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Enrico Pieranunzi Trio
Live At Village Vanguard
Cam Jazz (2013)
1. I mean you (T. Monk)
2. Tales from the unexpected (E. Pieranunzi)
3. Pensive fragments (E. Pieranunzi)
4. My Funny Valentine (R. Rodgers – L- Hart)
5. Fellini's Waltz (E. Pieranunzi)
6. Subconscious Lee (L. Konitz)
7. Unless they love you (E. Pieranunzi)
8. La dolce vita (N. Rota)
Enrico
Pieranunzi - piano
Marc Johnson - bass
Paul Motian - drums
CAM JAZZ is a label of the KEPACH group
KEPACH Music S.r.l. - All rights reserved
Via Cola di Rienzo, 180 - 00192 Rome (Italy)
Tel: (39-06) 6840791
E-Mail: info@CamJazz.com
Web Site: www.CamJazz.com
Suonare in un tempio come il Village Vanguard di New York è, a prescindere, un'emozione
che può condizionare. Farlo poi con la sezione ritmica che ha accompagnato uno dei
più grandi pianisti di tutti i tempi,
Bill Evans,
che proprio lì, su quello stesso palco, ha inciso dei capolavori assoluti, rasenta
l'incredibile. Ma se è vero che i sogni possono diventare realtà soltanto se non
si smette di crederci, allora
Enrico
Pieranunzi, da sempre noto estimatore e studioso di
Bill Evans
(è autore del libro su Evans "Ritratto d'artista con pianoforte"), ne ha certamente
realizzato uno.
Il pianista romano ha fortemente voluto questa collaborazione costruendola passo
dopo passo, inserendo nei suoi progetti collaborazioni importanti come
John
Patitucci,
Steve Swallow,
Antonio Sanchez, Joey Baron e lo stesso Motian. Quasi come una consecutio
temporum, Pieranunzi approda al Vanguard con Marc Johnson e Paul Motian
e ne registra un live.
Il trio si muove con disinvoltura aprendo l'album con le note di "I Mean You" dove
l'imprinting è subito evidente: Pieranunzi spinge l'assetto armonico riempiendo
le trame sostenute e contrappuntate da Johnson, mentre Motian costruisce e decora
con raffinatezza e intelligenza, libero di ricavarsi il ruolo ideale. Ad "I Mean
You" si affianca l'altro standard dell'album, "My Funny Valentine", che il
trio conduce articolando un incedere fluido senza mai abbandonare l'essenza del
brano.
Nelle sue composizioni Pieranunzi offre maggiori spunti di ascolto, che possono
derivare dall'ansioso plasmare figurazioni ritmiche che rullano componendosi in
modo graduale ("Tales From The Unexpected") o dalla misura del tocco che diviene
narratore attento al dettaglio ("Pensive Fragments", "Unless They Love You").
Nell'album anche due brani del Pieranunzi "felliniano" ("Fellini's Waltz", "La dolce
vita") con sontuoso solo di Johnson su "La dolce vita" che presenta anche una avvincente
e multiforme struttura, degna chiusura del concerto.
Ci sono dei casi in cui la musica sembra camminare, saltellare, deviare, ritornare
sui suoi passi, fermarsi a prendere un respiro, riprendere a correre o passeggiare
con una naturalezza che rende il tutto quasi "normale". E "Live at Village Vanguard"
di Enrico
Pieranunzi è un buon esempio.
Marco Losavio per Jazzitalia
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
27/06/2010 | Presentazione del libro di Adriano Mazzoletti "Il Jazz in Italia vol. 2: dallo swing agli anni sessanta": "...due tomi di circa 2500 pagine, 2000 nomi citati e circa 300 pagine di discografia, un'autentica Bibbia del jazz. Gli amanti del jazz come Adriano Mazzoletti sono più unici che rari nel nostro panorama musicale. Un artista, anche più che giornalista, dedito per tutta la sua vita a collezionare, archiviare, studiare, accumulare una quantità impressionante di produzioni musicali, documenti, testimonianze, aneddoti sul jazz italiano dal momento in cui le blue notes hanno cominciato a diffondersi nella penisola al tramonto della seconda guerra mondiale" (F. Ciccarelli e A. Valiante) |
14/11/2009 | Intervista a Richard Galliano : "...utilizzare vari linguaggi è stata una necessità più che una scelta. Un fisarmonicista non può tagliare le sue radici. La fisarmonica non è mai servita a tracciare nuove strade musicali. Noi siamo necessariamente immersi nel nostro passato. E il nostro passato è quello di tantissimi musicisti di strada, gente che suonava ai balli popolari e nelle ricorrenze di paese. La fisarmonica, un organo portatile, non può prescindere da questa sua storia umile." (Marco Buttafuoco) |
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Data pubblicazione: 31/03/2013
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