Jazzitalia - Articoli: L'Orchestrion Project di Pat Metheny
versione italiana english version
 
NEWS
Bookmark and Share Jazzitalia Facebook Page Jazzitalia Twitter Page Feed RSS by Jazzitalia - Comunicati Feed RSS by Jazzitalia - Agenda delle novit�

Pat Metheny "Orchestrion" - Bari, 19 marzo 2010 >>

L'Orchestrion Project di Pat Metheny
di Fabrizio Ciccarelli

Pochi come Pat Metheny possono vantare un costante interesse presso il pubblico ed una notevole considerazione presso la critica internazionale. Eclettico e vulcanico, interprete originale e virtuoso indiscusso, è riuscito ad imporre la chitarra nel panorama jazz internazionale, rivoluzionandone il ruolo e la sintassi, dando vita ad uno stile assolutamente personale e contemporaneo, totalizzante, quanto mai aperto ad ogni genere e ad influenze musicali d'ogni tipo.



N
ell'ambito del suo tour italiano, seguito all'Auditorium di Roma (per l' ottima rassegna "Contemporanea") e al Teatroteam di Bari, presenta il suo "The Orchestrion project" nel quale, operando in tempo reale con sofisticate tecnologie, ha inteso proporre il suono di un vero ensemble, una performance singolare, attenta nell'inventio, curata in ogni dettaglio tecnico. Lo stesso Pat Metheny avverte sul suo sito: "Questo progetto è il frutto di un pensiero che combina un'idea della fine del XIX – inizio del XX secolo con le tecnologie di oggi per creare una nuova piattaforma che non ha limiti per la composizione musicale, l'improvvisazione e l'esecuzione. "Orchestrionics" è il termine che uso per descrivere un metodo per sviluppare un ensemble musicale che utilizza strumenti musicali acustici ed elettrici, meccanicamente controllati in vari modi utilizzando solenoidi e principi della pneumatica."

L'intenzione è quella di creare "un contesto compositivo molto dettagliato o un' improvvisazione musicale spontanea con i vari elementi che in questa forma di registrazione tendono maggiormente verso l'aspetto della creazione". La chitarra elettrica diviene dunque un elemento di espansione, volendo ampliare il significato di "improvvisazione" verso aree nuove, almeno nell'intenzione," in qualche modo ridefinendo il concetto di una performance solista da parte di un singolo musicista"; in questo caso, di ogni singolo oggetto meccanico.

Presenta sul palco il primo elemento della band virtuale, un pianoforte automatico (meglio conosciuto come autopiano o player piano), che da decenni intriga il Nostro: "Quando ero bambino, andavamo ogni tanto d' estate a trovare i miei nonni a Manitowoc (Wisconsin), la città natale di mia madre. Mio nonno (Delmar Bjorn Hansen) è stato un grande musicista, un trombettista e cantante davvero eccellente, la sua profonda passione per l'armonia ha avuto un' influenza molto forte su di me. Appena arrivati a casa loro, mi precipitavo nel seminterrato, dove si trovava uno dei più preziosi beni di famiglia: un vecchio pianoforte automatico che allora aveva più di 50 anni, con tanto di scatole piene di rulli con tutti i possibili generi musicali. Trascorrevo ore là sotto con i miei cugini, provando ogni singolo rullo e pigiando i pedali finché non eravamo completamente esausti. L'idea di uno strumento del genere, capace di suonare davvero tutto in maniera meccanica, era completamente sconvolgente per me. Era molto affascinante: da una parte era qualcosa di sorpassato, dall'altra era quasi fantascientifico. Nel corso degli anni quella fascinazione è cresciuta e ho studiato la tradizione di quel genere di strumenti, inclusi gli orchestrion dell' inizio del ventesimo secolo che hanno ulteriormente rafforzato questa idea: utilizzare meccanicamente altri strumenti orchestrali, collegarli come il piano al meccanismo dei rulli per sviluppare un insieme di suoni che rendesse possibile creare un' orchestra in miniatura". 
In definitiva, questo interesse Metheny l'aveva più volte manifestato: nel 1978 pubblicò" New Chautauqua", una session realizzata nell'idea di sovrapporre diverse chitarre per generare un suono di insieme. Idee similari diedero vita ad album quali "Offramp"(1982), "First Circle "(1984) e "Still Life (Talking)" (1987). Ma a quel tempo quel sound non era proprio possibile riproporlo dal vivo; qualche anno dopo possibile lo è divenuto, ricorrendo alla live looping technology (i samples, in altri termini). Ma le restrizioni anche usando quel metodo erano ancora tante.

Col passare del tempo ha tutt'altro che dimenticato l'idea, provando e riprovando a coniugare la più sofisticata tecnologia con l'espressività naturale degli strumenti acustici. Egli stesso, ancora sul proprio sito, ricorda: "Un effetto collaterale dell'essere un musicista cresciuto alla fine del 20° secolo e che è anche un chitarrista è che, in maniera quasi del tutto naturale, ho vissuto una vita parallela profondamente immersa nel mondo della tecnologia musicale Insieme alla rivoluzione informatica che ha toccato la vita di tutti noi durante gli ultimi 40 anni, siamo anche stati testimoni di un cambiamento radicale nel modo in cui si fa musica. Allo stesso tempo, entusiasta come sono della potenzialità orchestrale di sintetizzatori e strumenti elettrici in generale, anche se questi strumenti si sono sviluppati enormemente e continuano a farlo, l'idea generale di mescolare un insieme di suoni polifonici in un singolo set di altoparlanti stereo non è mai stata tanto soddisfacente quanto un singolo strumento che esce da un unico discreto sistema di amplificazione (chitarra elettrica) o, più in generale, il potere degli strumenti acustici ed il loro suono".

Perché "Orchestrion"? Sicuramente Metheny sente la necessità di esplorare nuovi linguaggi, nuove grammatiche elettroniche in armonia con il suo antico desiderio di rivisitare quella particolarissima tradizione musicale, avendone intuito le potenzialità espressive futuribili, avendone scoperto aree cromatiche differenti, sicuramente contestualizzabili nella verve futuristica che in modo così intenso anima il suo sentire. Il tentativo d'esprimere qualcosa di differente è oggetto della ricerca d'ogni artista, senza dubbio. E secondo lo stilema "non c'è arte senza sperimentazione" egli sottolinea come nel jazz i musicisti spesso siano stati pionieri nel provare nuove tecniche e nuove tecnologie: si pensi al progressivo cambiamento nell'uso del sax o della tromba, o all'adattamento di strumenti classici quali la chitarra o il pianoforte. A proposito della propria sperimentazione afferma: "Questa ricerca, insieme a quella di contenuti sempre più profondi e di valore, ha reso la storia del jazz un viaggio pieno di fascino. Come mi è già successo parecchie volte nel corso della mia carriera, mi sono ritrovato a desiderare una situazione che si connettesse a questa lunga tradizione e, allo stesso tempo, a volere fortemente trovare un modo per conciliare quegli impulsi con le opportunità fornite dal momento in cui sto vivendo – a trovare qualcosa che possa succedere solo ora, nel 2010 ".

Si sa, in ogni caso, che ogni fermento d'avanguardia abbia a scontrarsi con parametri stilistici non sempre "facili" o godibili o con disinvoltura assimilabili. Il piacere dell'ascolto, dunque? Il chitarrista non fa mancar risposta: " Quello che dico sempre è che, sia essa acustica o suonata diversamente, la musica buona è musica buona, che venga da uno strumento da pochi soldi o da un computer super sofisticato. Ma la buona musica, una volta che si è rivelata, sembra trasportare oltre il proprio valore intrinseco, a discapito della sua provenienza".

In sostanza, come affermava Dmitri Shostakovic, l'importante è abbattere tutti i confini di genere e di tempo, dimostrare che non esiste musica giovane o musica vecchia e allargare l'orizzonte d'ascolto, così come non esiste musica bella o musica brutta, esiste solo quella che fa vibrare l'anima e quella che lascia indifferenti. L'essenziale, in ogni caso, sarebbe riuscirci; e stavolta il versatile concertatore del Missouri più di qualche perplessità la desta. La sua straordinaria macchina appare come un trofeo di oggetti meccanici e apparecchi digitali, elongazioni tutt'altro che invisibili della sua fantasia. Del resto spesso si è avuta la sensazione che gli strumentisti che ha scelto nella sua brillante carriera fossero in realtà tentativi di dar forma al suo poliedrico sentire la musica, anzi "le musiche", estensioni di un' unica categoria estetica. L'Orchestrion dovrebbe esserne la definitiva materializzazione: synth guitars, Synclavier, rullanti, piatti, charleston, tom, congas, marimbas, piano, campane tubolari, chitarre varie, bottiglie, vibrafono, tastiere, tutte collegate fra loro grazie alle intuizioni del suo inventore Eric Singer e della LEMUR, che lui, direttore e maestro, pilota con la sua chitarra e con il sistema Ableton. Su tutto, l'entusiasmo incontenibile del chitarrista che, in qualche modo percorrendo ancora una volta le sonorizzazioni esplorate a suo tempo con la magnifica Pikasso a 42 corde, talora scivola in armonie che si insinuano nella concezione di un sound segreto, intimo, di un'arcana movenza vibrante di venature elegiache. Poi, man mano che si fa strada il momento clou della realizzazione, vira in pulsanti ritmi sospesi, volutamente incompiuti, scattanti, elettrici, fulminanti: un moto complesso dell'anima, un flusso di coscienza che rivela il lato meno semplice del suo pensiero, quello che meno si conosce e che non necessita di ingentilimenti per le proprie passioni e che plasma i caratteri stilistici in nomenclature lontane, introverse, aspre, acide, distanti dal comune senso sia delle blue notes sia di ogni immaginabile scrittura musicale. Solo allora si intende bene perché Metheny stesso abbia dichiarato quanto fosse difficile spiegare il suo progetto fino a che non avesse avuto la possibilità di realizzarlo on stage, di esibirlo davanti al pubblico in tutta la sua materialità, la sua concretezza straniante di luci violette, rosse e gialle, quasi una simbologia psichedelica per il dipanarsi di un pathos dinamico quanto inquieto, quello intuibile della sua storia interiore.

Come vero "one man band" descriverà al pubblico le motivazioni della performance in velocissimo slang, secondo la scelta di vivere in toto le esperienze musicali del nostro tempo, di interagire con l'intelligenza artificiale spaziando fra dimensioni armoniche inesplorate. Stesse notazioni dà peraltro con chiarezza ancor maggiore nel booklet dell'album ("Orchestrion", Nonesuch 2010).

Sembra imminente il ritorno di Metheny col suo Group (Lyle Mays, Steve Rodby, Antonio Sanchez), si parla di un nuovo tour per l'estate. Non che si speri che l'ex enfant prodige indossi di nuovo jeans e t-shirt colorata, ma di quella sua Gibson 175 del 1958 francamente si sente un po' la mancanza.

Pat Metheny "Orchestrion"
Teatroteam – Bari, 19 marzo 2010

L'Alchimista dei suoni – Il magico mondo di Metheny
di Alceste Ayroldi

Pat Metheny "Orchestrion" - Bari, 19 marzo 2010 >>







Articoli correlati:
07/06/2020

From This Place (Pat Metheny)- Marco Losavio

21/12/2018

Mimmo Langella presenta "A kind of Sound": "...un musicista lavora tutta la vita per riuscire a esprimersi al meglio con il proprio strumento, per tenere a bada l'ego; è un lavoro costante che non hai mai fine, per cui il traguardo raggiunto oggi non può che essere il mio nuovo punto di partenza!" (Marco Losavio)

26/11/2017

EFG London Jazz Festival: "Grandi atmosfere per i venticinque anni del prestigioso festival britannico, con ben 350 eventi sviluppati su oltre 60 location..."(Vittorio Pio)

08/07/2017

LEZIONI (chitarra): Pat Metheny Chromatic System (Jazz Fusion System)

20/06/2017

Annunciati i vincitori del NEA Jazz Master 2018: Todd Barkan, Pat Metheny, Diane Reeves e Joanne Brackeen riceveranno il prestigioso National Endowment For The Arts 2018 Jazz Masters

11/05/2017

Blue Note Jazz Festival 2017 di New York: Pat Metheny, Dr. John, Robert Glasper Experiment, The Isley Brothers, Laura Mvula e molti altri per 100 eventi in 10 differenti teatri e club

07/01/2017

Pat Metheny cita Pasquale Grasso come "il più significativo nuovo chitarrista che abbia ascoltato in molti, molti anni... "

22/06/2014

Pat Metheny Unity Group: "...un modo nuovo per Pat Metheny di forzare qualunque confine esistente nell'universo musicale e creare, insieme allo Unity Group, qualcosa di inedito e che toglie il fiato e obbliga i sensi ad abbandonarsi al piacere." (Nina Molica Franco)

11/12/2013

Jim Hall (1930 - 2013): "Listening is still the key" - Jim Hall

26/08/2012

Umbria Jazz 2012 #2: Pat Metheny, Sonny Rollins, Wayne Shorter, Ambrose Akinmusire, Lydian Sound Orchestra, Ryan Truesdell Eastman Jazz Orchestra, Kenny Barron, Mulgrew Miller, Eric Reed & Benny Green, Sting...(Daniela Floris)

18/03/2012

LEZIONI (Trascrizioni): "Blues for Pat", solo di Joshua Redman nel "Live in San Francisco" (Gaetano Cristofaro)

08/01/2012

Al Bologna Jazz Festival, la ritmica del Pat Metheny Trio si racconta. Bill Stewart: una persona istintiva, sempre alla ricerca di cose nuove. Larry Grenadier: come apprezzare la vita e farsi apprezzare dal pubblico. (Eugenio Sibona)

18/12/2011

Bologna Jazz Festival 2011: L'estasi nietzscheana della prima dei Manhattan Transfer, il momento clou nel sogno di rivedere Pat Metheny e il suo trio con Larry Grenadier e Bill Stewart, l'energia di Christian McBride con il suo giovane trio, la pregevole musica di Fahir Atakoglu insieme ai grandi Horacio "El Negro" Hernandez e Alain Caron, la chiusura con lo Charlot del Jazz, Stefano Bollani, che insieme ai fedelissimi Jesper Bodilsen e Morten Lund ha fatto calare il sipario su un'edizione lunga undici giorni dove grandi nomi sono stati affiancati da giovani promesse. (Eugenio Sibona)

28/08/2010

Venezia Jazz Festival 2010: In alcuni degli scenari più suggestivi al mondo, come Piazza san Marco, si sono alternati l'acclamatissimo Pat Metheny Group, la dolce e accattivante melodiosità di Norah Jones, le impeccabili dinamiche del Duck Baker trio, la tecnica strepitosa di Yamandù Costa, la sorprendente padronanza di Esperanza Spalding, l'intenso e spettacolare Paco De Lucia, la musica e la poetica di Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura nell'omaggio a Hugo Pratt sulle immagini di Pino Ninfa. (Giovanni Greto)

01/08/2010

Pat Metheny Group "The Songbook Tour" nella calda Cavea dell'Auditorium Parco della Musica a Roma: "Il quartetto parte in sordina, fatta eccezione per Lyle Mays e Antonio Sanchez in grande spolvero fin dalle prime battute. Si avverte una sensibile mancanza di interplay, di empatia...non convince la proposta apparsa piuttosto raffazzonata e palesemente "estiva", più voluta dagli astuti manager che dallo stesso quartetto." (Alceste Ayroldi)

25/07/2010

Due week end ad Umbria Jazz: viaggio per parole ed immagini. Daniela Crevena e Daniela Floris, "l'una fotografando l'altra prendendo spasmodicamente appunti durante ore e ore di musica dal vivo", raccontano due week end ad Umbria Jazz: "Sono stati due week end in cui abbiamo viaggiato tra grandi nomi all'Arena Santa Giuliana, incredibili batteristi, pianisti, sassofonisti, trombettisti, straordinarie voci femminili e personaggi leggendari come Sonny Rollins e Ron Carter, che sono il jazz e che hanno talmente emozionato con la loro musica da farci uscire anche qualche lacrima..." (Daniela Floris e Daniela Crevena)

09/07/2010

In diretta da Umbria Jazz 2010. (Marcello Migliosi)

27/03/2010

Pat Metheny "Orchestrion". L'Alchimista dei suoni - Il magico mondo di Metheny. "Sorride, felice come un bambino. Guadagna il palco con piede veloce, come chi non vede l'ora di incominciare a giocare. Pat Metheny è in ottima forma fisica, con il volto radioso come da qualche tempo non s'avvertiva...non una sperimentazione, ma soprattutto un divertissement che ha voluto condividere con il suo pubblico". (Alceste Ayroldi)

13/02/2010

Tokyo Day Trip (Pat Metheny) - Fabrizio Ciccarelli

10/11/2008

Intervista ad Antonio Calogero: "L'altro significato che, secondo me, si potrebbe dare al termine world music è quella di una musica che, filtrata attraverso la sensibilità del compositore, ingloba influenze che vengono, non dico da ogni parte del mondo, ma da tutte quelle che il musicista ha in qualche modo assimilato in trenta anni di studio." (Giuseppe Mavilla)

26/10/2008

Venezia Jazz Festival e Veneto Jazz Summer: "Abbiamo notato come, in genere, i grandi nomi spesso deludano le aspettative e come certi progetti probabilmente siano forme studiate a tavolino da manager e produttori scaltri e navigati che cercano di spremere il nome consolidato, sicuri che egli sia capace ancora di radunare un folto pubblico." (Giovanni Greto)

21/07/2008

Speciale da Umbria Jazz 2008: «Continuità, stabilizzazione della struttura, mantenimento dei rapporti internazionali», sono questi gli imperativi su cui Regione dell'Umbria, Comune di Perugia e Umbria Jazz si impegneranno, sin dalla prossima edizione, per assicurare al Festival il giusto e sicuro futuro. (a cura di Marcello Migliosi)

24/12/2007

Intervista a Nick The Nightfly: ""...bisognerebbe educare la gente a dare più valore alla musica, capire il valore artistico, comprendere che non è un prodotto che puoi prendere gratis...per creare musica ci vuole talento, capacità, ricerca, ci sono molti sogni dietro le canzoni e non è giusto che diventino un qualcosa da poter avere gratis, che la gente si scambia, senza alcun valore..." (M. Losavio, A. Ayroldi)

14/10/2007

Pescara Jazz 2007: "Giunto alla 35^ edizione, e in ottima salute, il Festival pescarese ha proposto cinque eccellenti formazioni, con i loro accattivanti progetti, e due gustosi fuori programma: il concerto della splendida Nathalie Cole (quasi un antipasto al luculliano pranzo che Pescara Jazz ha offerto al suo pubblico), e la bella iniziativa del Jazz in Città (una passerella dei migliori gruppi dell'area metropolitana pescarese)." (Dino Plasmati)

26/08/2007

Multiculturita Summer Jazz 2007, i concerti di Balducci Ensamble, Funk Off, Rava Quintet, Gino Paoli e il quartetto di Pat Metheny e Brad Mehldau, l'intervista a Pat Metheny: "Capurso capitale pugliese del jazz nell'estate 2007. Non si tratta di un messaggio promozionale volto a promuovere un evento, ma un giusto riconoscimento per chi ha consentito a questo paese, sito nell'hinterland barese, di divenire in così pochi anni uno dei punti di riferimento regionali dal punto di vista musicale..." (Alberto Francavilla - Marco Losavio)

18/03/2007

Nuova gallery di quadri curata da Henk Mommaas

14/12/2006

Intervista a Rita Marcotulli: "Credo però anche che sia molto importante trovare una propria voce, raccontare la propria storia, non quella di qualcun altro, altrimenti si diventa solo dei grandi interpreti, come gli esecutori di musica classica. Non è poco, perchè non è facile interpretare qualcun altro. Però il jazz non è musica scritta come la musica classica: vale la pena dipingere il quadro di un altro pittore?" (Antonio Terzo)

02/09/2006

LEZIONI (Trascrizioni): "Last Train Home", il solo di Pat Metheny (Enzo Orefice)

01/09/2006

"Linguaggio Universale" , la gallery di Francesco Truono su Umbria Jazz 2006.

23/07/2006

Umbria Jazz 2006: le foto e i concerti del più grande festival internazionale (Marcello Migliosi)

18/03/2006

Nuova gallery a cura di Paolo Madussi

28/10/2005

Enrico Rava e Pat Metheny Live ad Alghero nella gallery a cura di Fabio Doro.

10/10/2005

LEZIONI (Trascrizioni): Una grande interpretazione di Joshua Redman sul noto "Tears in Heaven" di Eric Clapton. (Orazio Maugeri)

18/09/2005

Il Pat Metheyny Group a Bari: "...Il gruppo, ma soprattutto Pat non si risparmia. Quasi tre ore senza sosta. Tre ore che hanno infiammato e soavemente defatigato il suo pubblico pugliese..." (Alceste Ayroldi)

09/04/2005

The Way Up (Pat Metheny Group)

28/10/2004

Intervista a Anna Maria Jopek. Cantante-Musicista polacca venuta alla ribalta attraverso un interessante lavoro creato insieme a Pat Metheny in cui la Jopek interpreta brani del chitarrista: "...Suonare effettivamente con lui, ascoltarlo interpretare la nostra musica, condividere con lui il palco è stata un'esperienza senza eguali..." (Marco Losavio)

06/09/2003

Pat Metheny con Massimo Manzi e Paolino Dalla Porta: "...il teatro era strapieno e l'idea di sentire il grande chitarrista con due colossi del jazz italiano mi faceva già apprezzare la musica che di lì a poco sarebbe passata attraverso le nostre anime..." (Roberto Rugiolo)

29/08/2003

I concerti di Pat Metheny a Ravenna 2003: "...per Metheny gli stimoli sono stati diversi, e non è escluso che qualcuno dei musicisti incontrati in giro per l'Europa possa fare presto parte di uno dei suoi prossimi progetti." (Vittorio Pio)

29/08/2003

Nove musicisti per Pat Metheny a Ravenna 2003: "...Le sue grandi capacità e le sue doti umane da 'grande' della musica gli hanno permesso di tenere il giogo delle varie situazioni createsi con gli altri musicisti." (Dino Plasmati)

28/08/2003

I seminari di Pat Metheny a Ravenna 2003: "...bisogna riuscire a 'giocare' con il tempo fino ad avere la padronanza giusta per suonare in maniera precisa sul beat, leggermente in anticipo o leggermente indietro." (Ernesto Losavio)

08/03/2003

LEZIONI (chitarra): IIa parte dell'arrangiamento in fingerstyle di James di Pat Metheny. (Andrea Bonardi)

25/01/2003

LEZIONI (chitarra): Attivata una nuova sezione dedicata al fingerstyle a cura di Andrea Bonardi il quale ci presenta un suo arrangiamento di James di Pat Metheny.

16/09/2002

La 17a edizione di Sant'Anna Arresi, incentra il suo polo attrattivo sull'arte eclettica e mirabolante di un personaggio come Mal Waldron...(Gianmichele Taormina)

22/04/2002

Intervista ad Armando Marçal, uno dei più importanti percussionisti brasiliani, per 10 anni al fianco di Pat Metheny. (Stefano Rossini)

21/08/2001

Nearness of You. Il nuovo CD di Michael Brecker con P. Metheny, J. De Johnette, H. Hancock, C. Haden e J. Taylor.

14/10/2000

Waltz For Ruth. Il solo di Path Metheny (chitarra 3)

01/07/2000

Io c'ero: Pat Metheny a Bari

29/06/2000

Io c'ero: Pat Metheny a Milano





Video:
Fragile - Pat Metheny and Friends
Nessuna descrizione disponibile....
inserito il 30/04/2012  da osvaldo manzanero - visualizzazioni: 5301
Esbjörn Svensson Trio - Leverkusener Jazztage (2002, 2005)
Leverkusener Jazztage 2002, , 1. Serenade For The Renegade, 2. Behind The Yashmak, 3. Car Crash, , Leverkusener Jazztage 2005, , 4. When God Created T...
inserito il 14/01/2012  da KizCat - visualizzazioni: 4785

Jazz Baltica Salzau 2003, the Improvisations about the Svensson-title "Impressions". Absolut fantastic playing from Esbjörn and Pat wit...
inserito il 22/04/2011  da joeblanke - visualizzazioni: 4943
Paolo Angeli plays "Desired Constellation" song by BJORK
Paolo Angeli (Prepared Sardinian Guitar - live, no over dub, no loop) plays "Desired Constellation" song by BJORK.Check it on Paolo Angeli-N...
inserito il 11/08/2010  da AngeliProductions - visualizzazioni: 4970
Paolo Angeli - Ritagli di Tempo
Paolo Angeli (Prepared Sardinian Guitar - live, no over dub, no loops) plays "Ritagli di Tempo" Order Paolo Angeli-Nanni Angeli "TIBI&q...
inserito il 11/08/2010  da AngeliProductions - visualizzazioni: 5103
TIBI (Trailer)
Lines, wooden bodies, miniatures on the wheel, artisans. Tibi isthe soundtrack (played live without over-dub by Paolo Angeli andsurrounded in 5.1) of ...
inserito il 24/03/2010  da AngeliProductions - visualizzazioni: 4623
Heat Of The Day - Pat Metheny
Imaginary Day....
inserito il 06/07/2008  da lalobaqtas - visualizzazioni: 4435
Pat Metheny & Michael Brecker- Extradition
special quartet.jazz a vienne 2000...
inserito il 11/10/2007  da klaurent13 - visualizzazioni: 4611
Pat Metheny and friends - This Masquerade part 1
...
inserito il 28/07/2007  da Notyethendrix - visualizzazioni: 5237
Pat Metheny and friends - This Masquerade part 2
...
inserito il 28/07/2007  da Notyethendrix - visualizzazioni: 5261


Inserisci un commento


© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.


Questa pagina è stata visitata 11.276 volte
Data pubblicazione: 27/03/2010

Bookmark and Share



Home |  Articoli |  Comunicati |  Io C'ero |  Recensioni |  Eventi |  Lezioni |  Gallery |  Annunci
Artisti |  Saranno Famosi |  Newsletter |  Forum |  Cerca |  Links | Sondaggio |  Cont@tti