Cam Jazz - 2008
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Martial Solal
Live at the Village Vanguard
1. Intro 1 0:40
2. On Green Dolphin Street 7:14
3. Lover Man 7:13
4. I Can't Give You Anything But Love 4:51
5. Centre De Gravite' 5:10
6. Ramage 5:26
7. Round Midnight 6:31
8. Have You Met Miss Jones 3:34
9. The Last Time I Saw Paris 4:17
10. Intro 2 0:10
11. Corcovado 4:17
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Nella lunga storia del Village Vanguard,
Solal
è il secondo pianista, dopo Fred Hersch nel 2006,
ad occupare il cartellone per una intera settimana di esibizioni in solo. Invitato
da Lorraine Gordon, vedova del grande Max Gordon, il pianista franco-algerino
festeggia i suoi 80 anni e la sua terza apparizione a New York con sei giorni di
concerti. Questo, registrato per l'etichetta romana, è del 12 ottobre del
2007, dopo aver preso confidenza con il pianoforte
nei primi giorni e aver registrato anche un filmato per l'emittente franco-tedesca
Arte.
Solal
è il tipico musicista per musicisti, ancora troppo poco celebrato fuori dai confini
francesi: pochi effetti speciali e molta sostanza sono le caratteristiche della
sua proposta musicale. L'approccio alla tastiera è estremamente personale e pregnante,
sorta di contemporaneo emulo di Art Tatum il pianista francese sa ricavare
nuova linfa da standard polverosi e temi consunti. La sua è una conoscenza enciclopedica,
ed il modo di smontare temi e melodie per poi ricomporli in versioni sorprendenti
e spiazzanti è giustamente paragonato nelle note di copertina di Fred Kaplan
al complesso approccio cubista di Braque nella pittura. Paragone quanto mai calzante
e immediatamente verificabile nelle note di standard esangui (On
Green Dolphin Street, Lover Man,
I can't give you anything but love) riportati
in vita in forme e soluzioni scintillanti e inconsuete.
Memorabile la ripresa di 'Round Midnight,
ricca di umori e sapida di intuizioni. Anche le composizioni originali (Centre
de gravitè, Ramage) sono indicative
di un percorso che assembla e incorpora la storia del pianismo jazz rivissuto e
riletto con un ottica del tutto personale.
Maestro senza discepoli,
Solal
alla sua venerabile età si conferma musicista tra i più creativi e innovativi dell'intera
scena mondiale.
Roberto dell'Ava
14/11/2009 | Intervista a Richard Galliano : "...utilizzare vari linguaggi è stata una necessità più che una scelta. Un fisarmonicista non può tagliare le sue radici. La fisarmonica non è mai servita a tracciare nuove strade musicali. Noi siamo necessariamente immersi nel nostro passato. E il nostro passato è quello di tantissimi musicisti di strada, gente che suonava ai balli popolari e nelle ricorrenze di paese. La fisarmonica, un organo portatile, non può prescindere da questa sua storia umile." (Marco Buttafuoco) |
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Data pubblicazione: 01/02/2009
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