Locomotive jazz festival 2008
Binario X
4 - 7 agosto 2008, Sogliano Cavour (LE)
di Mariagiovanna Barletta
William Greco Trio
In una serata di torrido caldo, basta spostarsi di qualche
chilometro nel Salento e respirare un'aria diversa. Diversa per la temperatura e
l'atmosfera impeccabile pensata nei minimi dettagli rivolta ad accogliere il pubblico
e tutti gli artisti che hanno aderito al "Locomotive Jazz Festival".
Ad aprire la serata è il giovanissimo pianista William Greco, accompagnato
dal contrabbassista Attilio Zanchi e il batterista
Massimo
Manzi, da oltre venti anni in prima linea sulle scene del jazz.
"O Que Serà" di C.Buarque de Hollanda, stupisce
al piano per il suono cristallino e misurato nella conduzione della melodia e per
la scelta armonica sempre ricca di nuovi spunti.
In "Four August Blues", composta da William
Greco, contrabbasso e batteria si incastrano perfettamente con le note ben scandite,
suonate questa volta con il corpo, in stile percussivo.
"Funkallero" di B.Evans e "Cherokee"
di R.Noble diventano il climax di tutto il concerto, riecheggiando le radici più
afro della cultura jazzistica.
A ricreare l'atmosfera più intima è "Anastasia"
composta da
Stefano
Di Battista in cui le note finali si perdono nei pennelli bagnati di colore
dagli artisti i quali con le immagini "improvvisano" le loro emozioni suggerite
dalla musica su giganteschi pannelli bianchi, che abbracciano il grande palco.
Sheila Jordan in Heart String Quartet
Sheila
Jordan nasce a Detroit nel 1929, canta nei jazz club per necessità diventando
in seguito una personalità di grande rilievo. Si esibisce con C.Parker, C. Mingus
ed H. Nichols, collabora con
Carla Bley,
Steve
Kuhn, B. Moses e H. Swartz, per citarne alcuni. Grande ospite quindi per
il Locomotive Jazz Festival con Roberto Cipelli, Attilio Zanchi,
Billy
Drummond e Alborada 4tet come unico concerto in Italia. "Hum
Drum Blues" di Oscar Brown jr riscalda subito la platea, mentre la voce
di Sheila
Jordan dal timbro suadente e negli arrangiamenti ricorda, sovente, Lady
Day.
In "Confirmation" di C.Parker si lancia nel
migliore scat della tradizione inseguendo il ritmo infiammato del be-bop e modulando
la voce con grande eleganza e naturalezza dai toni più alti a quelli più bassi.
In "Heart's Desire" di A.Broadbent e "Out
to Sea (Sail Away)" di T.Harrell e C.Pyle, l'atmosfera ritorna intima,
l'interpretazione di
Sheila Jordan,
quasi sommessa, si completa con la perfetta esecuzione degli Alborada 4tet,
per la dinamica, per il suono, e per l'impeccabile sincronia ritmica.
Ad anticipare la chiusura, "The caterpillar song"
di L. Gelb in cui gli archi lasciano spazio alla sezione ritmica e all'interpretazione
vocale in stile afro e "Sheila's Blues" di
Sheila Jordan
dove gli archi ritornano in prima linea. La
Jordan
chiude così il suo concerto con "The Water is Wide"
tratta dal repertorio tradizionale scozzese e arrangiata per l'occasione dal pianista
Roberto Cipelli.
L'emozione indelebile è quella di aver avuto l'onore di ascoltare l'espressione
vivente di una pagina importante della cultura afroamericana. Indimenticabile.
Raffaele Casarano e Locomotive "5 Anni" + Luca Aquino e ospite
speciale: Franco Califano. Testi di Livio Romano
Il sassofonista e direttore artistico del festival
Raffaele Casarano
con Marco Bardoscia
al contrabbasso, Alessandro Napolitano alla batteria,
Ettore Carucci
al piano ed il trombettista Luca Aquino festeggiano i cinque anni dalla nascita
del progetto, presentando qualche brano del loro nuovo disco "Replay"
non ancora pubblicato. Come ospite speciale della serata Franco Califano
che sui testi curati dallo scrittore salentino Livio Romano, ha interpretato
la sua "poetica in jazz". La sua voce rauca, scavata, crea la giusta atmosfera diventandone
protagonista fuori campo.
Il jazz, quindi, catturato in una pagina e recitato da una voce che gli somiglia.
Questo forse il motivo per aver scelto l'interpretazione del "personaggio" Franco
Califano.
Una musica che ha accumunato vite sregolate, fatte di eccessi, ma che per fortuna
come scrive il filosofo francese Cristian Béthune, (intervista su Musica
jazz – Luglio 2008)
«dobbiamo ricordare che la cultura afroamericana,
senza la quale il jazz non è nemmeno pensabile, è una cultura partecipativa e non
rappresentativa».
Francesco del Prete con la partecipazione di Sandra Caiulo,
incontra Claudio Carboni
Francesco Del Prete, violinista di buona tecnica ed inventiva, presenta il
suo progetto in anteprima per il Locomotive Jazz Festival. Con il suo violino elettrico
a cinque corde, lavora molto utilizzando il Loop e le tracce musicali su cui vi
suona e improvvisa; in questo modo il violino si trasforma in contrabbasso, chitarra
elettrica e sezione ritmica.
Nei primi due brani "Altalena" e "Arpeggio
di luna", di sua composizione, l'ottima padronanza tecnica si sposa perfettamente
con il buono ed equilibrato utilizzo dell'elettronica. Nulla è lasciato al caso:
i momenti di libera improvvisazione ed attivazione del corpo e quindi della musicalità,
suggeriscono spunti mai banali per poi rientrare nel tema e quindi nella musica
scritta oggetto di studio approfondito.
In "Rosso di tango", con la partecipazione di
Claudio Carboni al sax soprano, il gusto stilistico del sassofonista, caratterizzato
da un fraseggio dal suono secco e molto incisivo, riempie il ritmo cadenzato del
tango insieme al violino che crea accompagnamento e melodia. I due strumenti sono
indivisibili e si allontanano soltanto sull'ultima nota sussurrata nel pianissimo
da entrambi.
Un viaggio in molti stili, ritmi sempre diversi, soprattutto quelli del Sud Italia
con la partecipazione della cantante Sandra Caiulo, che chiude in bellezza
rubando molti applausi ad un pubblico attento e sensibile alla sua personalissima
interpretazione vocale sia timbrica che armonica. "Sogna
fiore mio" tammurriata riarranggiata per violino e sax da Francesco
Del Prete di Ambrogio Sparagna e "Un calore che verrà"
a chiudere la magica atmosfera di tutta la serata.
Ettore Carucci Trio incontra Maria Pia De Vito: Tribute to
D. Ellington e B. Strayhorn
Il pianista
Ettore Carucci insieme al batterista salentino
Marcello Nisi
ed al contrabbassista
Aldo Vigorito
incontrano la voce di
Maria Pia De
Vito. Il concerto è dedicato alla reinterpretazione di famosi standards
di D. Ellington e B. Strayhorn. "Purple gazelle"
ad aprire la serata, in una versione infiammata dallo scat della tecnicissima
Maria Pia De
Vito. La voce sembra non avere limiti di registro vocale, con grande
naturalezza e facilità di estensione l'interpretazione del brano è un continuo crescendo
di adrenalina. In "Blues", la voce modulata
sempre in stile scat, lascia più spazio al pianista
Ettore Carucci
ed al batterista
Marcello Nisi, che in interplay chiudono il brano. E' la volta
di "Azure" ballad rivisitata dal pianista il
quale crea un'atmosfera rarefatta in perfetta sintonia con la voce che sembra accompagnare
le note accarezzate sulla tastiera ricordando le armonie di Debussy.
"Cotton tail" sembra basata tutta sulla libera
improvvisazione, il batterista
Marcello Nisi
padroneggia la scena spingendo sempre in avanti la cantante che modula libera, abbracciando
spunti armonici sempre nuovi, sino ad un lungo assolo di batteria. A chiudere "Caravan"
riarrangiata in stile rumba; qui la voce diventa più suadente catturando con grande
carisma l'attenzione di tutto il pubblico, sino a giungere ad un raddoppio della
batteria in stile swing. La voce della cantante
Maria Pia De
Vito diventa "strumento a percussione", fino alla chiusura con
il rientro nel tema. Un buon lavoro, quindi, di rielaborazione del materiale tematico
di compositori quali Ellington e Strayhorn, anche per la ricerca sonora ed improvvisativa.
Cuncordu e Tenore de Orosei with Nguyen Le
Progetto sperimentale e coraggioso pensato dal chitarrista franco-vietnamita
Nguyen Le e dalle voci del Cuncordu e Tenore De Orosei. Il materiale
sonoro della tradizione sarda detto a "cuncordu" in riferimento al canto sacro e
a "tenore", per il canto profano, è stato sapientemente coniugato dalla mente aperta
e dalla grande cultura del chitarrista Nguyen Le.
Un artista, quindi, che spazia dal rock al jazz, al funk, alle sonorità algerine;
in grado di confrontarsi anche con i piagnistei eseguiti durante la settimana santa
in Sardegna come "Gotzos" termine che nasce
dallo Spagnolo e la bellissima "Ave Maria".
Interpretazione per i Cuncordu e Tenore De Orosei, con Patrizio Mura,
voche del tenore, Gian Luca Frau, cronta del tenore e del cuncordu, trunfa;
Mario Siotto, basso del tenore e del cuncordu, Massimo Roych, voche
del cuncordu.
Di particolare spessore, la formazione artistica, nata nella scuola della
confraternita religiosa di Sas Animas, Santa Rughe e Su Rosariu e nei "tzillares"
(bar) per il canto profano.
"Ballu brincu" e "Turturinu"
riarrangiate anche con l'aiuto dell'elettronica e intervallate da momenti di silenzio
in cui l'improvvisazione di Nguyen Le rielabora armonie che ricordano il
suono del sitar e dell'oud. Un viaggio aperto, nato dall'incredibile tecnica del
chitarrista Nguyen Le, dove anche il suo corpo diventa generatore di musica
e parla il suo unico linguaggio che può unire, come in questo caso, popoli e culture
tanto diverse.
Vincenzo Presta Trio incontra Bebo Ferra
Il Vincenzo Presta Trio composto da Vincenzo Presta al sax,
Aldo Vigorito
al contrabbasso e
Pierluigi Villani
alla batteria incontra il chitarrista
Bebo Ferra.
Presta, sassofonista, clarinettista e compositore, dopo aver approfondito
lo studio del sax jazz con
Maurizio
Giammarco e
Rosario Giuliani,
ed essersi diplomato in clarinetto, ha collaborato con musicisti quali
Paolo Di Sabatino,
Fabrizio Bosso
e Ettore Fioravanti.
Durante tutto il concerto, il trio dimostra di essere ben amalgamato nella conduzione
armonica e improvvisativa del sassofonista Vincenzo Presta e nel groove del
contrabbassista
Aldo Vigorito e
Pierluigi Villani
alla batteria. Il batterista, in particolare, si distingue per musicalità e gusto
stilistico (vicino al batterista
Roberto Gatto)
mostrando un valido interplay con il chitarrista
Bebo Ferra,
creando figurazioni ritmiche cariche di idee e di buona ricerca sonora.
Concerto evento Locomotive Percussion Orchestra
DIREZIONE MUSICALE: Giovanni Imparato
DIREZIONE ARTISTICA: Alessandro Monteduro
IN COLLABORAZIONE CON CLASSE DI STRUMENTI A PERCUSSIONE DEL CONSERVATORIO "TITO
SCHIPA" DI LECCE DEL MAESTRO FULVIO PANICO.
Prodotto dal Locomotive Jazz Festival, in anteprima assoluta, si è esibita la
Locomotive Percussion Orchestra, diretta da Giovanni Imparato, coordinata
e ideata da Alessandro Monteduro, in collaborazione con la classe di strumenti
a percussione del Conservatorio "Tito Schipa" di Lecce del maestro Fulvio Panico.
La prima parte del concerto "World Tribute" è un omaggio alla cultura afro-cubana
e africana, con le voci di Mariachiara Ferrari, Maria Domenico Siciliano,
Carla Casarano.
Nei primi due brani "Saluto a Elegua" canto
dedicato alle divinità Ogun e Ochos e nel ritmo del Montuno che ha matrice afro-cubana
eseguito sul canto delle divinità Yoruba, le voci di Mariachiara Ferrari,
Maria Domenica Siciliano e Carla Casarano ci introducono ad un mondo
"vicino alle forze della natura e della terra", come ci spiega il direttore
Giovanni Imparato compositore di tutti gli arrangiamenti della sua orchestra.
In "Merengue", brano che nasce dall'esigenza
di esorcizzare la paura della morte, l'arrangiamento fonde insieme la cultura dominicana,
cubana e brasiliana. In chiusura il "Palo" ritmo che ha origine in Congo,
dall'ordine religioso Bantù e "Calypso" arrangiato in forma arcaica.
Nella seconda parte del concerto "Omaggio a Dizzy Gillespie" progetto nato
da un'idea di Raffaele
Casarano e Cesko degli Après La Classe; l'intento è di creare
un unico filo conduttore tra rock, hip-hop, reggae e musica afro-cubana. La vita
del grande trombettista viene così riproposta rielaborando le composizioni di Gillespie
in chiave letteraria e musicale con la partecipazione della Locomotive Percussion
Orchestra, il sassofonista
Raffaele Casarano,
i trombettisti
Andrea Sabatino e Luca Aquino e l'arpista Angela Cosi.
Il risultato, sicuramente riuscitissimo, è la degna conclusione di tutta la kermèsse
musicale.
..::Galleria Fotografica di Roberto Cifarelli::..
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Data pubblicazione: 05/10/2008
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