Sarah Jane Morris e Dominic Miller al Jazz
Club Ueffilo
Ueffilo Jazz Club - Gioia del Colle, 19 ottobre 2008
di Dalila Bellacicco
(tratto da "La Piazza" - dicembre 2008)
foto Antonio Velotto Romano - Marco Losavio
Ueffilo: luci soffuse, pubblico in vibrante
attesa ed una voce da brivido, calda, roca, assolutamente in antitesi con i riccioli
rosso tiziano che sfiorano impertinenti la candida porcellana di un viso inglese.
Sarah Jane Morris ama i colori, fucsia, bianco e nero ricordano
velleità d'arte ma non distraggono da una voce davvero unica, in grado di sprofondare
negli abissi delle quattro ottave e inerpicarsi in struggenti, intensi vocalizzi.
Nei silenzi che accompagnano gli arpeggi di Dominic Miller le sue
mani danzano, ad occhi chiusi diviene diapason vivente, la musica la attraversa,
le vibra nelle corde vocali e nel cuore. Un sussurro per dialogare con gli accordi,
poi la voce si incupisce, si ripiega, si ritempra quindi riverbera e finalmente
libera si distende, riecheggia tra archi, nicchie e volte, si rifrange e ritorna
in note pulviscolari da respirare trattenendo il respiro. Nelle pause domina il
ritmo cicardiano delle corde di Miller, eccezionale l'empatia tra strumento e voce,
il reciproco esaltarsi senza mai creare dissonanze di protagonismo, la lettura emotiva
precisa e puntuale del brano, sia esso tragicamente impegnato in una disperata denuncia
sociale soffusa di blues che stemperato in "ballate" jazz.
Due musicisti di altissimo livello:
Sarah
Jane Morris negli anni '80 da Southampton
giunge a Firenze in esordio con la Melody Maker e i Panama, la ascoltiamo con Riccardo
Fogli nel '90, e a Sanremo, l'anno successivo
con Cocciante… l'Italia nel cuore e nel mondo in tournèe. "Don't
leave my this way" emoziona come la prima volta, "Another
little piece of my heart" e "Me and Mrs Jones"
scatenano applausi e accendono ricordi, interpretazioni da brivido per "Fragile"
e "Toxic". Non a caso con suo marito, il musicista
David Coulter ed il piccolo Otis di tredici anni, Sarah Jane sceglie di vivere
in un piccolo villaggio, Walton. Il successo non offusca semplicità e sani valori.
Dominic Miller musicista argentino forgiato alle corde di Sebastio Tapajos
non è da meno: chitarrista dei Police e di Sting, collaborazioni con Peter Gabriel,
Phil Collins, Rod Stewart, Tina Turner, classe da vendere e tanta umiltà. Di indole
classica con Beethoven nel cuore che batte a ritmo Rock, Miller dedica alla
sua piccola Misty "First Touch" e a tutti i
presenti rari e soffusi accompagnamenti vocali di una dolcezza infinita. Poche parole,
una profondità sorprendente e un'insolita riservatezza che pur sfuggendo le luci
della ribalta, le cattura suo malgrado. Queste le frequentazioni del
Jazz Club Ueffilo
grazie all'orchestrale, sinergica, geniale intuizione di Filippo Maria Cazzolla
e Marco Losavio con il supporto di Pino Donvito e Alceste Ayroldi e che regalano
ad una città di provincia la magia e le emozioni di notti "blue" distanti anni luce.
18/09/2011 | Veneto Jazz, Sting con l'Orchestra Filarmonica della Fenice nel suo "Symphonicity Tour": all'interno dell'incantevole Piazza San Marco: diecimila persone che hanno riempito ogni interstizio dell'area delimitata e quelle poche fiancate laterali. Che Venezia sia bella, elegante culla culturale e crocevia di genti, è un fatto ben noto, così come è nota la particolare bellezza di tutta la cinta cittadina e del Veneto intero, nel quale si muove un sostrato ben radicato nell'arte, in tutte le sue forme. Per Veneto Jazz, un numero di eventi straordinario, parecchi gratuiti grazie anche agli sponsor istituzionali. Jazz & Lunch, Jazz Aperitif, Jazz & Dinner e pomeriggi letterari: insomma jazz ad ogni ora del giorno e della notte, e per tutti i gusti. |
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Data pubblicazione: 02/01/2009
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