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Blues For Pat (Joshua Redman)
Live in San Francisco, 1994
trascr. by Gaetano Cristofaro
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Blues for Pat (Joshua Redman)
drums) lo
JazzDoor
Joshua Redman - Tenor
Saxophone
Pat Metheny
- Guitar
Christian McBride - Double Bass
Billy Higgins - Drums
Un blues in "F" di Joshua Redman, suonato in varie versioni e differenti
stili ritmici, come in questo caso Bill Higgins (on drums) lo accompagna
con uno "shuffle rhythm". La versione dell'"assolo" che analizzerò
è tratta dal "Live in San Francisco" nell'anno 1994,
costituito da 13 chorus (ognuno di 12 misure) escluso il tema iniziale. Dall'ascolto
e da una prima visione generale dell'"assolo" notiamo che ogni chorus
si basa su un'idea iniziale, la quale viene man mano sviluppata durante lo stesso
chorus, ovviamente idee differenti tra un chorus e l'altro.
Nel primo chorus "A" esegue esattamente 3
riffs con figurazione in levare, nel chorus "B" ripropone sempre la stessa
idea dei riffs, facendone due (per 8 misure) ritmicamente diversi da quelli
iniziali, concludendo (le ultime 4 misure) con una chiusa differente quindi un
chorus a riff di tipo aab.
Il chorus "C" è dello stesso tipo a riff - aab, identico
al "B" con l'utilizzo di un'altra idea tematica.
Nel chorus "D" inizia un vero e proprio discorso musicale sino ad arrivare
al chorus "F" nel quale ritorna un'improvvisazione di tipo a riff -
aab con l'utilizzo di terzine.
Interessante notare le ultime 4 misure della chorus "F" nel quale vengono
utilizzate stabilmente delle terzine, formando delle piccole frasi melodiche articolati
in 5 e 4, così creando uno squilibrio ritmico interessante (controtempo).
Il chorus "G" può essere un vero e proprio studio sui suoni acuti*, ma
a mio parere non ancora apice dell'"impro", il quale sfocia sulla sezione
"H", in quest'ultima, vengono utilizzate delle scali Be-bop discendenti nel quale,
Joshua dimostra la sua grande tecniche e la sua conoscenza armonica con grande velocità
di pensiero. Riprende nei choruses successivi "I" e "J" l'idea del terzinato,
tipico dello "shuffle rhythm", i quali vengono suonati tutti all'ottava acuta
dello strumento a dimostrazione anche della grande conoscenza e della tecnica sassofonistica.
Alla fine di questi due choruses e l'inizio della sezione "K" riscontriamo
il momento più esplosivo definito "Climax", che conduce quasi all'epilogo
dell'"assolo", Nella sezione "L" riscontriamo un'altra idea o una sorta di
esercizio che si protrae sino ad "M", dove in quest'ultima vengono utilizzate delle
scale blues discendenti, suonando quest'ultimo chorus tipo riff -
aab.
*1 - Rifarsi alle posizioni tratte dal libro di Michael Brecker "Artist Transcriptions"
Hal Leonard.
*2 - Eccellente anche sul sito Jazzitalia il paragrafo su "I
Sovraccuti" (Overtones) di Fabio Tullio
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Data pubblicazione: 18/03/2012
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