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Karrin Allyson al Blue Note
Blue Note di Milano – Primo Set, venerdì 23 marzo 2007
Testo di: Eva
Simontacchi
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Karrin Allyson si avvicina alla musica molto giovane, con lo studio del
pianoforte. Durante gli anni universitari Karrin si esibisce con una band tutta
al femminile, presentando canzoni pop e funk-rock. Grazie alle sue compagne di band,
scopre il mondo del jazz e inizia ad ascoltare Nancy Wilson, Cannonball Adderley,
Carmen Mcrae, Billie Holiday, Dinah Washington,
Bill Evans
e Thelonious Monk, e viene folgorata dalla consapevolezza che tutto ciò che desidera
nella vita è cantare e improvvisare a ritmo di swing.
Karrin Allyson racconta di essere stata influenzata dai grandi strumentisti
e dai grandi standard strumentali facenti parte del repertorio jazz. "Footprints"
è il decimo album di Karrin Allyson, e quest'ultima fatica le è valsa una
nomination ai Grammy Awards 2007 come miglior
cantante jazz. Questo progetto, che include prestigiose collaborazioni quali quella
del grande vocalist Jon Hendricks, della cantante Nancy King che figura in varie
tracce dell'album quali ad esempio "A Long Way To Go" ("Equinox " di
John Coltrane),
e "Follow The Footprints" ("Footprints" di
Wayne
Shorter), e del sassofonista Frank Wess della Count Basie Orchestra,
include 13 brani strumentali degli anni '50 e '60, tutti caratterizzati da un grande
senso melodico, da imponenti progressioni armoniche e da testi suggestivi. L'album
introduce il paroliere californiano Chris Caswell i cui testi aggiungono
delle fresche prospettive ad alcuni degli standard inclusi nell'album.
La band con cui Karrin Allyson si esibisce stasera al
Blue Note
è formata da Rod Fleeman (chitarra), Alec Dankworth (contrabbasso)
e Tristan Mailliot (batteria). Durante il primo set Karrin Allyson
dimostra prontamente la sua versatilità e le sue doti eseguendo canzoni in stili
diversi con diversi tempi e moods, passando dal vocalese allo scat. Il suo scat
è superbo; precisione e creatività non le mancano, e trasmette gioia e giocosità.
La sua scelta di brani per il primo set include "Moonray",
"O Pato", "Everybody's
cryin' Mercy" di Mose Allison, "Never Say yes"
di Nat Adderley. Tutte queste canzoni hanno in comune la nuova linfa con la quale
la creatività e la versatilità di Karin Allyson e la sua band le hanno rinnovate
per mezzo di nuovi testi o di uno stile intimamente comunicativo che arriva al pubblico,
e che il pubblico stesso dimostra di gradire. Mr. Rod Fleeman alla chitarra
ha un interessante interplay con lo scat e il canto di Karrin Allyson, e
i suoi soli sono molto apprezzati da tutti i presenti, che applaudono con entusiasmo
a ogni performance dei musicisti e della brava vocalist statunitense.Karrin Allyson
a un certo punto ha duettato all'unisono su di un solo insieme a Rod Fleeman
alla chitarra, suscitando l'entusiasmo del pubblico in sala.
Prima della fine del primo set, Karrin Allyson si siede al piano
a coda, suo primo amore, e si accompagna in alcuni brani, tra cui "Con
Alma" di Dizzie Gillespie. Seguono "Turnaround",
"Equinox", "Chovendo
Na Roseira" (Double Rainbow), la ballad "I Wish
I Knew" e "Moanin'" (testi di Jon
Hendricks). Il pubblico non le permette di accomiatarsi senza avere eseguito un
bis, e Karrin Allyson torna sul palco del
Blue Note
accompagnata dalla sua band, e presenta Night And Day
di Cole Porter, eseguendola a bossa molto lenta.
Cosa si può dire di lei? Karrin Allyson è un'ottima cantante, e
il suo nuovo album "Footprints" un must, soprattutto
per gli estimatori dello strumento voce.
15/11/2009 | I Triad Vibration al Blue Note di Milano: "Una bellissima serata, il sound dei Triad Vibration è coinvolgente, energetico, ipnotico, riporta alle radici...si passa da contaminazioni jungle, tribali, funky, etniche a influenze world music, jazz, latin jazz, blues, e addirittura house." (Eva Simontacchi) |
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Data pubblicazione: 26/05/2007
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