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Tigran Mansurian
Requiem
ECM (2017)
1. Requiem aeternam
2. Kyrie
3. Dies irae
4. Tuba mirum
5. Lacrimosa
6. Domine Jesu Christe
7. Sanctus
8. Agnus Dei
Anja Petersen - soprano Andrew Redmond - baritono Münchener Kammerochester Rias Kammerchor
Era il 2010 quando Tigran Mansurian iniziava a scrivere
il "Requiem" dedicato all'olocausto armeno consumatosi – in un irrispettoso
silenzio – negli anni 1915 e 1916. E, nel rispetto dei canoni, con testi in latino
che sottolineano l'emozionante scrittura del compositore armeno.
Mansurian non veste panni da improvvisatore: è bene dirlo subito, ma la sua musica
è architettata secondo una libertà di forme che la rende ben poco classica. I brani
si susseguono con andamento filmico, con lirismo sì, ma anche irrituale. Mansurian
sa descrivere ogni passaggio, tanto che i testi, le voci fanno solo da contorno
alla sua musica: didascalica e veemente, come in "Dies irae", con gli archi
che zigzagano intorno alle voci, rendendo inquietante il già vermiglio quadro.
Mansurian rivolge solo uno sguardo ai suoi predecessori che hanno affrontato il
rito liturgico, preferendo non cadere nella trappola dell'ovvietà; la sua scrittura
è fresca, brilla di invenzioni contemporanee, rimarcate dalle voci porose e dagli
archi irrequieti.
Il sentimento di Mansurian viene fuori con ardore e con ferma dignità la sua ferace
musica ci racconta la tragedia armena.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 09/07/2017
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