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Gianluca Petrella
Il Bidone
Spacebone records (2013)
1. The Godfather - Waltz
2. Il teatrino delle suore
3. Lo sceicco bianco / Rosa aurata
4. Parlami di me
5. Il bidone (Ballerina Night / L'ultimo bidone
6. Roma
7. La dolce vita (Via Veneto e i nobili / La bella malinconica / Cadillac)
8. La poupée automat
9. Lla ri lli ra'
Gianluca Petrella - trombone, elettronica Beppe Scardino - sax baritono, clarinetto basso Giovanni Guidi - pianoforte Andrea Sartori - sartofono, elettronica John Rehmer - contrabbasso Cristiano Calcagnile - batteria John De Leo - voce, effetti Ospiti:
Enrico Rava - tromba (6) Dino Piana - trombone a pistoni (5) Muzio Petrella - trombone e armonica (4)
3 dicembre 1911 a Milano nasceva Nino Rota; 10 aprile 1979: in quel di Roma moriva
Nino Rota. Gianluca Petrella gioca in ritardo per il centenario della nascita, ovvero
in anticipo per il trentacinquesimo rintocco dalla morte. Fatto sta che, comunque,
il trombonista barese gioca bene, perché mette in colonna alcuni tra i migliori
passaggi musicali del grande compositore lombardo (che ha lasciato un ampio segno
in Puglia), lasciandoli fremere sotto le scariche elettriche (elettroniche, meglio)
dei suoi effetti e quelli del misterioso sartofono di Andrea Sartori. Ma i gingilli
elettronici sono solo una minima parte di quello che racconta questo disco per mano
dei suoi protagonisti, ospiti compresi. Un combo coeso e incisivo che si muove con
agio tra gli arrangiamenti inediti e rivoluzionari, come nel brano d'apertura "Godfather", un waltz caracollante tra una visione cameristica e una banda
di paese sbeffeggiante, con l'intreccio dei fiati esentati da tutto il resto della
band. Un gioco che si ripete, in misura corale con una pulsante batteria e la voce
straziata e straziante di John De Leo in "Lo sceicco bianco / Rosa aurata",
che lancia in un furibondo assolo l'impeccabile Giovanni Guidi per poi infrangersi
sugli scogli di un cadenza da orchestra nera d'antan. E la chiosa dell'assolo perfettamente
affumicato di Beppe Scardino è contrappuntato dalla voce out of order di
De Leo. Voce che apre la scena de "Il bidone", swingante nelle linee larghe
e pastose del contrabbasso di Joe Rehmer e nel talking drums in chiave moderna
di Cristiano Calcagnile.
Petrella è tanto irriverente (con la giusta moderazione),
quanto geniale (qui, senza moderazione): primitivo, a tratti arcaico per il suo
gusto delle vocalizzazioni, ma sfacciatamente moderno nel superare tutti i limiti
tecnici dello strumento e nel creare sonorità inattese e splendenti. In "Parlami di me" trombone e armonica sono nelle mani di Muzio Petrella, padre di Gianluca,
che arrangia anche il brano vestendolo di nuovo con gli abiti già indossati. E così
si possono capire tante cose; da dove provenga il gusto per la musica, la creatività
e l'audacia di questo musicista che taglia il tempo a fette.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
15/08/2010 | Südtirol Jazz Festival Altoadige: "Il festival altoatesino prosegue nella sua tendenza all'ampliamento territoriale e quest'anno, oltre al capoluogo Bolzano, ha portato le note del jazz in rifugi e cantine, nelle banche, a Bressanone, Brunico, Merano e in Val Venosta. Uno dei maggiori pregi di questa mastodontica iniziativa, che coinvolge in dieci intense giornate centinaia di artisti, è quello, importantissimo, di far conoscere in Italia nuovi talenti europei. La posizione di frontiera e il bilinguismo rendono l'Altoadige il luogo ideale per svolgere questo fondamentale servizio..." (Vincenzo Fugaldi) |
27/06/2010 | Presentazione del libro di Adriano Mazzoletti "Il Jazz in Italia vol. 2: dallo swing agli anni sessanta": "...due tomi di circa 2500 pagine, 2000 nomi citati e circa 300 pagine di discografia, un'autentica Bibbia del jazz. Gli amanti del jazz come Adriano Mazzoletti sono più unici che rari nel nostro panorama musicale. Un artista, anche più che giornalista, dedito per tutta la sua vita a collezionare, archiviare, studiare, accumulare una quantità impressionante di produzioni musicali, documenti, testimonianze, aneddoti sul jazz italiano dal momento in cui le blue notes hanno cominciato a diffondersi nella penisola al tramonto della seconda guerra mondiale" (F. Ciccarelli e A. Valiante) |
28/11/2009 | Venezia Jazz Festival 2009: Ben Allison Quartet, Fabrizio Sotti trio, Giovanni Guidi Quartet, Wynton Marsalis e Jazz at Lincoln Center Orchestra, Richard Galliano All Star Band, Charles Lloyd Quartet, GNU Quartet, Trio Madeira Brasil, Paolo Conte e l'Orchestra Sinfonica di Venezia, diretta da Bruno Fontaine, Musica senza solfiti del Sigurt�-Casagrande Duo...(Giovanni Greto) |
21/06/2009 | Bologna, Ravenna, Imola, Correggio, Piacenza, Russi: questi ed altri ancora sono i luoghi che negli ultimi tre mesi hanno ospitato Croassroads, festival itinerante di musica jazz, che ha attraversato in lungo e in largo l'Emilia Romagna. Giunto alla decima edizione, Crossroads ha ospitato nomi della scena musicale italiana ed internazionale, giovani musicisti e leggende viventi, jazzisti ortodossi e impenitenti sperimentatori... (Giuseppe Rubinetti) |
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Data pubblicazione: 03/11/2013
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