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Togliamoci il pensiero, cominciamo subito dai
difetti di questo cd. Anzi, dall'unico difetto: una notevole diversità di atmosfere
fra i vari brani, quasi a tradire la possibile mancanza di un disegno unitario.
Meno che un difetto, in realtà, appena un peccato veniale in un'opera che ha per
il resto invece una copiosa quantità di pregi. Sin dal brano iniziale si avverte
la grande compattezza del quartetto, la ricerca della pulizia del suono, la capacità
di unire quattro voci diverse in maniera convincente. Più oltre inizia un uso dell'elettronica
marcato e deciso, con effetti sapidi e spesso pertinenti. I quattro come strumentisti
sono a dir poco strepitosi, dal leader che suona con la consueta generosità, a
Guidi che si conferma – se mai ce ne fosse ancora bisogno – pianista di eccezionale
qualità, a Fioravanti
che sostiene il gruppo con note basse di sonora solidità, a Furian che accompagna
con convinzione e stile. Le composizioni, tutte di
Negri,
come accennato all'inizio, sono molto differenti. Citerei tra le migliori almeno
la ninna nanna iniziale, il brano che dà titolo al cd, le nordiche atmosfere di
Umid, la suadente ballad
Miss dancer con un assolo di piano di sobria essenzialità,
la trascinante improvvisazione al sax di Alla fine della
fiera. Da lodare anche la qualità della registrazione, e la confezione
grafica del booklet.
Infine, il maggior pregio di questo "Liquid places": dopo il primo
ascolto, viene voglia di riascoltarlo più volte. Non succede poi così spesso con
i cd, diciamocelo pure, anche se sottovoce.
Enzo Fugaldi per Jazzitalia
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
15/08/2010 | Südtirol Jazz Festival Altoadige: "Il festival altoatesino prosegue nella sua tendenza all'ampliamento territoriale e quest'anno, oltre al capoluogo Bolzano, ha portato le note del jazz in rifugi e cantine, nelle banche, a Bressanone, Brunico, Merano e in Val Venosta. Uno dei maggiori pregi di questa mastodontica iniziativa, che coinvolge in dieci intense giornate centinaia di artisti, è quello, importantissimo, di far conoscere in Italia nuovi talenti europei. La posizione di frontiera e il bilinguismo rendono l'Altoadige il luogo ideale per svolgere questo fondamentale servizio..." (Vincenzo Fugaldi) |
28/11/2009 | Venezia Jazz Festival 2009: Ben Allison Quartet, Fabrizio Sotti trio, Giovanni Guidi Quartet, Wynton Marsalis e Jazz at Lincoln Center Orchestra, Richard Galliano All Star Band, Charles Lloyd Quartet, GNU Quartet, Trio Madeira Brasil, Paolo Conte e l'Orchestra Sinfonica di Venezia, diretta da Bruno Fontaine, Musica senza solfiti del Sigurt�-Casagrande Duo...(Giovanni Greto) |
21/06/2009 | Bologna, Ravenna, Imola, Correggio, Piacenza, Russi: questi ed altri ancora sono i luoghi che negli ultimi tre mesi hanno ospitato Croassroads, festival itinerante di musica jazz, che ha attraversato in lungo e in largo l'Emilia Romagna. Giunto alla decima edizione, Crossroads ha ospitato nomi della scena musicale italiana ed internazionale, giovani musicisti e leggende viventi, jazzisti ortodossi e impenitenti sperimentatori... (Giuseppe Rubinetti) |
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Data pubblicazione: 25/08/2008
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