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Intervista a Karrin Allyson
Blue Note Milano - Venerdì 23 marzo 2007
Testo: Eva Simontacchi
Foto: Nadia Pazzaglia
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Eva Simontacchi:
Sei stata molto vicina ad aggiudicarti un Grammy con il tuo ultimo album. Vorrei
porti una domanda molto personale. Hai molte qualità. Quale tra le varie qualità
pensi sia la più forte, la più caratteristica, quella che ti rende la persona che
sei e che meglio definisce la tua personalità e la tua musica?
Karrin Allyson: E' una bella domanda! Bé, spero si tratti della varietà del
nostro repertorio, tanto per cominciare. Sai, spaziamo dalla musica brasiliana al
blues, dalle ballads al be-bop, alla musica pop, alla musica francese. E questo
è un aspetto. L'altro riguarda i musicisti che scelgo per accompagnarmi. Non ho
abbastanza parole per esprimere quanto siano speciali e mi auguro che il gruppo
che insieme creiamo riesca ad arrivare all'ascoltatore….
E.S.: Questa era un'altra domanda che intendevo
rivolgerti, perché prima, sul palco, mentre stavi presentando i musicisti, quando
hai presentato Mr. Rod Fleeman, hai detto che la vostra collaborazione dura
da 20 anni. E Mr. Alec Dankworth (contrabbasso) e Mr.Tristian Mailliot
(batteria), entrambi Londinesi, avevano suonato con te 10 anni fa, e ora si
trovano ancora con te qui sul palco del
Blue Note.
Ciò significa che hai un rapporto molto bello con i tuoi musicisti.
K.A.: Penso di si…
E.S.: E ritengo che anche questo sia un ingrediente
importante per il successo.
K.A.: E' un buon argomento, perché non penso di
essere una cantante che si piazza davanti a tutti e dà le direttive. Faccio parte
della band. E' vero che sono la leader, ma in una maniera che sappiamo che è sinergica.
Io ti aiuto, e tu mi aiuti ad arrivare in fondo. E' come una famiglia. Si tratta
di una situazione molto intima e personale. Se tu ti prendi cura di loro, loro si
prenderanno cura di te.
E.S.:
Hai elencato due punti. Ora te ne chiedo un terzo, a patto che questa volta ti
riguardi direttamente.
K.A.: E va bene (ci pensa un attimo)… Sono sincera
nel voler portare gioia e bellezza, divertimento e raccoglimento all'ascoltatore.
Non si tratta di posare. Si tratta di raggiungere le persone. Ed è ciò che spero
accada.
E.S.: E' la seconda serata per te qui al
Blue Note.
Pensi che la lingua possa essere un problema? Stasera ti ho ascoltato mentre tra
un brano e l'altro parlavi con il pubblico, ma pareva che il pubblico non comprendesse
molto bene mentre cercavi di comunicare.
K.A.: Non parlo l'Italiano, e mi piacerebbe tanto
poterlo fare! Spero di poterlo fare un giorno! Però potrei semplicemente dirmi:
Ok, canzone, canzone, canzone….
Oppure,
sapendo che ci sono persone proprio come te la fuori che capiscono qualcosa di ciò
che dico, allora posso cercare di avvicinarmi al pubblico piuttosto che pensare
di non essere compresa, perché questa è una parte importante di ciò che faccio.
Mi piace comunicare con il pubblico tra una canzone e l'altra, e andrò avanti a
farlo.
E.S.: Si, è importante. Al pubblico piace, è
meraviglioso che tu lo faccia! La maggior parte del pubblico comprende la lingua
inglese, ma a volte parlando velocemente attraverso l'impianto voce si perde qualcosa….
K.A.: Questa è una buona spiegazione, e sono felice
che tu ne abbia parlato. Cercherò di farlo.
E.S.: Sono certa che il pubblico apprezzi la
tua voglia di comunicare anche quando non comprende tutto al 100%. Potrebbe invece
essere un po' frustrante per te non ricevere una sorta di "risposta" da parte del
pubblico a ciò che dici…..
K.A.: Bé, bisogna supporre che ti seguano per la
maggior parte del tempo. L'ho imparato dopo aver pensato per molti anni: "Oh! Non
riesco a raggiungerli! Mi ritiro nel mio guscio!"… E a volte tutti quanti possiamo
avere delle giornate un po' particolari in cui non possiamo dare più di tanto, specialmente
quando si è on the road. E' molto stancante, specialmente per un cantante.
Dunque a volte c'è la tentazione di "ritirarsi" quando le cose non stanno andando
per il verso giusto. Per esempio, stasera il suono sul palco era un po' strano…
ma succede! Fa parte della vita! Devi comunque continuare a cercare di comunicare
e di avvicinarti al pubblico.
E.S.: Sappiamo che la tua maggiore fonte di ispirazione
sono i musicisti e la musica strumentale. Però, chi potresti nominare come tue influenze
vocali? O se non avessi avuto influenze vocali, quali cantanti ti sono particolarmente
cari?
K.A.:
Ce ne sono tanti! Di conseguenza ne potrò nominare solo alcuni: Nancy Wilson
è stata la mia prima influenza. Parlo di Nancy Wilson ai tempi in cui cantava con
Cannonball Adderley, la Nancy Wilson prima maniera. Nancy King è una
delle mie cantanti preferite. La adoro! Non è qualcosa di speciale? Oh!
E.S.: Lo è davvero! E fantastica!
K.A.: Mi stende, letteralmente! E volevo dare una
mano a spargere la voce per farla conoscere a un pubblico più vasto, perché merita
di essere conosciuta di più di quanto lo sia. E' fantastica! La ammiro molto! Poi
mi piace veramente
Mark Murphy,
e mi piace quello che fa
Kurt Elling.
Ci sono talmente tante bellissime voci nel business… Eppure dipende da ciò che fai
con la voce, capisci cosa intendo? Perché io non credo di avere una gran voce… Non
si tratta di questo. Si tratta di più di come la usi. Abbiamo un detto da noi, che
dice: "Non è ciò che hai, ma come lo usi". L'avete anche voi?
E.S.: Certo! C'è anche da noi! In ogni caso,
io trovo che tu abbia un bellissimo timbro vocale.
K.A.: Bé, grazie! Ma non ho molta estensione. Voglio
dire, mi sta bene così, ci sono abituata…
E.S.: Quali sono gli strumenti o i musicisti
che ti ispirano?
K.A.: Tutti gli strumenti! E a parte i musicisti
con cui ho lavorato, in quanto mi influenzano moltissimo come Rod (n.d.r.
Fleeman) e Danny Embrey, e Bruce Barth, meraviglioso pianista,
Todd Strait, il mio batterista, Bob Bowman, e tanti musicisti con i quali
ho lavorato. Altri musicisti che ammiro sono Clifford Brown,
Louis Armstrong,
Thelonious Monk, e amo tantissimo anche Carmen McRae tra l'altro...Ce
ne sono talmente tanti!
15/11/2009 | I Triad Vibration al Blue Note di Milano: "Una bellissima serata, il sound dei Triad Vibration è coinvolgente, energetico, ipnotico, riporta alle radici...si passa da contaminazioni jungle, tribali, funky, etniche a influenze world music, jazz, latin jazz, blues, e addirittura house." (Eva Simontacchi) |
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Data pubblicazione: 26/05/2007
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