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Alessandro Paternesi P.O.V. Quintet
Dedicato
RADAR /Distr. EGEA – 2012
1. Bass vs melody (K.W.) - 5.11
2. Song for India - 4.19
3. Vai...lentina - 4.28
4. C.Z. - 2.05
5. I'll remember you - 2.57
6. D.B. - part.1 - 3.20
7. D.B. - part.2 - 2.57
8. B.B. - 3.08
9. Corale - 6.49
10. Per Chopin - parte1 - 5.51
11. Per Chopin - parte2 - 5.31
12. Mè...me - 4.41
Musiche di Alessandro Paternesi
Alessandro Paternesi - Drums
Simone La Maida - Sax
Gabriele Evangelista - Double Bass
Francesco Diodati - Electric Guitar
Enrico Zanisi - Piano
Certamente il 2012 è stato ricco di soddisfazioni
per Alessandro Paternesi. Il giovane batterista marchigiano, non ancora trentenne,
è balzato in vetta alle classifiche dei Top Poll delle riviste specializzate, dopo
una stagione in cui ha preso parte ad alcune delle più importanti e riuscite realizzazioni
discografiche dell'anno. Ricordiamo in particolare il lavoro a fianco di due voci
femminili d'eccezione come
Ada Montellanico
- "Suono di Donna" - e Cristina Zavalloni - "La Donna di Cristallo"
- nonché il celebrato "Yatra" del quartetto di
Enzo
Pietropaoli, formazione nella quale è ormai titolare inamovibile.
Paternesi vanta un curriculum accademico di tutto rispetto: diplomato in percussioni
al conservatorio Morlacchi di Perugia, ha parallelamente approfondito lo studio
del jazz con
Massimo
Manzi prima, e successivamente a Roma a S. Cecila come allievo di
Roberto
Gatto. Seguendo l'assunto del Maestro, secondo il quale "il grande
batterista non è quello che fa l'assolo più spettacolare, ma quello che fa suonare
bene il gruppo", con questo lavoro si accredita nel ruolo di leader, avendo
tra l'altro firmato tutti i brani in scaletta, come egli stesso afferma:"ad un certo
punto della mia vita ho sentito l'esigenza di scrivere musica perché mi sembrava
l'unico modo di fermare delle istantanee e il modo più facile di esprimere i miei
sentimenti più intimi".
Lo circonda una sorta di una formazione "All Stars" di under 30 – P.O.V. sta per
Point Of View Quintet - nella quale spiccano i nomi di altri illustri "emergenti"
come Simone La Maida al sax e Gabriele Evangelista al basso, nonché
di altri due "poll winners": Enrico Zanisi al piano e Francesco
Diodati alla chitarra.
I brani dell'album sono costruiti a partire da una serie di dediche, che coinvolgono
sia i numi tutelari dell'universo artistico del nostro - da
Brian Blade fino Frédérik Chopin, passando per David Binney
e Kenny Werner – sia i recenti compagni di avventura come Cristina Zavalloni
(C.Z) e - indirettamente - lo stesso Pietropaoli: la atmosfere sospese di "Song
for India", si riallacciano al viaggio effettuato a Nuova Delhi del 2011 con il quartetto di "Yatra".
Le dediche riportate in scaletta non traggano in inganno: il romanticismo abilmente
dissimulato nei due omaggi a Chopin, con Zanisi sempre in grande evidenza,
ci conduce inaspettatamente sulle tracce di Joe Zawinul e
Wayne Shorter, piuttosto che su quelle di Maurizio Pollini.
Complessità di scrittura, cura negli arrangiamenti, perfetto equilibrio improvvisativo
tra i protagonisti in gioco, caratterizzano un lavoro di alto profilo, affrontato
con serietà e rigore, laddove composizione ed improvvisazione si fondono in un "unicuum"
senza soluzione di continuità: "L'approccio formale di tutti i brani non è il classico
tema-assolo-tema ma concettualmente mi piace pensare ad ogni brano come in continua
evoluzione. (A.P.)"
Un lavoro che - assieme ai recenti album di Enrico Zanisi "Life Variations",
e soprattutto a quello di Francesco Diodati – Neko "Neeed Something
Strong" - va a completare una sorta di trilogia ideale, perfetta per comprendere
in quale direzione si stiano muovendo i giovani leoni del jazz italiano.
Roberto Biasco per Jazzitalia
29/09/2012 | European Jazz Expo #2: Asì, Quartetto Pessoa, Moroni & Ionata, Mario Brai, Enrico Zanisi, Alessandro Paternesi, David Linx, Little Blue, Federico Casagrande, Billy Cobham (D. Floris, D. Crevena) |
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Data pubblicazione: 09/06/2013
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