CamJazz (CAMJ 7773-2)
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Oregon
Prime
1. If (06:57)
2. An Open Door (05:14)
3. Toledo (07:58)
4. Hoedown (00:51)
5. Solar Flare (02:55)
6. Castle Walk (05:30)
7. Moonrise (01:07)
8. Pepe Linque (05:25)
9. Dark (04:39)
10. Tammurriata (06:17)
11. Mountain King (06:51)
12. Cleguerec (03:13)
13. Doff (06:35)
Paul Mccandless - oboe, clarinetto basso, soprano, sopranino Ralph Towner - chitarra classica, chitarra 12 corde, chitarra synth, pianoforte, tastiere Glen Moore - contrabbasso Mark Walker - batteria, percussioni
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La freschezza compositiva di ciascun brano (su tutti "If"), unitamente alla gioiosa intesa fra i musicisti di questo quartetto in stato di grazia, fanno somigliare "Prime" degli Oregon a un felicissimo esordio laddove invece si tratta del disco che celebra addirittura il trentacinquesimo anno del loro sodalizio. Formazione solidissima a livello di
line-up (stessi membri dal 1970, con eccezione del percussionista e sitarista
Collin Walcott, deceduto nel 1984), gli
Oregon si sono sempre distinti per una ricerca musicale che non ha confini cronologici, geografici, generiali: lo dimostrano, in "Prime", tracce come "Toledo" e "Tammurriata", che – ben lungi dallo strizzare l'occhio alla cosiddetta world music – portano il regionalismo nel progetto Oregon passandolo al filtro dei fittissimi tessuti dei plettri di
Towner, degli aerei fraseggi del soprano di McCandless, delle complesse "dorsali" ritmiche di
Moore e Walker. Ecco, la forza del quartetto è ancora nella piena condivisione della responsabilità estetica, come si percepisce nella magistrale orchestrazione dei passaggi all'unisono. Il risultato è un jazz concettualmente molto "aperto" (come al solito), che si impone fin dal primo ascolto.
Luca Bandirali per Jazzitalia
14/11/2009 | Intervista a Richard Galliano : "...utilizzare vari linguaggi è stata una necessità più che una scelta. Un fisarmonicista non può tagliare le sue radici. La fisarmonica non è mai servita a tracciare nuove strade musicali. Noi siamo necessariamente immersi nel nostro passato. E il nostro passato è quello di tantissimi musicisti di strada, gente che suonava ai balli popolari e nelle ricorrenze di paese. La fisarmonica, un organo portatile, non può prescindere da questa sua storia umile." (Marco Buttafuoco) |
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Data pubblicazione: 10/12/2005
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