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Sarah Jane
Morris al Blue Note in Milan
testo e foto di
Eva
Simontacchi
8 novembre 2003 - Set
delle ore 21:00
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Eva Simontacchi e Sarah Jane Morris
Tutto esaurito stasera al
Blue Note in occasione del concerto di Sarah Jane Morris, artista ben nota in Italia grazie alla sua notevole permanenza nel nostro paese per motivi legati alla sua professione artistica (inclusa una vittoria al Festival di Sanremo assieme a
Riccardo Cocciante). Artista che si è, nel corso degli anni, diversificata moltissimo in quanto a repertorio professionale, e famosa per il suo remake del successo di Thelma Houston "Don't Leave Me This Way", è passata dal pop dei Communards a al repertorio di Brecht e Weill con la
Royal Liverpool Philarmonic Orchestra, dal jazz alla canzone d'autore. Grande importanza nel suo percorso artistico riveste la collaborazione con il chitarrista newyorkese
Marc Ribot.
Stasera è qui a presentarci il suo nuovo album " Love and Pain". Il suo primo album, "Sarah Jane Morris ", risale al 1989, ed è subito un successo. "Love and Pain" è il suo sesto album. Fin dal suo primo
album la troviamo in veste di autrice e co-autrice dei brani da lei cantati.
Si attenuano le luci in sala e il brusio del folto pubblico si arresta. Compaiono sul palco
Neil MacColl e Kevin Armstrong alle chitarre, seguiti dalla rossissima, fiammeggiante Sarah Jane Morris vestita da capo a piedi di pizzo nero.
Saluta il pubblico in italiano, e sentiamo subito la sua voce profonda che, non accompagnata dai suoi musicisti, riempie la sala. Entrano poi le chitarre di
MacColl e Armstrong (che durante la serata hanno anche eseguito i cori in alcuni brani) e si tratta di " Into My Arms", dal suo album "August". Abbiamo davanti un'interprete grandemente espressiva, che trasmette con il suono, che plasma a suo piacimento, emozioni e sentimenti. Si aggiungono alla formazione sul palco
Henry Thomas al basso e Roy Dodds alla batteria e possiamo ascoltare "Move on Up", seguito da "Fragile" (dal suo album "Blue Valentine") che dedica a tutti noi del pubblico. Al termine di questo brano, ci informa che la maggior parte dei pezzi appena eseguiti sono tratti dall'album inciso con il chitarrista americano Marc Ribot, e spiega che i brani che seguiranno sono tratti da "Love and Pain" suo ultimo album, che include dodici brani che esplorano e
celebrano le contraddizioni dell'essere donna. Dice che sente dentro di sé che
queste contraddizioni debbano essere celebrate: non ci sono risposte, solo ancor
più contraddizioni…
" Blind Old Friends" è il brano successivo, che canta e "recita" sul palco, con quella sua voce duttile che passa dalla delusione alla rabbia, dall'ironia, alla dolcezza.
"Parla" con
il suo pubblico osservandoci con quei suoi chiarissimi occhi vivaci e
comunicativi che mi ricordano tanto quelli di una una fata/folletto del bosco.
Il suo volto è estremamente mobile e le espressioni si alternano secondo
l'emozione che desidera trasmettere.
Ci presenta poi " It's Jesus I Love", in cui le contraddizioni femminili
sono chiaramente espresse in maniera ironica e un po' provocatoria. Molti sono i
riferimenti religiosi e spirituali in questi ultimi due testi. Grandi applausi
per lei e per i suoi musicisti nei momenti di solo strumentale.
Ci spiega che il brano successivo è stato scritto, ed è dedicato a una sua cara amica, una fantastica attrice inglese con cui aveva seguito corsi di teatro, e che era lanciata verso una promettente carriera cinematografica. A un certo punto non ce l'ha fatta più a reggere la vita e le sue delusioni, e ha scelto un altro modo per uscirne: si è tolta la vita…. Conclude dicendo: "Questa è una canzone per celebrare la sua breve vita, che esprime anche la frustrazione di coloro i quali sono rimasti dietro di lei…."
Si tratta di " Fields of Wheat", sempre tratto dal sul album "Love and Pain". Estremamente intensa, sentita e
toccante la sua interpretazione di questo brano in cui ci rivela una parte molto
intima della sua anima.
Ascoltiamo poi " In the Arms of An Angel",
e sopra a un sottofondo di chitarre ci spiega che lei crede in quel tipo di
angeli che sono presenti qui sulla terra, e che le piace pensare di potere
essere lei, un angelo per qualcuno…
Ci propone poi una versione acustica di un singolo uscito in europa nel 1992 inciso con la
Virgin Records. Ci spiega che dopo essere uscita con questa cover, Barry White
le aveva mandato un fax dicendole che era stata la più interessante versione che avesse mai ascoltato di questo suo famosissimo hit. Purtroppo alcuni mesi fa, il grande Barry White ci ha lasciati…. Prima di iniziare " Never Gonna Give You Up", lo
dedica a lui, a Barry White.
L'ultimo brano della serata è " Piece of My Heart", dal suo album "August". Applausi interminabili a scroscio e acclamazioni da parte del pubblico. Sarah Jane ringrazia il pubblico milanese, ed assieme ai suoi musicisti
Neil McColl, Kevin Armstrong, Henry Thomas e Roy Dodds
lascia il palco del
Blue Note, per ricomparire poco dopo richiamata da insistenti richieste di bis. Ci offre, assieme alla sua band, "I Don't Wanna Know About Evil" (tratto dall'album "Fallin' Angel") e "Up From The Skies" (dall'album "Blue Valentine").
Per chi volesse acquistare I suoi cd, è possibile acquistarli on-line visitando il suo sito:
www.sarahjanemorris.com
Artista estremamente versatile e generosa con il suo pubblico non solo sul palco, ma anche nel suo momento di pausa tra un set e l'altro. Offre questo suo momento di riposo a tutti coloro i quali desiderano un autografo con dedica sui suoi cd (che firma a tutti con tanto di bacio con rossetto rosso nell'interno di copertina) e passa qualche momento a scambiare due parole con ogni persona. Il suo volto è sorridente e aperto, è molto disponibile e comunicativa, i suoi occhi eccezionalmente caldi ed espressivi. Brava Sarah-Jane, contiamo di rivederti presto a Milano!
15/11/2009 | I Triad Vibration al Blue Note di Milano: "Una bellissima serata, il sound dei Triad Vibration è coinvolgente, energetico, ipnotico, riporta alle radici...si passa da contaminazioni jungle, tribali, funky, etniche a influenze world music, jazz, latin jazz, blues, e addirittura house." (Eva Simontacchi) |
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Data pubblicazione: 15/11/2003
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