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Intervista a Nick The Nightfly
Milano, ottobre 2007
di Marco Losavio e Alceste Ayroldi

In occasione della pubblicazione del triplo album "Yesterday, Today, Tonight" abbiamo intervistato Nick the Nightfly da oltre dieci anni speaker di Radio Montecarlo. Nato a Glasgow, in Scozia, vive in Italia dal 1982. Inconfondibile voce di Radio Montecarlo con le sue Montecarlo Nights, è poi approdato per alcuni anni anche a Radio Capital dove ha condotto insieme a Renzo Arbore il programma "Aperitivo con Swing" con musiche e racconti della grande musica swing e jazz. Ha anche condotto in TV, su Italia 1, insieme a Federica Panicucci, Jammin un programma cult (rimasto purtroppo tale...). Durante la sua lunga carriera di DJ ha avuto l'opportunità di intervistare più volte artisti di grande calibro come Pat Metheny, Sting, Wayne Shorter, Peter Gabriel, Ryuichi Sakamoto, Miriam Makeba, Caetano Veloso...Ma Nick the Nightfly ha anche un'altra identità, quella di musicista che ha contribuito in modo rilevante alla promozione della bella musica dal vivo. Insieme alla Montecarlo Night Orchestra, egregiamente condotta da Gabriele Comeglio e con solisti di primissimo ordine come Emilio Soana, Giulio Visibelli, Claudio Angeleri, ha divulgato maggiormente il jazz delle big band verso un pubblico più eterogeneo. Nick è la voce della Montecarlo Night Orchestra e spesso si accompagna a vari artisti tra cui spicca la sua grande amica e straordinaria interprete, Sarah Jane Morris. Ultimamente, è anche autore di brani come "Patu, Patu, Patu", l'original inserito nella compilation "Yesterday, Today, Tonight" ed eseguito insieme a Kim Prevoste e Bill Solley.

Nick the Nightfly che pubblica una selezione di musica su triplo CD vuol dire che c'è ancora tanta buona musica. E questa è una buona notizia dato che sembrava un po' sparita ultimamente…Hai avuto maggiore difficoltà rispetto al passato nel trovare i brani di questa selezione?

No, anzi, c'è più musica oggi. Come hai detto tu, c'è tanta buona musica in giro, ce n'è sempre, basta cercarla, che poi è nel mio lavoro che prevede anche la ricerca di nuova buona musica. Mi arrivano tantissimi dischi ed è sempre molto difficile decidere ciò che considererò buona musica o quello che posso proporre anche al pubblico. E' più facile trovarne oggi anche perché grazie ad internet puoi trovare dischi e artisti che non avresti mai pensato di trovare e, anzi, forse hai bisogno ancora di più tempo per riuscire ad ascoltare e cercare tutti i dischi.

Le tue compilation sono sempre molto ben strutturate, con una logica nella consecutio dei brani. In questa hai parlato di ieri, oggi e stanotte. Come mai non hai fatto alcun cenno al futuro?

Innanzitutto a me piace sempre partire da un concetto, da un progetto e questa volta non ho voluto dargli un numero ma l'ho visto come una specie di special edition. Ho cominciato a pensare ad un po' di musica di ieri: ne ho tanta e ogni tanto vado a rispolverarla e allora ho pensato di mettere delle cose di ieri mischiate con cose non propriamente di ieri, ma comunque poco lontane nel passato e quindi: ieri, sei mesi fa, un anno fa. E questo è "Yesterday" che poi contiene anche un altro aspetto. Sai, la musica ha un grande effetto su di noi, emotivamente. Quando senti i successi del passato ti ricordano sempre in qualche modo qualcosa, qualcuno, qualche luogo. La musica del futuro è nel CD "Today" perché è un CD prettamente dedicato al nu-jazz, al nu-soul, al soul e al funk. E' un disco molto groovy, molto movimentato e anche raffinato nella ricerca della musica. E invece di fare "Yesterday, Today and Tomorrow" che sarebbe stato perfetto ho invece pensato a "Tonight" che è un momento molto importante per tutti noi. Il mio programma lo faccio la notte, è da ventanni che faccio radio di notte in Italia e la notte mi ha creato una vita, un mestiere, un lavoro, una passione ancora più forte per la radio e la musica di notte. Quindi l'obiettivo del CD "Tonight" è stato quello di creare una selezione da inserire nel lettore quando si arriva a casa la sera, si è magari un po' stressati e si riceve così un po' di relax, di pace, un momento per ritrovarsi con se stessi.

In Italia ci sono validi talenti anche in ambito nujazz, chili e tu ne hai inserito qualcuno che però risulta essere più conosciuto all'estero che nel nostro Paese. Come mai? Siamo noi esterofili?

Sicuramente, gli italiani sono molto esterofili in questi casi. Giustamente, come dici, c'è molto talento in Italia che dovrebbe credere di più nei propri mezzi e non attendere che qualcuno li venga a cercare. Alcuni esempi come Gianluca Pighi che ha un bel successo all'estero, Fabio Nobile che ha fatto anche lui un disco molto bello e mi ha dato questo suo brano, poi Mario Biondi che ha fatto un bellissimo disco con gli High Five Quintet ed è un disco che ha già varcato i confini dell'Italia, Sergio Cammariere anche lui molto raffinato. E ci sono anche tante altre realtà italiane molto valide come Nicola Conte che questa volta non è nella compilation, Gerardo Frisina…e loro hanno un sound che è degli italiani più che degli inglesi o degli americani. Perché anche il nujazz non è famoso dappertutto e questo è un fenomeno molto interessante. Un genere di musica ha successo in un Paese e in un altro no e magari alla lunga ha anche influenza sulla cultura di quel paese in cui questa musica piace. Comunque in Italia ci sono molti talenti.

Quali sono gli elementi che ti fanno pensare di essere dinanzi ad un bel brano?

Guarda, la musica prima di tutto, per me, è un'emozione. Appena sento un sound nuovo, una melodia diversa, gli accordi, le parole dette in un certo modo…è un insieme…ci sono alcuni brani che appena li senti rimani folgorato e dici "cavolo…questo è bello". Quando devo andare a cercare con attenzione o ascoltare dieci volte un brano per convincermi…allora non va bene.

Quindi la prima sensazione è quella che conta…

Sicuramente le prime sensazioni sono importanti ma di solito il tuo intuito non sta nei primi momenti…

Oggi, oltre a cantare, suoni e componi. Raccontaci cosa stai preparando…

Sto preparando un nuovo CD con l'orchestra, spero di riuscire a pubblicarlo per Natale. Abbiamo già registrato tutte le basi, devo finire di cantare i vari brani e fare il mixing. Io amo molto il sound delle Big Band, amo molto il jazz e in questo disco ci sono quattro brani scritti da me più alcuni standards. Quindi, porterò avanti il progetto della Montecarlo Night Orchestra e spero anche di avere nel disco alcuni ospiti di riguardo. Poi per l'anno prossimo voglio cominciare a fare il mio nuovo disco da solista come Nick the Nightfly sulla vena di "Patu Patu Patu", perché io scrivo con la chitarra e amo molto questo sound, questo mondo e vorrei cercare quindi di fare un disco raffinato su questo tipo di sonorità. Voglio comunque arrivare a suonare sempre più dal vivo e portare la mia musica alla gente perché essere sul palco, cantare, suonare, coinvolgere la gente è una delle emozioni più belle che ci siano.

Qual è il tuo rapporto con la televisione e perché, secondo te, non si fa buona musica in televisione…

Ah guarda…vorrei saperlo anche io perché non si fa buona musica in TV. Il mio rapporto con la TV è oramai di toccata e fuga…la guardo per certe cose ma non mi siedo mai davanti per passarvi del tempo perché mi dedico ad altre cose. La guardo la notte tardi quando torno dal mio programma radiofonico, da Montecarlo Nights, e vedo news, canali internazionali, qualche film o dei documentari…non sono un grande consumatore di TV proprio perché non c'è molta musica in TV. Ci sono sempre più canali specializzati e questo sarà il futuro. Si potrà tornare a casa, decidere di vedere un concerto di Herbie Hancock o Joni Mitchell e comprarlo, tanto sui canali nazionali non lo daranno mai perché dicono che non porta audience. Allora ci vorrebbe uno sponsor che ci crede nella musica…non è facile, è anche comprensibile che non lo si faccia perché anche loro hanno a che fare con i numeri, col business però la TV di Stato o le grandi TV private che hanno molto successo potrebbero dedicare una mezzora alla buona musica...

Bè.. se una persona come Nick the Nightfly proponesse un programma…magari lo accetterebbero…

Ma non lo so…magari ci penso…adesso sono però impegnato a fare musica dal vivo che è la cosa più bella per me

Internet ha sicuramente cambiato l'approccio al modo in cui si viene a conoscenza della musica offrendo una grande possibilità divulgativa però ha anche enfatizzato il gravissimo problema della pirateria…secondo te cosa si può fare contro la pirateria…?

Non so, magari educare la gente a dare più valore alla musica, capire il valore artistico, comprendere che non è un prodotto che puoi prendere gratis…e questo dovrebbe partire dalle major, dalle case discografiche…anche perché c'è molta più pirateria nella musica che nei libri…e questo non va bene, devono dare più valore alla musica perché per creare musica ci vuole talento, capacità, ricerca, ci sono molti sogni dietro le canzoni e non è giusto che diventino un qualcosa da poter avere gratis, che la gente si scambia, senza alcun valore…essendo anche musicista comprendo tutto quello che è necessario per riuscire ad ottenere un prodotto di qualità quindi ci vorrebbe maggiore educazione al valore partendo già dai ragazzi che devono avere l'originale perché non c'è niente di più brutto di un CD con la scritta del pennarello sopra…

Hai intervistato tantissimi musicisti, chi ti ha colpito in modo particolare?

Uno che mi ha colpito molto è….mah…ce ne sono tantissimi…ultimamente ho intervistato Sting un paio di volte e sono stati sempre incontri bellissimi sia quando è venuto a Milano a trovarci in radio sia quando sono andato a casa sua in Toscana, stare lì, parlare con lui, è stato molto molto bello…Poi Peter Gabriel, Pat Metheny…qualche italiano come Cammariere, Giovanni Allevi…ce ne sono tanti con i quali poi si crea un rapporto sia umano che artistico che poi è bellissimo…sono tantissimi…

Parliamo ora un po' del Blue Note di cui sei il direttore artistico. Riceverai centinaia di richieste da parte di musicisti e manager che ti chiedono di poter effettuare una serata. Vedo con piacere che date tanto spazio ai giovani…

Quello che cerchiamo di fare è dare spazio a tutta la musica. E' chiaro che quando suona un grande artista c'è di conseguenza grande affluenza di pubblico ma questo è facile mentre la difficoltà sta nel proporre giovani artisti ed educare la gente ad andare a vedere anche giovani artisti…e questo, credimi, non è facile, la gente preferisce il grande nome piuttosto che decidere di andare a bere qualcosa e vedere anche un concerto magari interessante ma di un artista poco noto pensando invece che se suona al Blue Note, magari qualcosa la sa fare…la mia intenzione è sempre quella di fare in modo che la gente sia educata al punto da venirci a trovare sempre per sentire musica sapendo che noi vogliamo proporre sempre musica di qualità cercando di farlo in vari generi musicali e non solo il jazz ma anche musica brasiliana, world music, musica italiana…

So che sei un amante del buon vino, per cui mi piacerebbe chiudere questa intervista consigliando un bel brano e un bel vino per accompagnarne l'ascolto…

Mah…in questo periodo mi trovi in un periodo di "ramadan"…non sto bevendo…dopo un'estate in cui mi sono lasciato andare al piacere della tavola e del vino in genere ma…vediamo…potrei suggerire una bottiglia di un vino sardo, un Cannonau con l'ultimo CD di Paolo Fresu col suo quintetto…potrebbe essere un buon abbinamento, vino di quella terra e un grande musicista della stessa terra…

Ottimo suggerimento! Grazie Nick del tempo che ci hai dedicato…

Grazie a voi e buon lavoro!







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Data pubblicazione: 24/12/2007

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