ABJZ 004
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Ettore Martin Quartet
Natural Code
1. Special Way
2. Tritonìk
3. Little Steps
4. Natural Code
5. Dukesphere
6. Seasong
7. Next Door
8. Gabbie Mobili
9. Primo Bacio
10. Sovrapposizioni
Ettore Martin:
tenor sax
Guido Bombardieri:
alto & soprano sax,
bass clarinet
Piero Leveratto: bass
Mauro Beggio:
drums
All compositions & arrangments by Ettore Martin
"Seasong" is dedicated to my brother Massimo
"Primo Bacio" is for Annalisa
Recorded on February, 27-28, 2000
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ABEAT records
via pasubio 6
21058 Solbiate Olona (VA)
Tel e fax +39 0331 376380
Distribuito da I.R.D.
e da JazzOS
Ricordo
bene la prima volta in cui ebbi l'occasione di ascoltare
Ettore Martin: fu ad un concorso
per gruppi di jazz emergenti dove avevo l'ingrato compito di presiedere la giuria
(in seguito, mi sono guardato bene dal ripetere l'esperienza).
Ricordo molto bene di averne ricevuto subito un'ottima impressione. Ecco
un musicista, mi dissi, ben impostato sotto ogni punto di vista: sa quello che fa
e sa come farlo, o quantomeno conosce la strada per arrivare a farlo. Ora, dopo
diversi anni, ascolto questa sua registrazione e, senza particolare sorpresa, trovo
la precisa conferma di quella mia prima impressione. Da dove viene, vi chiederete,
tanta sicurezza di analisi?
La risposta è semplice e
ha a che fare con l'istinto molto meno di quanto si possa credere: quando un musicista
ha, sul suo strumento, un suono così bello (ed Ettore, vi posso assicurare, ha uno
dei più bei suoni di sax tenore che si possano ascoltare in giro) per me è quasi
automatico che tutto il resto venga da sé. Un suono così a fuoco,
caldo e nitido al tempo stesso, indica infatti, prima di ogni altra
cosa, lavoro e grande rispetto per la musica e, nel caso specifico, un grande amore
per il jazz. Indica, di conseguenza, una naturale attenzione per tutti gli altri,
e numerosi, aspetti di quest'arte: il linguaggio (proprio e di gruppo), la
conoscenza e il rispetto della tradizione, la composizione e la
forma, la conoscenza dei delicati equilibri che esistono nella dinamica
di una band, la raffinata arte, tutta da leader, di lasciare il giusto spazio
ai comprimari, e via dicendo.
In questo suo nuovo disco Ettore affronta il contesto molto attraente, ma
assai impegnativo ed insidioso, di un quartetto privo di strumento armonico. La
front-line è condivisa con un altro sassofonista:
Guido Bombardieri
(che è stato per me una piacevolissima sorpresa).
L'armonia, se sussiste, scaturisce dal gioco contrappuntistico delle voci,
sia nelle parti scritte che nei momenti di improvvisazione, e deve risultare leggibile
con il poco che si ha a disposizione. Contesti come questo mettono in gioco la capacità
di sintesi dei musicisti, facendoli inevitabilmente crescere, forzati come sono
a dover eliminare il superfluo per rendere il più possibile significativo quel che
resta. Pur con qualche concessione all'inevitabile ridondanza di alcuni momenti
di improvvisazione estemporanea, dove la libertà democraticamente concessa ai colleghi
può comunque garantire un certo senso di freschezza, Ettore mi sembra aver
diretto la situazione con molta maturità e, soprattutto, con grande senso di progettualità,
poiché vi ha sperimentato molte delle possibilità offerte da questo tipo di contesto
anche a livello compositivo.
Un lavoro in cui il ruolo dei comprimari risulta ovviamente decisivo, ed
è stato qui svolto da tutti con passionale e diligente puntualità. Sarà interessante
verificare in futuro quanto in questo disco viene oggi seminato.
Ettore è un musicista serio che si è avventurato per l'impervio cammino di chi vuol
fare musica a "tutto tondo", senza concessioni e fregandosene delle tendenze modaiole
che hanno tristemente fatto capolino anche nel mondo del jazz.
Come collega e condomino di questa immensa provincia culturale che, suo malgrado,
è voluta restare l'Italia (in trent'anni di carriera non ho avvertito significativi
segnali di miglioramento) non posso che augurargli di temprare a dovere il proprio
spirito. Ma ho l'impressione che anche sotto questo aspetto Ettore si sia già sufficientemente
attrezzato. Complimenti!
Maurizio Giammarco
(aprile
2001).
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Data pubblicazione: 15/06/2001
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