Jazzitalia - Articoli: Intervista ad Antonio Calogero
versione italiana english version
 
NEWS
Bookmark and Share Jazzitalia Facebook Page Jazzitalia Twitter Page Feed RSS by Jazzitalia - Comunicati Feed RSS by Jazzitalia - Agenda delle novit�

Intervista ad Antonio Calogero
agosto 2008
di Giuseppe Mavilla

Sabato 2 agosto è tornato in provincia di Ragusa Antonio Calogero per l'unica serata attinente il jazz dell'edizione 2008 del Festiva Note di Notte. Il musicista siciliano che già avevamo apprezzato in Danza Multietnica in duo con Paul McCandless nel Novembre del 2007 a Scicli, si è esibito questa volta con un quartetto composto da Michael Rosen, sax soprano e tenore, Andrea Piccioni, tamburi a cornice e Davide Bernaro percussioni etniche. Una conferma di quanto avevamo già apprezzato ed evidenziato nella precedente occasione ci è giunta anche da questo concerto denominato "La festa del vento" che ha avuto una location esclusiva: il porto turistico di Pozzallo in una serata infestata da un clima umido e soffocante.

Il suo ritorno in terra Iblea ci ha dato l'opportunità di incontrarlo a fine concerto e di realizzare questa intervista:

Vorrei iniziare chiedendoti un parere sulla location scelta da The Entertainer per questo tuo concerto appena concluso?



In definitiva non mi dispiace mai quando si fanno scelte come quella di stasera, ovvero quando si scelgono posti inconsueti e questo perché altrimenti si finisce a suonare sempre negli stessi posti. Inoltre mi sembra che la risposta del pubblico sia stata positiva anche stasera per cui do un buon giudizio della scelta, anche se ho avuto qualche problema prima del concerto in quanto non ho potuto trovare un posto dove suonare da solo, così come faccio prima di ogni mia esibizione. Nei locali interni che ci hanno messo a disposizione c'era troppo caldo e fuori naturalmente non potevo farlo perché non c'era uno spazio riservato o comunque adatto alle esigenze del caso.

photo by Sergio BonuomoQuasi sempre quando si scrive o si parla della tua musica si tira in ballo la world music, del cui termine si fa oggi un grande abuso. Vuoi dare una tua definizione di questa musica?

Vedi il termine world music è stato da sempre usato per definire una musica proveniente da una determinata parte del mondo. Ultimamente, invece, è diventato l'appellativo incondizionato per definire qualsiasi espressione musicale altrimenti indefinibile. L'altro significato che, secondo me, si potrebbe dare al termine world music - quando non ci troviamo di fronte ad un'espressione musicale strettamente connessa alla cultura di un ben specificato paese - è quella di una musica che, filtrata attraverso la sensibilità del compositore, ingloba influenze che vengono, non dico da ogni parte del mondo, ma da tutte quelle che il musicista ha in qualche modo assimilato in trenta anni di studio.

…ed è quello che fai tu!

Sì, è il mio modo di fare musica ed è anche quello di gruppi come gli Oregon o di artisti come Pat Metheny e di qualcun altro. Ma non ce ne sono molti.

...tu però lo fai con molta delicatezza e senza fragori o esagerazioni…

photo by Sergio BonuomoLa cosa più difficile è trovare il filo conduttore perché o tu rischi di fare un pezzo che suona troppo come quello di un altro paese, oppure un pezzo che salta di palo in frasca, che inizia con quattro accordi blues e poi si dipana attraverso un ritmo brasiliano. Invece no, io mi faccio guidare da un'idea ritmica, da una melodia e poi l'armonizzo con la mia conoscenza armonica e quindi anche se, ad esempio, c'è un tema dal sapore medio-orientale, non è mai modale come di solito è questo tipo di musica. E' invece armonizzato con criteri più o meno jazzistici.

Tu sei molto noto in America e il "Los Angeles Times" ti ha definito "un pittore di suoni profondamente evocativi". Sei d'accordo?

Sì sono d'accordo, in effetti hanno scritto che nella mia musica ci sono influenze di tango, di world music, di musica cubana e il termine pittore è usato in questo senso perché in realtà io prendo i colori della musica di tutti questi paesi, e ripeto, li filtro attraverso la mia sensibilità e la mia tecnica compositiva per mettere su questi brani.

A questo punto vogliamo trovare una definizione più precisa del tuo linguaggio?

Direi che il mio è ancora un linguaggio classico, le mie composizioni sono ancora strutturate allo stesso modo di una composizione non dico sinfonica, ma certamente classica. Per me è un linguaggio moderno, una musica moderna, non posso dire jazz, non posso dire classica. Dico che tenuto conto che ad un certo punto la musica classica era diventata dodecafonica, atonale e il jazz era diventato avanguardia, per me un modo di intendere la musica moderna è proprio questo e cioè un modo per fare musica veramente originale. E' un po' quello che ha fatto Piazzolla, un vero e proprio maestro. Lui è partito dal suo tango ma, ad un certo punto, del tango è rimasto ben poco e sono venute fuori delle composizioni assolutamente straordinarie che mantengono solo il pulsare del tango, neanche la forma. Quello è stato un modo di intendere la musica moderna. Stessa cosa hanno fatto Ralph Towner, Egberto Gismonti, Pat Metheny, Keith Jarrett a cui io mi sono sempre ispirato che per me sono sicuramente la vera musica contemporanea. In questo modo si è creativi non nell'inventare un nuovo linguaggio come avevano fatto nell'ordine Mozart, Beethoven, Debussy, Ravel, Stravinsky, perché poi ad un certo punto in musica ormai si è inventato tutto. Invece bisogna essere creativi nel cercare di assimilare tutte le musiche del mondo. Se io ad esempio domani andassi a studiare la musica dell'India o se andassi a studiare la musica della selva amazzonica sicuramente ne ritornerei arricchito e qualche cosa a poco a poco ne verrebbe fuori, anche nella mia musica.

Quindi non c'è molta improvvisazione nella tua musica?

No, la mia musica è molto strutturata e poi ci sono degli spazi che rispetto a quando suono da solo sono ampliati per fare spazio all'improvvisazione. Però questo spazio non viene usato alla maniera del jazz, dove ognuno si ritaglia la parte come vuole, nella mia musica le parti sono determinate e a me servono per dare uno sviluppo alla melodia, per poi passare ad una sezione differente. Questo perché ogni pezzo, a volte, può avere quattro o cinque sezioni differenti come se fossero quattro o cinque pezzi in uno. Non amo insomma le improvvisazioni troppo lunghe perché a mio parere si perde la stesura del brano stesso. Ci sono comunque nel mio repertorio brani che hanno una struttura vicina a quella degli standard del jazz come Slow Jazz, che è una mia composizione originale e che stasera ho eseguito in duo con Michael Rosen.

A proposito dei tuoi duetti ho notato che tu prediligi fortemente questa formula perché?

Per me il duetto è una formula eccezionale perché le mie composizioni molte spesso nascono come composizioni per chitarra classica che io suono in maniera pianistica. Nel senso che quando suono la chitarra classica cambio cinque-sei tempi differenti: rubato, rallento, mi fermo, piano improvviso, tutta una serie di cose che fanno parte del mio bagaglio che ovviamente in una dimensione di quartetto non puoi fare. Nel duo se c'è affiatamento tra i due musicisti, come ad esempio con Paul McCandless con il quale abbiamo raggiunto un affiatamento tale che acceleriamo, ci rincorriamo, andiamo a tempo e c'è veramente questo sali e scendi musicale che va ovunque e non è affatto rigido. Comunque anche all'interno del gruppo frequentemente io inizio il brano per sola chitarra perché voglio suonare la melodia liberamente e poi dare spazio, quando entra il gruppo, ad un andamento diverso che può essere, ad esempio, quello di una ballata, di un ritmo brasiliano o di un ritmo cubano che farà sentire di più la parte ritmica.

La formula del duetto si è espressa magnificamente nel brano "L'attacco Saraceno" con Andrea Piccioni alle percussioni….

Sì, è stato magnifico perché Andrea porta con sé questa sua grande esperienza in quanto ha suonato con gruppi di musica folk e di world music. E' molto preparato musicalmente e riesce ad entrare benissimo in un brano in cui ci sono vari movimenti interni che vanno al di là della semplice tarantella.

Il tuo incontro con la musica?

Ho iniziato a suonare a sedici anni ed ho sempre suonato sia la chitarra classica che la chitarra acustica, suonavo le canzoni dei cantautori italiani o la musica della west-coast: Joni Mitchell, James Taylor, Crosby, Stills, Nash & Young, poi successivamente ho iniziato a suonare country-blues in un duo e in un gruppo a Messina, il tutto con la chitarra acustica. Nello stesso tempo studiavo chitarra classica e, più avanti, musica brasiliana, musica jazz, musica cubana, orientale e tanto altro perché si va sempre avanti e c'è sempre da imparare anche da tutti i musicisti con cui si suona.

…e oggi cosa ascolti?

Intanto ti dico subito che ascolto ogni genere di musica, i nomi sono quelli che ho citato prima ovvero: Ralph Towner, Egberto Gismonti, Pat Metheny, Keith Jarrett ai quali aggiungo gli Oregon e il sassofonista inglese John Surman.

Hai lavorato molto in America e meno in Italia!

Io ho fatto un primo disco per sola chitarra acustica in Italia per la DDD all'interno di una collana diretta da Riccardo Zappa e poi ne ho fatto un altro in Germania con altri chitarristi. Adesso c'è un nuovo disco che si chiama Danza Multietnica, prodotto con Alex Grassi in California, è già tutto pronto c'è anche Paul McCandless in due brani e che verrà distribuito dalla rivista Suono il che consentirà, e questa è una grande opportunità, di reperire il disco in edicola per tre mesi, da Settembre a Dicembre prossimi.

photo by Sergio Bonuomophoto by Sergio Bonuomo
photo by Sergio Bonuomophoto by Sergio Bonuomophoto by Sergio Bonuomo







Articoli correlati:
07/06/2020

From This Place (Pat Metheny)- Marco Losavio

21/12/2018

Mimmo Langella presenta "A kind of Sound": "...un musicista lavora tutta la vita per riuscire a esprimersi al meglio con il proprio strumento, per tenere a bada l'ego; è un lavoro costante che non hai mai fine, per cui il traguardo raggiunto oggi non può che essere il mio nuovo punto di partenza!" (Marco Losavio)

26/11/2017

EFG London Jazz Festival: "Grandi atmosfere per i venticinque anni del prestigioso festival britannico, con ben 350 eventi sviluppati su oltre 60 location..."(Vittorio Pio)

08/07/2017

LEZIONI (chitarra): Pat Metheny Chromatic System (Jazz Fusion System)

20/06/2017

Annunciati i vincitori del NEA Jazz Master 2018: Todd Barkan, Pat Metheny, Diane Reeves e Joanne Brackeen riceveranno il prestigioso National Endowment For The Arts 2018 Jazz Masters

11/05/2017

Blue Note Jazz Festival 2017 di New York: Pat Metheny, Dr. John, Robert Glasper Experiment, The Isley Brothers, Laura Mvula e molti altri per 100 eventi in 10 differenti teatri e club

07/01/2017

Pat Metheny cita Pasquale Grasso come "il più significativo nuovo chitarrista che abbia ascoltato in molti, molti anni... "

03/01/2016

Oregon: il fascino intramontabile della ricerca: "Complessi, raffinati, intensi, questo dopo tanti anni sono ancora oggi gli Oregon per la XX edizione di ParmaJazz Frontiere" (Barbara Bianchi)

12/04/2015

Only Light Blue (Rosalba Bentivoglio)- Nicola Barin

22/06/2014

Pat Metheny Unity Group: "...un modo nuovo per Pat Metheny di forzare qualunque confine esistente nell'universo musicale e creare, insieme allo Unity Group, qualcosa di inedito e che toglie il fiato e obbliga i sensi ad abbandonarsi al piacere." (Nina Molica Franco)

11/12/2013

Jim Hall (1930 - 2013): "Listening is still the key" - Jim Hall

28/04/2013

Blue From Heaven (Pierluigi Balducci)- Gianni Montano

26/08/2012

Umbria Jazz 2012 #2: Pat Metheny, Sonny Rollins, Wayne Shorter, Ambrose Akinmusire, Lydian Sound Orchestra, Ryan Truesdell Eastman Jazz Orchestra, Kenny Barron, Mulgrew Miller, Eric Reed & Benny Green, Sting...(Daniela Floris)

18/03/2012

LEZIONI (Trascrizioni): "Blues for Pat", solo di Joshua Redman nel "Live in San Francisco" (Gaetano Cristofaro)

08/01/2012

Al Bologna Jazz Festival, la ritmica del Pat Metheny Trio si racconta. Bill Stewart: una persona istintiva, sempre alla ricerca di cose nuove. Larry Grenadier: come apprezzare la vita e farsi apprezzare dal pubblico. (Eugenio Sibona)

18/12/2011

Bologna Jazz Festival 2011: L'estasi nietzscheana della prima dei Manhattan Transfer, il momento clou nel sogno di rivedere Pat Metheny e il suo trio con Larry Grenadier e Bill Stewart, l'energia di Christian McBride con il suo giovane trio, la pregevole musica di Fahir Atakoglu insieme ai grandi Horacio "El Negro" Hernandez e Alain Caron, la chiusura con lo Charlot del Jazz, Stefano Bollani, che insieme ai fedelissimi Jesper Bodilsen e Morten Lund ha fatto calare il sipario su un'edizione lunga undici giorni dove grandi nomi sono stati affiancati da giovani promesse. (Eugenio Sibona)

02/01/2011

In stride (Oregon)- Alessandro Carabelli

01/11/2010

Camera Ensemble (Camera Ensemble)- Paolo Incani

28/08/2010

Venezia Jazz Festival 2010: In alcuni degli scenari più suggestivi al mondo, come Piazza san Marco, si sono alternati l'acclamatissimo Pat Metheny Group, la dolce e accattivante melodiosità di Norah Jones, le impeccabili dinamiche del Duck Baker trio, la tecnica strepitosa di Yamandù Costa, la sorprendente padronanza di Esperanza Spalding, l'intenso e spettacolare Paco De Lucia, la musica e la poetica di Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura nell'omaggio a Hugo Pratt sulle immagini di Pino Ninfa. (Giovanni Greto)

01/08/2010

Pat Metheny Group "The Songbook Tour" nella calda Cavea dell'Auditorium Parco della Musica a Roma: "Il quartetto parte in sordina, fatta eccezione per Lyle Mays e Antonio Sanchez in grande spolvero fin dalle prime battute. Si avverte una sensibile mancanza di interplay, di empatia...non convince la proposta apparsa piuttosto raffazzonata e palesemente "estiva", più voluta dagli astuti manager che dallo stesso quartetto." (Alceste Ayroldi)

25/07/2010

Due week end ad Umbria Jazz: viaggio per parole ed immagini. Daniela Crevena e Daniela Floris, "l'una fotografando l'altra prendendo spasmodicamente appunti durante ore e ore di musica dal vivo", raccontano due week end ad Umbria Jazz: "Sono stati due week end in cui abbiamo viaggiato tra grandi nomi all'Arena Santa Giuliana, incredibili batteristi, pianisti, sassofonisti, trombettisti, straordinarie voci femminili e personaggi leggendari come Sonny Rollins e Ron Carter, che sono il jazz e che hanno talmente emozionato con la loro musica da farci uscire anche qualche lacrima..." (Daniela Floris e Daniela Crevena)

09/07/2010

In diretta da Umbria Jazz 2010. (Marcello Migliosi)

27/03/2010

Pat Metheny "Orchestrion". L'Alchimista dei suoni - Il magico mondo di Metheny. "Sorride, felice come un bambino. Guadagna il palco con piede veloce, come chi non vede l'ora di incominciare a giocare. Pat Metheny è in ottima forma fisica, con il volto radioso come da qualche tempo non s'avvertiva...non una sperimentazione, ma soprattutto un divertissement che ha voluto condividere con il suo pubblico". (Alceste Ayroldi)

27/03/2010

L'Orchestrion Project di Pat Metheny ovvero "la necessità di esplorare nuovi linguaggi, nuove grammatiche elettroniche in armonia con il suo antico desiderio di rivisitare quella particolarissima tradizione musicale, avendone intuito le potenzialità espressive futuribili, avendone scoperto aree cromatiche differenti, sicuramente contestualizzabili nella verve futuristica che in modo così intenso anima il suo sentire." (Fabrizio Ciccarelli)

13/02/2010

Tokyo Day Trip (Pat Metheny) - Fabrizio Ciccarelli

02/12/2009

Elisabetta Antonini presenta il suo album "Un minuto dopo" all'Alexander Platz di Roma insieme a Gabriele Coen, Alessandro Gwis e Paul McCandless. (Laura Mancini)

25/10/2009

Un minuto dopo (Elisabetta Antonini)- Andrea Gaggero

06/06/2009

Danza Multietnica (Antonio Calogero )

26/10/2008

Venezia Jazz Festival e Veneto Jazz Summer: "Abbiamo notato come, in genere, i grandi nomi spesso deludano le aspettative e come certi progetti probabilmente siano forme studiate a tavolino da manager e produttori scaltri e navigati che cercano di spremere il nome consolidato, sicuri che egli sia capace ancora di radunare un folto pubblico." (Giovanni Greto)

15/08/2008

Il sole di un attimo (Ada Montellanico)

14/08/2008

en plein air (Fabularasa)

21/07/2008

Speciale da Umbria Jazz 2008: «Continuità, stabilizzazione della struttura, mantenimento dei rapporti internazionali», sono questi gli imperativi su cui Regione dell'Umbria, Comune di Perugia e Umbria Jazz si impegneranno, sin dalla prossima edizione, per assicurare al Festival il giusto e sicuro futuro. (a cura di Marcello Migliosi)

23/02/2008

La Danza Multietnica di Paul MC Candless e Antonio Calogero: "...due musicisti che a vederli insieme sull'improvvisato palchetto della Cripta viene da chiedersi ma come fanno due musicisti apparentemente così diversi nelle loro esperienze artistiche e nel loro background musicale a vivere un'esperienza artistica in comune?" (Giuseppe Mavilla)

24/12/2007

Intervista a Nick The Nightfly: ""...bisognerebbe educare la gente a dare più valore alla musica, capire il valore artistico, comprendere che non è un prodotto che puoi prendere gratis...per creare musica ci vuole talento, capacità, ricerca, ci sono molti sogni dietro le canzoni e non è giusto che diventino un qualcosa da poter avere gratis, che la gente si scambia, senza alcun valore..." (M. Losavio, A. Ayroldi)

14/10/2007

Pescara Jazz 2007: "Giunto alla 35^ edizione, e in ottima salute, il Festival pescarese ha proposto cinque eccellenti formazioni, con i loro accattivanti progetti, e due gustosi fuori programma: il concerto della splendida Nathalie Cole (quasi un antipasto al luculliano pranzo che Pescara Jazz ha offerto al suo pubblico), e la bella iniziativa del Jazz in Città (una passerella dei migliori gruppi dell'area metropolitana pescarese)." (Dino Plasmati)

26/08/2007

Multiculturita Summer Jazz 2007, i concerti di Balducci Ensamble, Funk Off, Rava Quintet, Gino Paoli e il quartetto di Pat Metheny e Brad Mehldau, l'intervista a Pat Metheny: "Capurso capitale pugliese del jazz nell'estate 2007. Non si tratta di un messaggio promozionale volto a promuovere un evento, ma un giusto riconoscimento per chi ha consentito a questo paese, sito nell'hinterland barese, di divenire in così pochi anni uno dei punti di riferimento regionali dal punto di vista musicale..." (Alberto Francavilla - Marco Losavio)

27/05/2007

Nuova gallery di grandi artisti curata da Dario Villa

18/03/2007

Nuova gallery di quadri curata da Henk Mommaas

14/12/2006

Intervista a Rita Marcotulli: "Credo però anche che sia molto importante trovare una propria voce, raccontare la propria storia, non quella di qualcun altro, altrimenti si diventa solo dei grandi interpreti, come gli esecutori di musica classica. Non è poco, perchè non è facile interpretare qualcun altro. Però il jazz non è musica scritta come la musica classica: vale la pena dipingere il quadro di un altro pittore?" (Antonio Terzo)

14/09/2006

35 anni ... e li dimostrano tutti! La seconda serata del Mola Jazz Festival, headliner di Mar del Jazz, ospita sul palco, montato per l'occasione in Piazza XX settembre, gli Oregon. (Adriana Augenti)

02/09/2006

LEZIONI (Trascrizioni): "Last Train Home", il solo di Pat Metheny (Enzo Orefice)

01/09/2006

"Linguaggio Universale" , la gallery di Francesco Truono su Umbria Jazz 2006.

23/07/2006

Umbria Jazz 2006: le foto e i concerti del più grande festival internazionale (Marcello Migliosi)

09/04/2006

Walking On The Tiger's Tail (Nguyen Le Quartet)

18/03/2006

Nuova gallery a cura di Paolo Madussi

10/12/2005

Prime (Oregon)

28/10/2005

Enrico Rava e Pat Metheny Live ad Alghero nella gallery a cura di Fabio Doro.

10/10/2005

LEZIONI (Trascrizioni): Una grande interpretazione di Joshua Redman sul noto "Tears in Heaven" di Eric Clapton. (Orazio Maugeri)

18/09/2005

Il Pat Metheyny Group a Bari: "...Il gruppo, ma soprattutto Pat non si risparmia. Quasi tre ore senza sosta. Tre ore che hanno infiammato e soavemente defatigato il suo pubblico pugliese..." (Alceste Ayroldi)

09/04/2005

The Way Up (Pat Metheny Group)

28/10/2004

Intervista a Anna Maria Jopek. Cantante-Musicista polacca venuta alla ribalta attraverso un interessante lavoro creato insieme a Pat Metheny in cui la Jopek interpreta brani del chitarrista: "...Suonare effettivamente con lui, ascoltarlo interpretare la nostra musica, condividere con lui il palco è stata un'esperienza senza eguali..." (Marco Losavio)

06/09/2003

Pat Metheny con Massimo Manzi e Paolino Dalla Porta: "...il teatro era strapieno e l'idea di sentire il grande chitarrista con due colossi del jazz italiano mi faceva già apprezzare la musica che di lì a poco sarebbe passata attraverso le nostre anime..." (Roberto Rugiolo)

29/08/2003

I concerti di Pat Metheny a Ravenna 2003: "...per Metheny gli stimoli sono stati diversi, e non è escluso che qualcuno dei musicisti incontrati in giro per l'Europa possa fare presto parte di uno dei suoi prossimi progetti." (Vittorio Pio)

29/08/2003

Nove musicisti per Pat Metheny a Ravenna 2003: "...Le sue grandi capacità e le sue doti umane da 'grande' della musica gli hanno permesso di tenere il giogo delle varie situazioni createsi con gli altri musicisti." (Dino Plasmati)

28/08/2003

I seminari di Pat Metheny a Ravenna 2003: "...bisogna riuscire a 'giocare' con il tempo fino ad avere la padronanza giusta per suonare in maniera precisa sul beat, leggermente in anticipo o leggermente indietro." (Ernesto Losavio)

08/03/2003

LEZIONI (chitarra): IIa parte dell'arrangiamento in fingerstyle di James di Pat Metheny. (Andrea Bonardi)

25/01/2003

LEZIONI (chitarra): Attivata una nuova sezione dedicata al fingerstyle a cura di Andrea Bonardi il quale ci presenta un suo arrangiamento di James di Pat Metheny.

16/09/2002

La 17a edizione di Sant'Anna Arresi, incentra il suo polo attrattivo sull'arte eclettica e mirabolante di un personaggio come Mal Waldron...(Gianmichele Taormina)

22/04/2002

Intervista ad Armando Marçal, uno dei più importanti percussionisti brasiliani, per 10 anni al fianco di Pat Metheny. (Stefano Rossini)

21/08/2001

Nearness of You. Il nuovo CD di Michael Brecker con P. Metheny, J. De Johnette, H. Hancock, C. Haden e J. Taylor.

14/10/2000

Waltz For Ruth. Il solo di Path Metheny (chitarra 3)

01/07/2000

Io c'ero: Pat Metheny a Bari

29/06/2000

Io c'ero: Pat Metheny a Milano





Video:
Fragile - Pat Metheny and Friends
Nessuna descrizione disponibile....
inserito il 30/04/2012  da osvaldo manzanero - visualizzazioni: 5388
Esbjörn Svensson Trio - Leverkusener Jazztage (2002, 2005)
Leverkusener Jazztage 2002, , 1. Serenade For The Renegade, 2. Behind The Yashmak, 3. Car Crash, , Leverkusener Jazztage 2005, , 4. When God Created T...
inserito il 14/01/2012  da KizCat - visualizzazioni: 4881

Jazz Baltica Salzau 2003, the Improvisations about the Svensson-title "Impressions". Absolut fantastic playing from Esbjörn and Pat wit...
inserito il 22/04/2011  da joeblanke - visualizzazioni: 5041
Paolo Angeli plays "Desired Constellation" song by BJORK
Paolo Angeli (Prepared Sardinian Guitar - live, no over dub, no loop) plays "Desired Constellation" song by BJORK.Check it on Paolo Angeli-N...
inserito il 11/08/2010  da AngeliProductions - visualizzazioni: 5070
Paolo Angeli - Ritagli di Tempo
Paolo Angeli (Prepared Sardinian Guitar - live, no over dub, no loops) plays "Ritagli di Tempo" Order Paolo Angeli-Nanni Angeli "TIBI&q...
inserito il 11/08/2010  da AngeliProductions - visualizzazioni: 5199
TIBI (Trailer)
Lines, wooden bodies, miniatures on the wheel, artisans. Tibi isthe soundtrack (played live without over-dub by Paolo Angeli andsurrounded in 5.1) of ...
inserito il 24/03/2010  da AngeliProductions - visualizzazioni: 4714
Heat Of The Day - Pat Metheny
Imaginary Day....
inserito il 06/07/2008  da lalobaqtas - visualizzazioni: 4520
Pat Metheny & Michael Brecker- Extradition
special quartet.jazz a vienne 2000...
inserito il 11/10/2007  da klaurent13 - visualizzazioni: 4698
Pat Metheny and friends - This Masquerade part 1
...
inserito il 28/07/2007  da Notyethendrix - visualizzazioni: 5322
Pat Metheny and friends - This Masquerade part 2
...
inserito il 28/07/2007  da Notyethendrix - visualizzazioni: 5342


Invia un commento


© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.


Questa pagina è stata visitata 4.456 volte
Data pubblicazione: 10/11/2008

Bookmark and Share



Home |  Articoli |  Comunicati |  Io C'ero |  Recensioni |  Eventi |  Lezioni |  Gallery |  Annunci
Artisti |  Saranno Famosi |  Newsletter |  Forum |  Cerca |  Links | Sondaggio |  Cont@tti