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Intervista con Kelli Sae e Peter Legat – Count Basic
Blue Note Milano, 22 aprile 2008 – Primo Set
di Eva Simontacchi
Fotografie: Archivio Count Basic

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Count Basic

Nel 1977 Peter Legat, che sarebbe diventato più avanti il chitarrista, compositore e ideatore dei Count Basic si trasferì a Vienna per frequentare un corso di chitarra jazz presso il locale Conservatorio. Si iscrisse nel 1980 e lo terminò nel 1985 con eccellenza. Durante quel lasso di tempo, Peter Legat aveva già prodotto due album con la sua precedente band, "Incognito". Quando Peter Legat diede vita al suo progetto "Count Basic" nel 1993, ricevette immediatamente un contratto discografico. Incoraggiato dall'enorme successo del suo primo singolo, "All Time High" in Austria, volò a Londra per produrre il suo primo album. Ernie Mckone invitò la "crema" dei musicisti acid jazz in studio per produrre l'album "Life Think It Over". E fu in questo periodo che Peter Legat incontrò la cantante newyorkese Kelli Sae. Entrò da subito, già nel primo progetto, ed è stata una componente presente nel progetto Count Basic da allora.



Kelli
vive attualmente a New York, e lavora per tutto il Globo. E' una cantante live e da studio molto impegnata con parecchie band e progetti, alcuni dei quali a suo nome. Per nominare alcune delle sue collaborazioni citeremo varie band con cui ha collaborato: Defunkt, Incognito, Neneh Cherry, Arrested Development, Skoota, DJ Logic, Ryuichi Sakamoto, Nona Hendrix, Eric Gadd, Tony Rebel, Ben Neil e molti altri. Ha aperto i concerti di alcuni miti della musica quali Curtis Mayfield, George Clinton and P-Funk, the P-Funk All Stars, David Bowie, Bootsy Collins, Toto, Living Colour, Bernie Worell, Inner Circle, The Tom Tom Club…Mentre Kelli è impegnata a New York, Peter Legat è sempre occupato a Vienna. Oltre al lavoro sui suoi album, è anche un compositore e un turnista di studio molto richiesto, ma trova ancora il tempo per tenere corsi di chitarra presso la "University Of Music and performing Arts" a Vienna, e tenere laboratori e classi di "ensemble and songwriting".

Count B Asic - CoverPeter Legat e Kelli Sae, insieme, sono l'anima dei Count Basic, una band formata da 11 elementi che hanno ottenuto un impressionante successo con i loro single hits, raccolti tutti nel loro album: "Best Of Count Basic – First decade - 1994 – 2004". I Count Basic sono ora al Blue Note di Milano per promuovere e presentare il loro ultimo album: "Love & Light" (Universal Music/Emarcy) Austria, 2007.

Count Basic è un progetto ideato molti anni fa. Come ha avuto inizio?
P.L.: In effetti è partito come un progetto che avevo in mente combinando gli stili musicali che amo…. Un po' di funky groovy con influenze jazzistiche. Ho incontrato Kelli a Londra quando abbiamo inciso il nostro primo disco, e dal 1993 continuiamo ad andare avanti insieme.
K.S.: Praticamente, quando il progetto iniziò, si era pensato che dovesse includere varie cantanti diverse, ma il nostro legame era talmente forte, eravamo talmente collegati sia musicalmente che spiritualmente, e avevamo un tale feeling e una straordinaria energia a livello professionale, che abbiamo deciso di andare oltre e portare avanti il progetto insieme, e da allora è cresciuto in una passione decennale e in un bellissimo lavoro che ci appassiona fino in fondo.
P.L.: Cinque dischi!
K.S.: Si, cinque dischi!

Cinque dischi, e ora state presentando il vostro ultimo album: "Love & Light"…
K.S.: Che si è appena visto aggiudicare un Amadeus Award in Austria, che è una specie di versione europea di un grammy. Eravamo stati nominati due volte in passato, ma non avevamo mai vinto. Dunque questa vincita, il fatto che il premio sia stato aggiudicato a noi questa volta ha un significato molto speciale, dopo aver perso varie volte!

Dove andrete ora? Altre tappe?
P.L.: In effetti si tratta di un mini-tour, stanotte a Milano, domani a Vienna…. Pochi concerti in questo viaggio. Abbiamo comunque in programma concerti nel mese di ottobre, e pensiamo di fare un tour in Austria e di ritornare in Italia, ma non so ancora nulla di certo.
K.S.: Stiamo guardando avanti….. Suoneremo al Lif Ball (il più grande evento di beneficenza organizzato in Europa in favore delle vittime dell'AIDS, n.d.r.). Verrai? Dovresti venire! E' un modo fantastico per poter dare il nostro piccolo contributo in un grande evento, molto importante. E' vitale per noi fare beneficienza, ritornare parte di ciò che ci è arrivato, e devo dire che uno degli aspetti positivi è che andrà a beneficio della consapevolezza sull'AIDS, per tentare di fare una differenza riguardo al tema scottante di questa crescente epidemia.

E' appena uscito il vostro album…. Ma so come funziona per gli artisti. Appena prodotto un progetto, la mente è già in viaggio verso il prossimo progetto. Potete raccontarci qualcosa riguardo i vostri progetti futuri?
P.L.: In tutta onestà non stiamo ancora pensando al prossimo progetto, perché Kelli è arrivata solo un paio di giorni fa. Abbiamo parlato di come procedere in futuro, e abbiamo confrontato un po' di idee che per ora sono ancora in forma piuttosto embrionale, e non vorremmo parlarne in questo momento. Abbiamo alcuni piani e delle direzioni che potremmo scegliere, ma non c'è nulla di concreto al momento attuale.
K.S.: Posso dire, per i nostri fan che si chiedono cosa potremmo proporre in futuro, che di qualsiasi cosa si tratterà, sarà comunque qualcosa di forte! Sai, amo viaggiare per il mondo, quando viaggiamo abbiamo modo di vedere con i nostri occhi come reagiscono le persone alla nostra musica. Per noi si tratta di un nuovo territorio e di un nuovo terreno, perché questo è un nuovo album anche per noi, in fin dei conti. Dunque dopo aver cantato un brano in studio per parecchio tempo e poterlo finalmente cantare live, ti dà l'opportunità di vedere e constatare che inizia a prendere una nuova forma. Inoltre durante il percorso, continuiamo a sperimentare. E' come essere su una grossa nave, con le onde che possono venire da una parte o dall'altra… E penso che suonare qui in Italia è in particolar modo molto bello e particolare. So che si tratta di un tipo di pubblico un po' più riservato. Noi generalmente non suoniamo con un pubblico così composto…. Non siamo una jazz band tradizionale. Sto parlando tantissimo! Scusa!
P.L.: Sono totalmente d'accordo con te, perché generalmente quando facciamo i nostri concerti non suoniamo mai in luoghi con posti a sedere. Il pubblico è sempre in piedi, e dunque le persone ballano, perché il nostro groove invita al movimento, alla danza. Ma qui è diverso perché c'è una situazione concertistica, di musica d'ascolto. Tutti sono fermi, silenziosi e ti guardano. Ecco…. Non è esattamente la situazione a cui siamo abituati! Ciò che desideriamo quando facciamo i nostri concerti, è far muovere e divertire la gente. Il solo guardare non è abbastanza…. Devi anche muovere il tuo corpo!

Capisco, la vostra musica in effetti invita molto al movimento….
K.S.: Non siamo una jazz band tradizionale. Abbiamo delle influenze jazz, perché abbiamo comunque i fiati, ma la nostra è più una "party music". Amiamo incorporarci ed essere inclusi nel genere musicale "party".

Ora, Kelli, vorrei porti qualche domanda sui progetti a tuo nome.
K.S.: Bé, con il progetto a mio nome sto ora lavorando al terzo album, che sembra richiedere tempi lunghissimi da completare perché mi sto concentrando su molti altri progetti….

Nel tuo progetto solistico fai tutto tu: scrivi i testi, componi le musiche, ti occupi di tutto, per cui ti richiede tempo…
K.S.: Si, faccio tutto io… Forse sto facendo il passo più lungo della gamba, non so. Ma mi sento pronta per farlo.

Hai sia le capacità che l'energia per farlo!
K.S.: Sono pronta per questa nuova esperienza. E' dura però! Non ho mai realizzato un album completo contando solo sulle mie forze e sulle mie capacità, come compositrice, arrangiatrice e produttrice. Sai, generalmente lavoro con altre persone, e ho collaboratori. Sono arrivata a un punto comunque, in cui mi rendevo conto che con il sound che desideravo non riuscivo a trovare un produttore che abbracciasse totalmente la mia idea, la mia visione. Non sto dicendo che non fossero talentuosi o capaci…. Solo che quando ho nuove idee, generalmente, non seguo l'onda o la scia, e dunque è difficile avere a che fare con persone più tradizionali. E questo mi può causare qualche rallentamento, perché io ballo al ritmo e al suono del mio tamburo, e dunque ci saranno sicuramente persone a cui non piacerà, ma ci saranno anche persone che l'ameranno! E io spero che quelle che l'ameranno saranno più numerose di quelle a cui non piacerà!

Se porti avanti la visione che senti e che è profondamente tua, sarai onesta e sincera e questo si avvertirà nella tua musica.
K.S.: Si, e potrei anche non diventare una milionaria in questo modo, ma mi sta bene…. Perché non venderei migliaia di album. Ma va anche bene se trovi un gruppo di persone che condividono la tua passione per ciò che senti, per la tua visione, e ti sostengono. Dunque questo l'ho fatto e ho lavorato con tante persone. Ho appena terminato una collaborazione con Paul Simon. Ho imparato tantissimo, e la musica era talmente brillante e il cast incredibile! Credo di non aver mai incontrato un gruppo di persone più bello! Più di trenta persone che si incontravano ogni giorno per dodici ore o più, senza mai alcuna animosità, con tanto amore e dedizione per il progetto…. Potrebbe andare in tour anche questo progetto, e sarebbe splendido! Ho anche lavorato in uno spettacolo televisivo a New York. Il programma si intitola "The Singing Bee". Si tratta di un programma televisivo a giochi, dove devi indovinare le canzoni e cantare un pezzetto della canzone. Non avrei nemmeno pensato di andare in onda, in televisione, ma anche questa possibilità è cresciuta in me come tante altre cose che mi stanno arrivando e accadendo. Dunque, devo dire che è un bel periodo in cui mi stanno capitando molte belle cose!

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15/11/2003

Sarah Jane Morris al Blue Note: "...canta e "recita" sul palco, con quella sua voce duttile che passa dalla delusione alla rabbia, dall'ironia, alla dolcezza..." (Eva Simontacchi)

13/11/2003

Dianne Reeves: "Ha un approccio recitativo al canto, ed esprime con molto vigore ed energia i sentimenti e le sensazioni che i testi le suggeriscono. Osservandola cantare, ho pensato: Una vera Signora del Jazz". (Eva Simontacchi)

10/10/2003

Written in the stars (Bill Charlap)

23/08/2003

Kurt Elling al Blue Note: "...si resta affascinati dalla padronanza ritmica, melodica, dalla semplicità e facilità con le quali Kurt si esprime, facendo delle cose che per un comune mortale sono quasi impensabili..." (Eva Simontacchi)

11/08/2003

Anita O'Day e Karrin Allyson al Blue Note di New York: "Il 23 luglio 2003, a New York, sul palco del mitico Blue Note, si sono alternate una grande leggenda del passato ed una nuova stella del jazz americano..." (Laura Pigozzi)

23/07/2003

L'Orchestra Tascabile di Claudio Angeleri ospite Paola Milzani al Blue Note. (Fabio Vitto)

06/07/2003

Barbara Casini al Blue Note: " ...Nei brani più lenti abbiamo la possibilità di entrare maggiormente in intimità con la voce di Barbara, che è più scoperta, è lasciata più sola… possiamo apprezzarne il colore, le sfumature, la bellezza..." (Eva Simontacchi)

31/05/2003

Jimmy Smith & Mark Whitfield al Blue Note. "...Jimmy Smith è una parte della storia del jazz e Mark Whitfield ha mostrato grandi doti tecniche. Un concerto senza grossi picchi ma con un elevato impatto emotivo per chi ha amato ciò che questo grande organista ha fatto.." (Marco Losavio)

20/04/2003

McCoy Tyner al Blue Note. "...è sempre un'emozione ed una bella esperienza vedere simili musicisti a cui la storia del jazz non può non offrire adeguato spazio." (Marco Losavio)

06/04/2003

Apre il Blue Note di Milano e, in occasione del concerto del Branford Marsalis Quartet, siamo andati a "perlustrare" questo luogo per mostrarvelo e per fornire una nostra opinione. (Clara Salina)





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Data pubblicazione: 03/01/2009

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