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Blue Chorale
Three Spirits
Abeat (2014)
1. Elm (Beirach)
2. Caminhos das Águas (Maranhão)
3. Lonely Woman (Guryan, Coleman)
4. Queen of Sydney (McCandless)
5. The Peacocks (Winstone, Rowless)
6. Confirmation (Spight, Mitchell/ Parker)
7. Blue Chorale (Dall'Ora)
8. Invocation (McFerrin)
Nadia Braito - voce Stefano Dall'ora - contrabbasso, campionature Francesco D'auria - batteria, percussioni, hang drum
Via Pasubio, 6 21058 Solbiate Olona
(VA) tel/fax +39 0331 376380
Se chiedi cosa sia il jazz, non otterrai mai la risposta. Da queste sibilline parole
di Louis Armstrong, hanno tratto proficuo insegnamento i Three Spirits, nati con
la voglia di estendere i confini del jazz lungo paesaggi sonori dalla notevole profondità
emotiva, suggerite sin dalle belle immagini del booklet, dove protagonista è un
cielo stellato che evoca l'infinito.
Su questi presupposti, nasce Blue Chorale, un album eclettico, con un repertorio
che include standard di jazz rivisitati con gusto, oltre a musiche popolari brasiliane
e sonorità contemporanee.
Three Spirits è un ensemble inusuale per il jazz, perché il contrabbasso
è assurto al rango di protagonista principale della linea melodica, laddove solitamente
si occupa del supporto ritmico. Ad aggiungere particolarità alla melodia, l'utilizzo
dell'hang drum, sorta di "batteria armonica" suonata con le mani a palmo aperto,
dai cui fori si sprigiona un suono a metà fra l'organo e una chitarra acustica,
un suono caldo e avvolgente che apporta profondità ai brani dell'album. Su tutto,
la voce calda e sensuale della valtellinese Nadia Braito voce duttile, capaci
di calarsi nella parte di strumento, ogniqualvolta la situazione musicale lo renda
necessario.
In apertura d'album, Elm, lo standard del pianista Richard Beirach, introdotto
da un robusto contrabbasso, con l'hang drum a riempire gli spazi. A rafforzare l'atmosfera,
i vocalizzi sommessi di Nadia Braito, che letteralmente costruisce quella
che era la linea di piano originale.
Lonely Woman, altro standard di
Ornette
Coleman, subisce un'autentica semplificazione, e l'ascoltatore si ritrova
vis à vis con la suadente voce di Braito, che canta le parole di Margo Guryan, su
un tappeto sonoro di agili percussioni e dinamico contrabbasso (suonato anche con
l'archetto). La seconda parte è dominata dall'hang drum e campionature di elettronica,
che creano l'atmosfera di una divinità vedica che cavalca nella pioggia. Lonely
Woman si trasforma in un brano d'avanguardia, denso di sonorità che sono echi
di free jazz, dance, e progressive rock,
L'approccio agli standard non è quindi ortodosso, ma è la forza dell'album, insieme
alle divagazioni in ambiente latino americano (una Caminhos das Águas
con effetti sonori da foresta amazzonica) e alla composizione che dà il titolo all'album,
quella sognante Blue Chorale che è un'elegante suite proiettata sulla volta
celeste, con gli angelici vocalizzi di Braito che toccano le stelle, e il contrabbasso
di Dall'Ora che sostiene con efficacia gli oltre otto minuti del brano, che alterna
parti cadenzate ad altre più sommesse.
Un trio non comune, Three Spirits, che ama le vastità sonore e paesaggistiche, come
ha dimostrato nelle sue esibizioni live fra le montagne della Valtellina. E anche
in Blue Chorale si ritrova un po' di quell'ampiezza che colma l'animo, accanto
a sperimentazioni di jazz contemproaneo.
Niccolò Lucarelli per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 31/01/2016
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