|  | Maria Patti The Silver Lining
 
 
  Abeat (2012)
 
 1. You Taught My Heart To Sing  (McCoy Tyner/S. Cahn)
 2. Get Out Of Town  (C. Porter)
 3. Wheelers And Dealers  (D. Frishberg)
 4. Look for The Silver Lining  (J. Kern/B. De Sylva)
 5. Dancing In The Dark  (A. Schwartz/H. Dietz)
 6. Too Late Now  (B. Lane)
 7. I’ve Grown Accostumed To His Face  (F. Loewe/ A.J. Lerner)
 8. So Many Stars  (S. Mendes)
 9. It Might As Well Be Spring  (R.Rodgers/ O. Hammerstein)
 10. The Touch Of Your Lips  (R. Noble)
 11. Confirmation  (C. Parker/ S. Spight, L. Mitchell, S. Jordan)
 
 
 Maria Patti - VocalMichele Franzini - Piano
 Attilio Zanchi - Doublebass
 Marco Castiglioni - Drums
 
 
  Via Pasubio, 6
 21058 Solbiate Olona 
(VA)
 tel/fax +39 0331 376380
 
 Romantico. Delicato. Un po' monocorde, forse (ma il progetto era inizialmente 
solo per piano e voce). A giudicare dalle note di copertine, l'intento è proprio 
quello di essere il più semplici possibile.Dopo "Come Fly With Me" (2008), Maria 
Patti torna con l'album a suo nome "The Silver Lining". Nulla da dire sulle 
qualità tecniche: la All Music Guide ha soprannominato la cantante "silky 
- voiced diva", per la dolcezza del timbro. Che riesce ad essere comunque potente 
e ricco, come nei primi momenti di "Look for the Silver Lining". Con
Michele 
Franzini, che ha già firmato quattro album, la cantante riprende una 
collaborazione interrotta dieci anni prima, mentre con Attilio Zanchi e
Marco Castiglioni ha condiviso il palco diverse volte: il primo ha suonato 
con moltissimi big (Lee 
Konitz, 
Dave Liebman, Joe Farrel…), ed è anche autore di alcuni metodi 
didattici di armonia ed ear training. Marco Castiglioni ha invece preso parte 
a numerose trasmissioni televisive, oltre ad essere stato a lungo prima batteria 
dell'Orchestra RAI.
 Gli undici brani dell'album scorrono molto facilmente: gli arrangiamenti e la voce 
aggiungono un tocco (più) morbido alle versioni originali, limandone tutte le asperità 
e i picchi (anche in quelle riadattate con più brio). Di contro, l'assenza di passaggi 
cardine e di dinamiche spinte, insieme alla scelta della scaletta potrebbe rendere 
le canzoni poco distinguibili tra loro, ad un ascolto poco attento. Rilassante, questo sì: da ascoltare obbligatoriamente a basso volume!
 Matteo Mosca per Jazzitalia
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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| Questa pagina è stata visitata 4.072 volte Data pubblicazione: 10/02/2013
   
 
 
 
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