"Questo Cd racconta un momento particolare della mia vita,ricco di sentimenti,riflessioni,errori. Ho scelto la forma "canzone" per esprimerlo(da qui il titolo Songs). Amo pensare e dire che la Musica è l'arte dei sogni e quindi…buona musica a tutti!" Mario Zara.
In queste poche righe all'interno dello scarno booklet di Songs, risiede il pensiero e la sintesi musicale di questo lavoro. Le riflessioni sono tante ed i sentimenti permeati di malinconia,ma anche di muscolare reazione.
Mario Zara è sicuramente giunto ad una maturità artistica attraverso numerosi passaggi nell'ambito musicale. Le sue collaborazioni e le partecipazioni a diversi lavori di generi anche sostanzialmente diversi tra loro,hanno consentito al quarantacinquenne pianista tortonese di elaborare un prodotto particolarmente intenso dal punto di vista emozionale, ma con alcune zone d'ombra nelle fasi compositive. Undici brani di cui nove a firma di Zara e soli due standard, due evergreen: Almeno Tu Nell'universo, con un arrangiamento che seppur non alterando la struttura armonica del brano,lo rende ancor più velato di tristezza e Moon River, in piano solo che chiude il lavoro.
I nove brani composti da Zara sono una miscela di mestizia,forza interiore ed artistica ricerca. Una stella minore è la perfetta sintesi di tutta l'opera svolta condita da una valida tecnica pianistica e non solo. La sessione ritmica formata da Marco Ricci al contrabbasso e Massimo Pintori alla batteria dona quella maschia muscolarità ad ogni singola "canzone". Le spaccature ritmiche rendono più aspri i brani che, in alcuni casi, rischiano di cadere nel dejavu, come nel caso di
Sweet Harmony e di 4U.
Il trio compone delle triangolazioni correttamente sbilenche.
Ricci e Pintori infarciscono con le loro escursioni il pianismo, jarrettiano
o in alcuni casi più simile a Bill Evans, di Zara che accarezza i tasti mostrando una valida tecnica pianistica, soprattutto per le intuizioni rivelate in 4U.
Nadine è molto "canzone", già ascoltata nel refrain o nel bridge. Dal sapore agrodolce Lettera a Mirò che lascia immaginare un Pierrot in cerca d'amore.
Di particolare intensità lirica Il quaderno di Taddeo che conferma la buona prova del sodalizio.
La prova di Zara è nel complesso sicuramente valida. In alcuni casi si accartoccia su se stesso per cercare di dare maggiore intensità e senso liturgico al brano rischiando d'essere un po' troppo mielato.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia