunta fuori inattesa, appena girato l'angolo o
serve da introduzione ad un pezzo che poi va evolvendo in altre direzioni.
Douglas è autore come consuetudine di assoli smaglianti, sostanziosi ed incisivi.
Regge il confronto a meraviglia con il leader del quartetto Chet Doxas, un clarinettista
e sassofonista dotato di tecnica e di pensiero svelto, capace di dare il cambio
all'esperto trombettista senza far scendere di livello la proposta artistica così
realizzata. Jim Doxas, per parte sua, sottolinea con ardore le cadenze funky e,
in generale, non va troppo per il sottile, picchiando con puntualità e slancio sulle
pelli della sua batteria. Il timbro secco del basso elettrico di Swallow, infine,
accompagna sornione lo sviluppo dei vari capitoli, uscendo a ragion veduta in brevi
interventi tanto stringati quanto eloquenti.
Fra le nove tracce si fa preferire "Enormeus Tots". L'incipit ha un carattere circense,
stile Nino Rota, ma, nel prosieguo, il brano prende vigore e forza, facendo emergere
le energie del sassofonista, abile a mettere in risalto il climax della composizione
con un sax via via più accalorato.
Dave Douglas con questo disco intende manifestare la sua ammirazione e il suo debito
nei riguardi di Carla Bley e, complessivamente, verso i campioni, i maestri di un
jazz intellettuale, raffinato, ma di non ardua ricezione, vicini, cioè, al suo modo
di intendere la musica.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 15/09/2018
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