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Rosario Di Rosa Trio
Cabaret Voltaire
Abeat For Jazz – AB JZ 074 – 2010
1. Lungomare
2. Strange March/Microtune n. 2
3. Avanspettacolo
4. Coffee Affect
5. Microtune n. 3
6. Basquiat
7. Frank Walks Every Day
8. A Riveder Le Stelle
Rosario Di Rosa - pianoforte
Paolo Dassi - contrabbasso
Riccardo Tosi - batteria
Via Pasubio, 6 21058 Solbiate Olona
(VA) tel/fax +39 0331 376380
Dopo il buon esordio discografico da leader di Freedom (improvvised suites
for a trio), uscito nel 2008, sempre per l'etichetta
Abeat For Jazz, a distanza di due anni il pianista siciliano Rosario Di
Rosa trova ulteriore conferma con Cabaret Voltaire, per quello che si
può tranquillamente definire l'album della maturità. Medesima casa discografica,
stessa formazione, con l'unica eccezione alla batteria di Riccardo Tosi in
sostituzione di
Jimmy
Weinstein, e un repertorio questa volta interamente composto da brani
originali diversamente dal precedente, incentrato su standards americani anni 30
e 40.
L'inizio è subito intimo, quasi melanconico, con il lungomare dipinto da Di Rosa
decisamente invernale e imprevedibile. Scenari che cambiano radicalmente già dal
brano successivo, caratterizzato da ritmi più sostenuti e dalle atmosfere che rimandano
al nordico trio di Svensson in una miscela di rock, jazz e pop dall'andamento inaspettato
ma estremamente coinvolgente. A dar manforte al pianista siciliano l'ottimo lavoro
dei suoi compagni in un interplay continuo che dà sostanza e qualità. Il disco non
fatica a rimanere ricco di spunti interessanti andando avanti con l'ascolto, con
i brani che crescono con disinvoltura in una mescolanza di colori tra passato e
modernità. I tre si trovano a meraviglia in tutti i contesti racchiusi in questo
disco mettendo da parte virtuosismi e personalismi a favore di una musica d'insieme
di spessore.
Cabaret Voltaire è un album di assoluto valore, vario e mai banale, che
conferma tutte le qualità ed il talento di Di Rosa, sia da un punto di vista compositivo,
con parecchie idee affascinanti, che esecutivo ed improvvisativo, ponendo questa
formazione come una delle più interessanti degli ultimi tempi non solo in Italia.
Luca Labrini per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 17/10/2010
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