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photo by Elena Somarè

Ada Montellanico
Suoni Modulanti

1. Punto e virgola
2. Suoni modulanti nell'azzurro
3. Our Secrets
4. Mi guardi intorno
5. The question & the answer
6. Your skin
7. Circles
8. Gocce di luce
9. Ad vanas res
10. E'
11. Sometimes

ADA MONTELLANICO vox
Fabrizio Bosso
trumphet, flugelhorn
Pietro Ciancaglini
bass
Giovanni Ceccarelli
piano
Lorenzo Tucci
drum
Max Ionata
soprano sax



Via Pasubio, 6
21058 Solbiate Olona (VA)
tel/fax +39 0331 376380

Ada Montellanico è considerata una delle migliori interpreti di jazz in Italia, come dimostrano i suoi lavori discografici, quello con Jimmy Cobb, quello con il trio di Enrico Pierannunzi con ospiti quali Rava e Lee Konitz . "Nessuno oltre a lei in Italia riesce ad imbrigliare la lingua, a renderla uniforme alla struttura ritmica di una interpretazione jazzistica..." A. Mazzoletti.

Questo quarto album di Ada Montellanico è forse il disco che più degli altri dimostra la sua vera natura di interprete, autrice e compositrice. Un disco stupendo sotto tutti i punti di vista. Tutte composizioni originali scritte appositamente, oltre che da alcuni musicisti stessi parte del progetto, dal grande Pierannunzi, dall'intelligente Nunzi, da Conti e dal noto personaggio Daniele Luttazzi. Cinque sono cantati in italiano, quattro in inglese, uno in latino, uno interamente scat. Un lavoro che oltre a sottolineare la maturità e la classe cristallina di A. Montellanico si avvale di una formazione stabile di musicisti che rappresentano il meglio delle giovani leve italiane: Ceccarelli, Bosso, Ionata, Ciancaglini, Tucci ed il quartetto d'archi Pessoa. Linee di copertina a cura di A. Mazzoletti e P. Biamonte. Qualità audiofila eccezionale.

La prima volta che ho sentito Ada Montellanico fu a Roma nel corso di un festival che ebbe una certa eco anche a livello nazionale, il Four Roses Jazz Festival. Era il 1985 e di quella ragazza, la prima cosa che mi colpì al suo apparire sul palcoscenico, fu la sua intensa bellezza, poi, non appena iniziò a cantare fui sorpreso dalle sue capacità interpretative.

photo by Elena SomarèSono passati molti anni da allora e Ada Montellanico è diventata una cantante di grande capacità, come dimostrano i suoi lavori discografici, quello con Jimmy Cobb, quello dedicato a Luigi Tenco, l'altro, più recente con il Trio di Enrico Pieranunzi, ospiti d'onore Enrico Rava e
Lee Konitz, in cui continuava, unica autentica cantante di jazz nel nostro paese, a sperimentare l'interpretazione jazzistica della lingua italiana. E il risultato era stupefacente.

Nessuno oltre a lei era mai riuscito ad imbrigliare la nostra lingua, a renderla uniforme alla struttura ritmica di una interpretazione jazzistica. Riesce ad adattare il poco swingante italiano alle sue esigenze di interprete: lo spezza, ne allunga le sillabe, talvolta le tronca.
Segno di grande versatilità, intelligenza e sensibilità.

Non riesco ad individuare alcun cantante di jazz, del presente ma anche del passato, che non utilizzi la lingua inglese, ad aver trovato le sue soluzioni. Ci hanno provato in molti, francesi soprattutto, ma tutti hanno miseramente fallito.

Un'altra caratteristica di Ada, anche quando interpreta gli standards americani, e lo ha fatto in modo più che soddisfacente, è la sua costante attenzione al rapporto testo-musica-interpretazione. Rari i cantanti europei così attentì e sensibili a questo fondamentale connubio.

photo by Elena SomarèMa in realtà sono pochi, anzi pochissimi, i veri cantanti di jazz e non solo in Europa. Arte difficile questa. Nel nostro paese ne vedo solo due che possono fregiarsi di questa etichetta, tanto sfruttata di jazz singers. La stupenda Tiziana Ghiglioni e l'altrettanto mirabile Ada Montellanico. Gli altri (o le altre) o non cantano jazz o sono solo dei vocalists o dei crooners più o meno dotati. E di costoro è zeppo il mondo.

Questo quarto album di Ada Montellanico è forse il disco che più degli altri dimostra la sua vera natura di interprete, autrice e compositrice. Di tre brani ha scritto i testi, di due anche le linee melodiche. Quattro sono cantati in inglese, uno in latino, uno interamente scat, gli altri in italiano. E tutti sono penetrati dalla sua personalità, che condiziona i partners che interagiscono con lei perfettamente sia quando modula le lyrics, sia quando canta scat.
Le due belle ballads di questo Cd,
Your skin parole e musica di Ada e Sometimes parole e musica di Daniele Luttazzi, che si rivela eccellente e sensibile compositore, potrebbero diventare (soprattutto il primo, non me ne voglia Luttazzi), degli hits ed entrare nel repertorio di qualche celebre interprete. Ada li canta ambedue con gran classe. Nel primo è ben assecondata da una new entry del jazz italiano, l'eccellente sassofonista tenore Max lonata, che in Gocce di luce, l'unico brano non originale della raccolta, suona il soprano. Immagino che ascoltando questo motivo, molti riconosceranno una composizione di Bill Evans, Remembering the rain che il grande pianista incise nel gennaio del 1978 per l'album New Conversations pubblicato dalla Warner. Ada ne ha scritto le lyrics in italiano che si inseriscono in modo suggestivo sulla melodia originale.

Una delle sorprese di questo Cd sono le quattro composizioni di Massimo Nunzi, trombettista, leader di una buona big band, uno dei musicisti più intelligenti oggi sulla scena, che si rivela compositore estremamente originale:
Punto e virgola, lo struggente Suoni modulanti nell'azzurro in cui Ada è accompagnata anche da un quartetto d'archi, The question and the answer e Ad vanas res sono i punti focali della raccolta. Il primo è un tema di rara e stravagante bellezza, in cui Fabrizio Bosso si ritaglia quaranta infuocate battute, seguito da un limpido Giovanni Ceccarelli, pianista che tutti i cantanti amerebbero avere nelle loro sezioni ritmiche per le sue indiscusse doti di accompagnatore. Questa esecuzione, contiene anche prima della ripresa finale, uno special di trentadue battute eseguito con grande efficacia da Fabrizio Bosso, Max lonata e da Ada che doppia cantando scat. Un piccolo capolavoro.

Oltre a Giovanni Ceccarelli, autore di
Our secret, un tema preso su tempo medio-veloce che Ada canta interamente scat rivelandosi, anche in questo caso eccellente, completano la sezione ritmica, l'indiscusso e indiscutibile contrabbassista Pietro Ciancaglini, autore di Circles, e il batterista Lorenzo Tucci, che fanno parte di quel gruppo di musicisti italiani ormai apprezzati in tutta Europa e per molti di loro anche negli Stati Uniti.
Adriano Mazzoletti

 

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Data pubblicazione: 23/12/2002





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