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Renato Sellani
il Poeta

1. When Sunny Gets Blue
2. Look For The Silver Lining
3. Retrato Em Branco E Petro (Zingaro)
4. In Un Palco Della Scala
5. Le Port De Beaulieu
6. There Is No Greater Love
7. Il Poeta (a Renato Sellani)
8. E La Chiamavano Estate
9. Sembrerebbe Quasi Festa
10. Daydream

Renato Sellani:
piano
Max De Aloe:
armonica cromatica
Massimo Moriconi:
contrabbasso
Stefano Bagnoli:
batteria


ABEAT records
via pasubio 6
21058 Solbiate Olona (VA)
Tel e fax +39 0331 376380
Distribuito da I.R.D. e da JazzOS

Conosco e ammiro Renato Sellani da una vita, perciò devo fare attenzione a non ripetere cose che ho già dette; ma sarà difficile. Soprattutto perchè Renato è artista mutevole, volatile, inafferrabile, ma nello stesso tempo ha radici forti e tratti costanti e immutabili. Non c'é contraddizione. Comincio da questi ultimi.

Scorro l'affettuosa brochure che ha compilato per lui il fratello Adolfo, fitta di citazioni di dischi e di ritagli di giornale. Leggo in copertina, sotto la fotografia, un breve ritratto che trascrivo integralmente, compresa la punteggiatura libera:
«Renato Sellani pianista quaranta sigarette, soprabito nero, mani folli esaltano una musica sortilegio, un cambio con la vita, da distanze vertiginose, musica,rassegnazione coraggio, pazzo, lucidissimo, questo largo respiro, figlio, anima del pianista Renato Sellani»
Sono parole che ricordo. Campeggiavano sulla copertina di un elegante LP a libro che segnò nel
1969 l'inizio dell'attività della Dire, un'etichetta di jazz italiano fondata da un caro amico che non c'è più, Tito Fontana. Era il primo album per pianoforte solo di Renato: un omaggio assolutamente dovuto sebbene tardivo, perchè Renato aveva già quarant'anni ed era considerato da lungo tempo uno dei migliori pianisti italiani.

Ebbene, quelle parole calzano pari pari anche oggi.

Ma c'è un'altra costante di Renato da sottolineare (ecco che mi ripeto): la sua inestimabile capacità colloquiale data dal tocco raffinato, pensoso, intimo e sorretto dalla tecnica perfetta, dal fraseggio sicuro e perfino dal prediletto tempo medio, per cui ogni ascoltatore riceve emozioni e sentimenti come se il pianista suonasse soltanto per lui.

Non si dimentichi poi il suo physique du rôle di artista pallido, magro, mai troppo sorridente. Molti anni fa il Presidente Pertini, durante una riunione conviviale, gli consegnò ad Agordo il premio riservato all'«artista discreto» invitandolo pubblicamente a mangiare di più. Ed ecco l'altro lato: la mutevolezza, la capacità di cogliere l'attimo fuggente, che fanno di Renato un poeta dell'improvvisazione. Osservate le sue mani mentre suona. Le vedrete spesso calare su certi tasti e virare nell'ultima frazione di secondo su altri perchè in quell'istante è intervenuta un'altra idea da sviluppare.

Oppure provate a parlare con cantanti che egli abbia accompagnato, per esempio con Helen Merrill o con Karin Schmidt. Qualche difficoltà l'hanno avuta, almeno in principio:
«Renato ti segue e ti suggerisce spunti continui» dicono «eppure fa quello che vuole lui. Incredibile»

Qui in questo disco tutto é diverso (ma non troppo).

Il grande Massimo Moriconi (ci pigliamo garbatamente in giro: «il mio contrabbassista preferito», «il mio giornalista preferito») e l'altrettanto grande Stefano Bagnoli, figlio e nipote d'arte, sanno percepire le intenzioni di Renato un attimo prima che si traducano in suoni e formano con lui un corpus unico: uno sguardo, un gesto o anche soltanto i misteriosi canali dell'inconscio sono sufficienti. Ascoltate There is no Greater Love eseguito in trio, e subito dopo andate su E la chiamano estate, uno di quei gioielli che Renato intaglia da solo: sentirete che sul piano della libertà improvvisativa non c'è alcuna differenza, tanto profondi sono la conoscenza reciproca e l'affiatamento. In questa cornice collaudata ha saputo inserirsi splendidamente Max De Aloe con la sua armonica a bocca.

Confesso che, certo per mia distrazione (succede con la valanga di dischi e di concerti che bisogna pur seguire) non lo avevo mai ascoltato. E' stato un incontro bellissimo, una piacevole sorpresa. Complimenti e auguri.
Franco Fayenz

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COMMENTI
Inserito il 5/1/2009 alle 16.08.58 da "patriziacampone"
Commento:
Ho frequentato diverse volte lo studio 7 di corso venezia e il maestro Fontana mi aveva regalato un cd meraviglioso che ho tenuto e ascoltato infinite volte per la bellezza straordinaria della sua musica, ora in un trasloco l'ho purtroppo perso e ho solo la custodia, vi sarei grata se potessi avere notizie di come recuperarlo, ci terrei infinitamente. Il cd ha in copertina "musica emozioni-musica amore-musica sogni-musica racconti-musica atmosfere-musica nostalgia e ha la copertina nera e bianca.Erano momenti di grande intensità e di grande emozione.
Grazie se vorrete darmi una risposta appena vi è possibile. PatriziaCampone
 

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Data pubblicazione: 10/03/2001





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