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Intervista a Rita Marcotulli
ottobre 2006
di Antonio Terzo

È stata a lungo la pianista fissa nel gruppo del compianto Dewey Redman, accompagna spesso Maria Pia De Vito ma di recente ha affiancato anche Pino Daniele, in duo ormai stabile con il chitarrista vietnamita Nguyen Lê ha registrato il commento musicale ad un documentario sul giornalista Tiziano Terzani, è stata grande amica di Michel Petrucciani e ha appena licenziato il suo ultimo cd con Andy Sheppard. Sulla scena musicale da diverso tempo Rita Marcotulli è molto nota tanto in Europa che all'estero, ma resta sempre artista capace di riservare inaspettate sorprese, come in questo suo ultimo album in piano solo, The light side of the moon, in cui la troviamo a cantare una ninna nanna alla figlia. E in questa intervista ce ne rivela il restroscena.

Antonio Terzo: Soffermiamoci subito un po' su "The light of the Moon": perché il piano solo e perché adesso?
Rita Marcotulli: All'origine l'idea è stata del mio produttore, dell'etichetta francese "Haromnia mundi". Dopo l'omaggio a Truffaut prima e Koinè poi, due progetti concepiti più sulla composizione e per grande organico, ho convenuto di riflesso con lui che era arrivato il momento del piano solo. Mi piaceva l'idea, una sfida con me stessa, ritrovarmi da sola ad esprimere le mie sensazioni: per un pittore è la normalità dipingere da soli...e a me piaceva l'idea di diventare pittore.

A.T.: Cosa ha messo dentro questo disco: potrebbe descriverlo, dire cosa ha ispirato i vari brani?
R.M.: Descrivere la musica a parole è difficile è più facile descrivere in musica delle sensazioni. Sicuramente Waves and wind è un chiaro omaggio alle onde, al vento, a questo desiderio di soffermarsi di più a guardare la natura, a guardarsi dentro in questo attuale mondo più concentrato sull'apparenza, sull'arrivismo sfrenato, il potere, un individualismo sempre più accentuato. Sento il bisogno di soffermarmi a ritrovare il giusto valore delle cose, la sincerità dei sentimenti. A questo bisogno di riflessione si ispira The light side of the moon.

A.T.: Come mai ha inserito la versione solo piano di Koinè?
R.M.: Koinè fa parte comunque dello stesso quadro, e poi per me rappresenta un grande, importante momento della mia vita: la nascita di mia figlia.

A.T.: Ha impiegato delle sovra-incisioni?
R.M.: Sì, ho sovrapposto a volte due pianoforti, ma immaginando di suonare un'altro strumento. E spesso degli effetti sulle corde del piano.



A.T.: Nell'ultimo brano, sicuramente una ninna-nanna, la si sente pure cantare: per chi ascolta è indubbiamente una sorpresa, per lei s'è trattato di un'eccezione fatta per Elettra, sua figlia?
R.M.: Direi di sì, mi è piaciuta molto questa esperienza, nata per caso. Elisa in quel periodo stava registrando qui da noi un suo cd, con Pasquale Minieri – mio marito –, e quando era in pausa giocavamo con Elettra e la sua bacchetta magica. Quando Elisa è partita, a notte inoltrata, ci ha lasciato la parte centrale del testo, un saluto poetico ad Elettra... E così ero nel mio studio e ho scritto la prima parte, ho cominciato ad appuntare questa ipotetica canzone cantando sottovoce sul mio registratore. Poi ho chiesto a Pasquale cosa ne pensasse della melodia, e lui ha risposto "Molto carina, ma chi canta?" "Come chi canta...?!! Sorpresa!" E ha voluto registrare.

A.T.: Secondo lei, cosa unisce il jazz nella sua matrice afro-americana al jazz italiano?
R.M.: Parto sempre dal presupposto che tutte le forme d'arte, e specialmente la musica, sono l'espressione di ciò che viviamo, e di dove viviamo. Il jazz era già una contaminazione appena nato, ritmo, swing, elemento afroamericano, in un paese multi culturale. L'armonia però deriva dalla musica classica europea, da strumenti europei, come il contrabbasso ad esempio. Il jazz è un linguaggio che nasce in America, che rappresenta un periodo storico, tanti stili che riflettono anni diversi. Il jazz è anche un modo di vita, un modo di essere, e questo accomuna molto il pensiero di questa musica e dei musicisti. Credo però anche che sia molto importante trovare una propria voce, raccontare la propria storia, non quella di qualcun altro, altrimenti si diventa solo dei grandi interpreti, come gli esecutori di musica classica. Non è poco, perchè non è facile interpretare qualcun altro. Però il jazz non è musica scritta come la musica classica: vale la pena dipingere il quadro di un altro pittore? In pittura non si direbbe mai «Che bel quadro, sembra Picasso». Nel jazz spesso per fare un complimento si dice «Che bravo, sembra Coltrane!!» Io credo che in Italia ci siano molti bravi musicisti che hanno da dire delle cose, non necessariamente nuove ma certamente diverse. E questo è il bello, in musica.

A.T.: Chi pensa siano i jazzisti "americani" che sono stati in grado di esercitare una maggiore influenza nel pianismo italiano, che hanno meglio legato con le caratteristiche della nostra cultura musicale, quelli che per il loro stile hanno trovato terreno fertile nella nostra musica?
R.M.: Ma in effetti anche nei pianisti jazz si può benissimo ritrovare, da qualche parte, la matrice classica. Quando analizzavo Bill Evans, ad esempio, trovavo spesso un chiaro riferimento a Chopin: la disposizione dei voicings l'ho ritrovata in qualche mazurka. Oppure il chiaro riferimento a Bach che c'è in Jarrett, il contrappunto. Quindi c'è sempre questo connubio tra armonia europea e ritmo africano, il ritmo in levare che distingue la musica africana dalla nostra musica classica basata sul battere, questa è una caratteristica. Ad esempio, l'articolazione delle frasi in Jarrett è prettamente classica, mentre in Hancock c'è più un chiaro riferimento al blues, al fraseggio afroamericano, una elettricità del corpo. L'energia è diversa in Hancock e McCoy Tyner, si percepisce una carica più africana, anche se poi c'è una grande ricerca dell'armonia. Ed è bello percepire queste differenze della natura che ci ha creato diversi per arricchirci, per capire e vedere il mondo da punti di vista diversi, ognuno con un proprio colore, ma sempre esseri umani, con gli stessi sentimenti. Mi riferisco a Koinè... Diceva un saggio: «crediamo tutti di essere diversi ed anche in questo siamo uguali».

A.T.: Sembra che le piccole formazioni, sopratutto la combinazione in duo, siano fra le sue preferite, a giudicare dai suoi ultimi tour, quello con il chitarrista Nguyen Lê e quello con Andy Sheppard: è un caso o una scelta precisa, una sua nuova "dimensione" nella musica?
R.M.: Ci sono due fattori: uno è che i miei progetti numerosi, con organici allargati, hanno un costo parecchio maggiore, dal momento che spesso ho musicisti che vengono da tutte le parti del mondo, e quindi il duo è più facile da gestire. Poi suonare in dimensioni diverse comunque per me è sempre una storia nuova.

A.T.: Come descriverebbe l'esperienza con questi due versatili e particolarissimi musicisti? Cosa secondo lei li accomuna fra loro e cosa li accomuna alla sua musica?
R.M.: Diversi, ma poeti. Andy e Nguyen sono perfetti. È come una sorta di innamoramento in musica. I musicisti bravi sono tanti, ma trovare il musicista che parla la tua stessa lingua, che si muove nella tua stessa direzione, non è facile. Con Andy e con Nguyen è successo questo, suoniamo insieme e come per magia le note sono sempre al posto giusto, c'è sempre un dialogo così calibrato, mai una nota di troppo… È questo che cerco in musica, un'atmosfera che crei un'emozione. Il virtuosismo fine a sé stesso comincia ad annoiarmi... È il cuore che deve parlare e la dimostrazione di saper suonare non mi interessa più. Con Andy è in uscita il cd in duo On the edge of a perfect moment il cui titolo penso parli da solo.

A.T.: La sua musica in duo con Nguyen Lê è stata utilizzata a commento del documentario su Tiziano Terzani, il reporter-viaggiatore.
R.M.: Abbiamo registrato la musica del documentario andato in onda qualche mese fa su Tiziano Terzani per la Rai, ed anche in questo caso la musica era uscita già "musica"! C'era qualche cosa scritta prima, ma è tutta musica originale, con molta improvvisazione sulle immagini.

con Maria Pia De VitoA.T.: Con quali musicisti vorrebbe suonare, fra quelli con i quali non lo ha ancora fatto?
R.M.: In jazz un grande che amo è Wayne Shorter. Fuori dal jazz direi Bjork...! Mi ritengo comunque già una grande fortunata.

A.T.: E invece fra gli strumentisti "solisti", di chi le piacerebbe essere sidewoman?
R.M.: Forse mi piacerebbe risuonare con Pat Metheny.

A.T.: Dopo aver condiviso una profonda amicizia con Michel Petrucciani, quale è un ricordo che glielo rende presente, che l'accompagna nel quotidiano?
R.M.: La sua, simpatia, ironia, sopratutto la sua spiritualità e poesia. Il ricordo più ricorrente di lui è quello di serate, anzi nottate intere a parlare di arte, e poi suonate a quattro mani alle 5 di mattina, con i vicini che alla fine bussavano alla porta e la risposta di Michel era "We don't stop anyway!"

A.T.: Supponiamo che squilli il telefono e dall'altra parte del cavo la voce di un grande del jazz internazionale le chiede di andare in tour con lui; lei chiude il telefono e prende a preparare la valigia, senza pensarci su due volte: chi era al telefono?
R.M.: Forse oggi ci penserei comunque un po' se si trattasse di un tour troppo lungo. Nell'89 feci una tournée di 6 mesi con Billy Cobham, o un mese all'anno con Dewey Redman per 15 anni. Ora con Elettra sarebbe impossibile... però, con gli stessi nomi menzionati prima forse partirei senza pensarci due volte.

A.T.: A proposito, lei è stata per lungo tempo "la pianista di Dewey Redman": solo un cenno per descriverne la personalità, secondo quella che è stata la sua esperienza con lui.
R.M.: Dewey è stato per me un maestro, un amico, un cartone animato, un poeta... Tutto questo è racchiuso in una frase che non mi stanco mai di ripetere. Un giorno mi ha detto: «Hey Rita, ieri stavo suonando, ho visto una nota uscire dal sax, cadere sul pavimento e morire... Oh diamine! Ho ucciso una nota!!»

A.T.: Cosa prevede la sua agenda?
R.M.: Sono appena rientrata dalla Sardegna, meraviglia di isola dove ho suonato al festival in piano solo. Ho in programma delle collaborazioni con musicisti di matrice etnica – come Elena Ledda, Mauro Palmas –, una tournée a dicembre in Italia con Andy Sheppard, il 19 dicembre appuntamento a Roma all'Auditorium per la presentazione del nuovo cd. Poi Inghilterra e anche un po' in famiglia, direi. Poi si ricomincia di nuovo, in tournée con Peter Erskine e Palle Danielsson ed infine è in lavorazione un nuovo grosso gruppo, in cui saranno anche Nguyen ed Andy. Ci sarà anche Marilyn Mazur… e non dico altro.

A.T.: A chi farebbe una dedica?
R.M.: La mia dedica è per il mondo intero. La mia speranza è la pace e il benessere per quei bambini (e non solo) che non hanno amore e materie prime per la sopravvivenza: che possano sognare e sperare in un mondo migliore. La speranza che le nuove generazioni possano capire di più e... che gli avidi e gli imbroglioni affamati di potere facciano la fine che si meritano. La vita non è eterna, è solo un viaggio, anzi "una affacciata alla finestra", come diceva Eduardo De Filippo. Parole sante! Non dobbiamo mai dimenticarlo, forse saremmo tutti migliori. La musica è un mezzo per imparare ad ascoltare. Buon ascolto!







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04/07/2009

Reggio Top Jazz Festival, Seconda Edizione: "Nell'accogliente Teatro Cilea della città sullo Stretto, si sono alternati otto fra i vincitori della competizione, e due ospiti stranieri." (Vincenzo Fugaldi)

09/06/2009

Nell'ambito di Musicadonna, a Catania, Danilo Rea e Rita Marcotulli musicano live il film "Metropolis" di Fritz Lang: "Musica e immagini nella potenza evocativa del jazz. Quando il cinema muto incontra il jazz nasce una forza evocativa unica: le immagini che si traducono in musica, la musica che racconta le immagini." (Liliana Rosano)

20/04/2009

Bill's Heaven - To Bill Evans (Trio)

14/04/2009

Zapping (Furio Di Castri)

13/04/2009

Ethos (Quartetto Alborada)

08/03/2009

Intervista a Rita Marcotulli: "In passato si era molto più concentrati sull'America, perché è una musica che nasce lì. I musicisti europei ci sono sempre stati, sono sempre esistiti; in questo momento, il livello si è alzato tantissimo in Italia e ci sono tanti musicisti bravissimi, soprattutto pianisti." (Maria G. Barletta)

01/01/2009

European Jazz Expo 2008, 26a edizione del Festival Internazionale Jazz in Sardegna: "La formula sperimentata da alcuni anni è quella della full immersion di tre giorni in una vetrina delle ultime tendenze che vedono il jazz legarsi ed intrecciarsi in un meltin' pot tra tutti i generi musicali, con il risultato della creazione di importanti "fusioni", spesso estemporanee: un laboratorio continuo di contaminazioni, collaborazioni e jam session tra le più diverse componenti del jazz e della world music." (Viviana Maxia)

01/01/2009

European Jazz Expo 2008, 26a edizione del Festival Internazionale Jazz in Sardegna: "Consiste in una splendida "pietra sonora" di Pinuccio Sciola il premio alla carriera conferito ad Antonello Salis nell'edizione 2008 dell'European Jazz Expo di Cagliari. Il cinquantottenne musicista sardo ha ricevuto così, con l'umiltà e la timidezza che lo contraddistinguono, un meritato riconoscimento del suo personalissimo e inconfondibile talento." (Enzo Fugaldi)

10/11/2008

Intervista ad Antonio Calogero: "L'altro significato che, secondo me, si potrebbe dare al termine world music è quella di una musica che, filtrata attraverso la sensibilità del compositore, ingloba influenze che vengono, non dico da ogni parte del mondo, ma da tutte quelle che il musicista ha in qualche modo assimilato in trenta anni di studio." (Giuseppe Mavilla)

26/10/2008

Venezia Jazz Festival e Veneto Jazz Summer: "Abbiamo notato come, in genere, i grandi nomi spesso deludano le aspettative e come certi progetti probabilmente siano forme studiate a tavolino da manager e produttori scaltri e navigati che cercano di spremere il nome consolidato, sicuri che egli sia capace ancora di radunare un folto pubblico." (Giovanni Greto)

19/10/2008

Kind Of Blue (50th Anniversary De Luxe Edition) (Miles Davis)

12/10/2008

Roccella Jazz Festival 2008, "Terremoti": "In un sud che stenta sempre più a organizzare eventi jazzistici di rilievo, conforta vedere come i "Rumori mediterranei", alla ventottesima edizione, si rinforzino, raggiungendo numeri davvero ragguardevoli: 11 giorni di durata e 34 concerti, dislocati fra 9 comuni della provincia di Reggio Calabria, oltre alla consueta copiosa attività seminariale." (Enzo Fugaldi)

05/10/2008

A Sagliano Cavour (LE) il Locomotive jazz festival 2008. In questa terza edizione, sotto la direzione artistica di Raffaele Casarano, Sheila Jordan con Billy Drummond, Roberto Cipelli, Attilio Zanchi e Alborada quartet; Franco Califano, Cuncordu e Tenore De Orosei, Nguyen Le; e ancora Massimo Manzi, Bebo Ferra, Maria Pia De Vito, hanno incontrato il meglio del jazz pugliese e salentino. (Mariagiovanna Barletta)

29/08/2008

The Past Inside The Present (Gianfranco Continenza)

19/08/2008

Reggio Top Jazz Festival 2008: "Il sondaggio fra i critici specializzati che il mensile Musica Jazz dedica da ben cinque lustri al meglio del jazz in circolazione, in questo venticinquesimo anno è stato per la prima volta incentrato esclusivamente sul jazz italiano. Da qui la nascita del Reggio Top Jazz Festival, che nella prima edizione ha schierato buona parte dei vincitori del referendum, durante quattro serate primaverili nella città di Reggio Calabria." (E. Fugaldi - G. Taormina)

18/08/2008

Stefano Di Battista - Fabrizio Bosso All Stars Jazz Band a Roma in occasione del concerto del 1° maggio 2008: "Contesto inusuale, circostanza imprevedibile, piazza insolita. Un tempo forse...perché per la prima volta nella storia del "concertone" del Primo Maggio 2008 di piazza San Giovanni, a esibirsi di fronte a centinaia di migliaia di presenti, è una All Stars Jazz Band da brivido..." (Nicola Guida per MMS)

12/08/2008

Suoni Naviganti nel sagrato del quattrocentesco Convento dell'Annunciata: "Il festival ci ha presentato artisti prestigiosi ed un repertorio molto vario, tale da soddisfare il pubblico più vasto..." (Rossella Del Grande)

21/07/2008

Speciale da Umbria Jazz 2008: «Continuità, stabilizzazione della struttura, mantenimento dei rapporti internazionali», sono questi gli imperativi su cui Regione dell'Umbria, Comune di Perugia e Umbria Jazz si impegneranno, sin dalla prossima edizione, per assicurare al Festival il giusto e sicuro futuro. (a cura di Marcello Migliosi)

15/06/2008

LEZIONI (piano): "In breve 9", un brano dedicato al grande Bill Evans (Massimo Colombo)

11/02/2008

European Jazz Expo. International Talent Showcase, 25° Jazz in Sardegna: "Sono impressionanti i numeri dell'expo cagliaritana: 7 sale affollate in 4 giorni da oltre 400 artisti e oltre 20.000 spettatori, in una Città della musica allestita appositamente all'interno della Fiera internazionale della Sardegna. Quest'anno si festeggiavano i 25 anni dell'esistenza di questo celebre evento e...Orientarsi all'interno della pantagruelica offerta musicale cagliaritana è arduo." (Enzo Fugaldi)

05/01/2008

I Festival Piemontesi, II Tappa: "I viaggi sono costruiti attraverso ritorni, passaggi e paesaggi e possono diventare con il tempo frequentazioni; le novità sanno stupire presentandosi come eccezioni o consolidate esperienze e il jazz acquista nuovamente lo stimolo per attraversare e ri-attraversare il Piemonte dell'estate 2007." (Alessandro Armando)

24/12/2007

Intervista a Nick The Nightfly: ""...bisognerebbe educare la gente a dare più valore alla musica, capire il valore artistico, comprendere che non è un prodotto che puoi prendere gratis...per creare musica ci vuole talento, capacità, ricerca, ci sono molti sogni dietro le canzoni e non è giusto che diventino un qualcosa da poter avere gratis, che la gente si scambia, senza alcun valore..." (M. Losavio, A. Ayroldi)

04/11/2007

On the edge of a perfect moment (Rita Marcotulli & Andy Sheppard)

01/11/2007

LEZIONI (piano): Pentatoniche e accordi per quarta (Claudio Angeleri)

28/10/2007

Sotto la consueta direzione artistica di Paolo Damiani, si è tenuta la XXVII edizione di Roccella Jazz Festival 2007, intitolata "Al tempo che farà": "...un'edizione di "Rumori mediterranei" che certo resterà fra le migliori dell'intera storia del festival" (Enzo Fugaldi)

14/10/2007

Clusone Jazz 2007: "Clusone divenuta famosa grazie anche all'idea di Bennink, Moore e Reijseger, che diversi anni or sono decisero di dare al loro trio il nome di quel luogo magico in cui si era costituito, ma oggi vanta una fama internazionale per meriti propri: per il clima (tra artisti e organizzatori) e per la qualità della musica offerta, tanto, che gli organizzatori hanno deciso di esportare il loro sapere e conoscere altrove..." (Luca Vitali)

14/10/2007

Pescara Jazz 2007: "Giunto alla 35^ edizione, e in ottima salute, il Festival pescarese ha proposto cinque eccellenti formazioni, con i loro accattivanti progetti, e due gustosi fuori programma: il concerto della splendida Nathalie Cole (quasi un antipasto al luculliano pranzo che Pescara Jazz ha offerto al suo pubblico), e la bella iniziativa del Jazz in Città (una passerella dei migliori gruppi dell'area metropolitana pescarese)." (Dino Plasmati)

16/09/2007

Decima edizione di "Jazz in parco" a Nocera Inferiore che ha "dato al pubblico un'offerta di differenti modalità e impronte della musica jazz contemporanea, con artisti provenienti trasversalmente da nazioni ed esperienze completamente differenti." (Luigi Spera)

26/08/2007

Multiculturita Summer Jazz 2007, i concerti di Balducci Ensamble, Funk Off, Rava Quintet, Gino Paoli e il quartetto di Pat Metheny e Brad Mehldau, l'intervista a Pat Metheny: "Capurso capitale pugliese del jazz nell'estate 2007. Non si tratta di un messaggio promozionale volto a promuovere un evento, ma un giusto riconoscimento per chi ha consentito a questo paese, sito nell'hinterland barese, di divenire in così pochi anni uno dei punti di riferimento regionali dal punto di vista musicale..." (Alberto Francavilla - Marco Losavio)

12/04/2007

"Corpi Liberi in Concerto, teatro e danza su ritmi jazz". In un'anteprima tenutasi per la stampa, un progetto in cui la musica di Bollani, Jarrett, Marcotulli, Mehldau e Petrucciani anima una "inusuale piece di teatro e danza". (Alceste Ayroldi)

18/03/2007

Nuova gallery di quadri curata da Henk Mommaas

11/02/2007

Intervista a Eddie Gomez: "Tutto ciò che io ho studiato, tutto ciò a cui mi sono interessato, non è stato premeditato. Il mio interesse si è sviluppato col tempo. A 21 anni forse potevo dire di aver appreso qualcosa di questa storia, e di quella e di quell'altra ... Poi, nei miei anni succesivi con Bill Evans, ho appreso ancora di più della tradizione ... e sto ancora imparando..." (Adriana Augenti)

04/01/2007

Jazz! Brugge jazz festival 2006: "A mezzogiorno in punto alla sala 9 del Groeningemuseum, immersi nella bellezza immortale di opere firmate da René Magritte, Hiëronymus Bosch e Jan van Eyck, tutto è pronto per la terza edizione della biennale del jazz che nella splendida cittadina belga ospita dal 2002 le migliori espressioni della musica europea di origine colta contemporanea." (Gainmichele Taormina)

14/12/2006

The light side of the moon (Rita Marcotulli)

10/11/2006

Nuova gallery direttamente dal Blue Note di Milano (Enrico Barberis)

24/10/2006

Stefano Bollani, Rita Marcotulli, Andy Sheppard, Bobo Stenson tra i protagonisti del Brugge Jazz 2006 (Thomas Van Der Aa e Nadia Guida)

09/10/2006

La gallery di Roccella Jonica 2006 (Francesco Truono)

08/10/2006

BlueLocride, l'edizione 2006 di Roccella Jonica: "Superato il ragguardevole traguardo dei cinque lustri, il festival di Roccella, giunto alla sua XXVI edizione, continua a espandersi nel tempo e nello spazio, abbracciando il capoluogo e l'intera Locride ..." (Vincenzo Fugaldi)

02/09/2006

LEZIONI (Trascrizioni): "Last Train Home", il solo di Pat Metheny (Enzo Orefice)

01/09/2006

"Linguaggio Universale" , la gallery di Francesco Truono su Umbria Jazz 2006.

23/07/2006

Umbria Jazz 2006: le foto e i concerti del più grande festival internazionale (Marcello Migliosi)

31/03/2006

Le foto di Incroci Sonori, Ternijazz Winter e Italian Jazz Graffiti (Paolo Acquati)

19/03/2006

So Right (Maria Pia De Vito)

18/03/2006

Nuova gallery a cura di Paolo Madussi

27/01/2006

Rita Marcotulli e Nguyen Le a Terni Winter #6, Palazzo Gazzoli - 21 gennaio 2006 (Francesco Truono)

28/10/2005

Enrico Rava e Pat Metheny Live ad Alghero nella gallery a cura di Fabio Doro.

10/10/2005

LEZIONI (Trascrizioni): Una grande interpretazione di Joshua Redman sul noto "Tears in Heaven" di Eric Clapton. (Orazio Maugeri)

18/09/2005

Il Pat Metheyny Group a Bari: "...Il gruppo, ma soprattutto Pat non si risparmia. Quasi tre ore senza sosta. Tre ore che hanno infiammato e soavemente defatigato il suo pubblico pugliese..." (Alceste Ayroldi)

12/06/2005

Workshop di Maria Pia De Vito al CEMM di Bussero: "...Una giornata senza dubbio fruttuosa per tutti i presenti, che hanno avuto modo di attingere all'esperienza e al know-how di una docente di alto livello, grande preparazione e serietà, e chiara eloquenza nelle spiegazioni..." (Eva Simontacchi)

09/04/2005

The Way Up (Pat Metheny Group)

11/03/2005

Bill Evans nel ricordo di una serata nata con diffidenza e trasformatasi in un momento irripetibile, unico, come solo un grande di quel calibro avrebbe potuto fare...(Alberto Grimoldi)

11/12/2004

Intervista a Maria Pia De Vito: "...Io penso che per cantare oggi qualcosa che è stato scritto e cantato in maniera magistrale sessant'anni fa, ci voglia una grossa maturità..." (Cinzia Eramo)

14/11/2004

LEZIONI (piano): Bill Evans e i pianisti di Davis. (Claudio Angeleri)

28/10/2004

Intervista a Anna Maria Jopek. Cantante-Musicista polacca venuta alla ribalta attraverso un interessante lavoro creato insieme a Pat Metheny in cui la Jopek interpreta brani del chitarrista: "...Suonare effettivamente con lui, ascoltarlo interpretare la nostra musica, condividere con lui il palco è stata un'esperienza senza eguali..." (Marco Losavio)

06/09/2003

Pat Metheny con Massimo Manzi e Paolino Dalla Porta: "...il teatro era strapieno e l'idea di sentire il grande chitarrista con due colossi del jazz italiano mi faceva già apprezzare la musica che di lì a poco sarebbe passata attraverso le nostre anime..." (Roberto Rugiolo)

29/08/2003

I concerti di Pat Metheny a Ravenna 2003: "...per Metheny gli stimoli sono stati diversi, e non è escluso che qualcuno dei musicisti incontrati in giro per l'Europa possa fare presto parte di uno dei suoi prossimi progetti." (Vittorio Pio)

29/08/2003

Nove musicisti per Pat Metheny a Ravenna 2003: "...Le sue grandi capacità e le sue doti umane da 'grande' della musica gli hanno permesso di tenere il giogo delle varie situazioni createsi con gli altri musicisti." (Dino Plasmati)

28/08/2003

I seminari di Pat Metheny a Ravenna 2003: "...bisogna riuscire a 'giocare' con il tempo fino ad avere la padronanza giusta per suonare in maniera precisa sul beat, leggermente in anticipo o leggermente indietro." (Ernesto Losavio)

16/08/2003

Rita Marcotulli, la Signora della porta accanto. Incontro con la pianista che presenta al Festival Internazionale Musicale di Ravello il suo Progetto Truffaut. Cinema e jazz due "amanti" che hanno firmato il nostro Novecento. (Olga Chieffi)

16/08/2003

La "sumpatheia" di Rita Marcotulli e Javier Girotto. Nonostante i problemi organizzativi, il Festival di Ravello è stato impreziosito dal Progetto Truffaut della pianista romana. (Olga Chieffi)

12/08/2003

Tumulti (Maria Pia De Vito)

09/07/2003

Maria Pia De Vito al Dolce Vita Jazz Festival: "L'ultima immagine del concerto è una processione di spettatori che fa la fila sotto il palco per ringraziare Maria Pia De Vito per le emozioni che ha fatto provare stasera." (Alessandro Marongiu)

08/03/2003

LEZIONI (chitarra): IIa parte dell'arrangiamento in fingerstyle di James di Pat Metheny. (Andrea Bonardi)

25/01/2003

LEZIONI (chitarra): Attivata una nuova sezione dedicata al fingerstyle a cura di Andrea Bonardi il quale ci presenta un suo arrangiamento di James di Pat Metheny.

16/09/2002

La 17a edizione di Sant'Anna Arresi, incentra il suo polo attrattivo sull'arte eclettica e mirabolante di un personaggio come Mal Waldron...(Gianmichele Taormina)

31/08/2002

Nel Respiro (Maria Pia De Vito)

22/04/2002

Intervista ad Armando Marçal, uno dei più importanti percussionisti brasiliani, per 10 anni al fianco di Pat Metheny. (Stefano Rossini)

21/08/2001

Nearness of You. Il nuovo CD di Michael Brecker con P. Metheny, J. De Johnette, H. Hancock, C. Haden e J. Taylor.

14/10/2000

Waltz For Ruth. Il solo di Path Metheny (chitarra 3)

01/07/2000

Io c'ero: Pat Metheny a Bari

29/06/2000

Io c'ero: Pat Metheny a Milano





Video:
Fragile - Pat Metheny and Friends
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Bill Evans - Waltz For Debby,players' cast shown in comment of [lk2u] and [stefshop].thanks for the information....
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Data pubblicazione: 14/12/2006

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