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Enrico Zanisi Trio
Life Variations
Cam Jazz (2012)
1. Life Variations
2. The Artisan
3. Lied
4. Spread
5. Inno
6. Il Popolo sovrano
7. Carosello/Troppo Scuro
8. Piciula Song
9. Aufklärung
10. The fable of Mr. Low
11. In the wee small hours of the morning
Enrico Zanisi - piano
Joe Rehmer - contrabbasso
Alessandro Paternesi - batteria
CAM JAZZ is a label of the KEPACH group
KEPACH Music S.r.l. - All rights reserved
Via Cola di Rienzo, 180 - 00192 Rome (Italy)
Tel: (39-06) 6840791
E-Mail: info@CamJazz.com
Web Site: www.CamJazz.com
Secondo
album per il pianista Enrico Zanisi che pare sia giunto ad una maturità quasi
sbalorditiva. Come affermava Thelonious Monk: "...cerco nuovi accordi, nuovi
modi di sincopare, nuove figurazioni, nuove frasi. Modi diversi di usare le note.
Tutto qui. Usare le note in modo diverso, non c'è altro." Sembra proprio che il
giovane pianista romano, classe 1990, abbia
fatto suo questo pensiero: sperimentare.
La Cam Jazz decide di registrare presso lo studio Artesuono in provincia di Udine
e affidarsi nelle prodigiose mani del tecnico del suono Stefano Amerio, scelta mirata
per proporre un sound accurato, limpido e preciso.
L'album tradisce l'amore e la formazione classica del musicista e risente inoltre
dei grandi progressi a livello compositivo.
Undici delle dodici tracce sono originali, lo accompagno il promettente bassista
americano Joe Rehmer ed il batterista Alessandro Paternesi. Siamo
nell'ambito di un jazz trio di matrice europea anche se, come suggerito dallo stesso
musicista, il riferimento principale è
Brad Mehldau,
forse il più europeo dei pianisti statunitensi.
"Carosello/Troppo scuro" è un invenzione a due voci, nella prima parte sentiamo
una breve introduzione di stampo classico, qui il romanticismo si fa sentire, Johannes
Brahms e Robert Schumann la fanno da padroni. Nel secondo set l'umore si raffredda
con veloci cambi di tempo ed un procedere convulso e concitato in cui contrabbasso
e batteria si ritagliano la parte dei protagonisti.
La classicità la ritroviamo anche nel brano "Lied", ricordiamo che il suo
primo lavoro si intitolava "Quasi Troppo Serio", composizione di Robert Schumann,
in cui Zanisi giocava a ricordare la sua estrazione e serietà di stampo classico.
La prima traccia "Life Variations" si presenta con un'apparente semplicità
timbrica e ritmica e riassume in gran parte l'album. Troviamo un approccio compositivo
semplice e lineare con venature romantiche, come ricorda il critico musicale Federico
Scoppio nelle note di copertina. C'è la volontà di non strizzare l'occhio ad un
certo pianismo contemporaneo che usa stilemi e accattivanti melodie per raggiungere
il facile successo. "Scrivere musica in cui ci si riconosce in maniera sincera...",
questo è l'intento nelle parole dell'artista.
Si termina con la distesa e lievemente malinconica "In the wee small hours of
the morning", classico standard scritto per uno degli album più famosi di
Frank Sinatra.
A suggello di quest'ultima fatica è d'obbligo citare il meritato riconoscimento
della rivista Musica Jazz come miglior nuovo talento del 2012.
Nicola Barin per Jazzitalia
29/09/2012 | European Jazz Expo #2: Asì, Quartetto Pessoa, Moroni & Ionata, Mario Brai, Enrico Zanisi, Alessandro Paternesi, David Linx, Little Blue, Federico Casagrande, Billy Cobham (D. Floris, D. Crevena) |
14/11/2009 | Intervista a Richard Galliano : "...utilizzare vari linguaggi è stata una necessità più che una scelta. Un fisarmonicista non può tagliare le sue radici. La fisarmonica non è mai servita a tracciare nuove strade musicali. Noi siamo necessariamente immersi nel nostro passato. E il nostro passato è quello di tantissimi musicisti di strada, gente che suonava ai balli popolari e nelle ricorrenze di paese. La fisarmonica, un organo portatile, non può prescindere da questa sua storia umile." (Marco Buttafuoco) |
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Data pubblicazione: 03/03/2013
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