Intervista a Claudio Quartarone
dicembre 2010
di Liliana Rosano
Si rifiuta di considerare la sua musica jazz, almeno inteso in senso classico.
Ama la music pop e il suo sogno è quello di suonare con Lady Gaga. Originale e talentuoso,
Claudio Quartarone, 26enne chitarrista catanese, è più di una promessa nel
panorama della musica italiana. Nel suo background convivono le esperienze più disparate:
l'elettronica come dj, la musica classica, l'improvvisazione jazz. Claudio Quartarone
ha all'attivo ben cinque album e un altro in cantiere, insieme ad un progetto con
un trio internazionale. In giro per numerosi festival italiani ed europei, si affida
all'improvvisazione come elemento conduttore della sua musica. Nel suo ultimo album
"Elevator", pubblicato per RaiTrade, ci sono molti elementi che convivono
insieme in maniera armoniosa e matura: il jazz latino, le influenze dei più grandi
musicisti italiani (Enrico
Rava in testa), e chiaramente l'improvvisazione.
Enrico
Rava, che in qualche modo è stato il tuo talent
scout, ha detto di te "Non ho mai sentito suonare uno così in Italia". Che effetto
ti fa questo commento?
Penso che abbia ragione! Il mio modo di suonare deve la sua unicità a tante "fortunate"
coincidenze.
Quali coincidenze?
Un giorno per caso incontro un mio amico delle elementari che aveva preso qualche
lezione di jazz e lo invito a registrare un assolo su un mio pezzo house. Quando
ho sentito quei suoni che faceva con la chitarra sono impazzito, e da allora ho
cercato qualsiasi informazione che mi permettesse di improvvisare. Amo la tecnica
classica che si mischia con il jazz. E' come se si tornasse indietro di 400 anni,
quando la figura del compositore e quella del suonatore coincidevano. Per questo
non mi riconosco nei canoni stilistici del jazz ma mi sento un musicista che improvvisa
e che compone estemporaneamente.
Dopo varie esperienze come dj di musica elettronica,
sei passato al jazz. Una scelta matura o una evoluzione musicale naturale?
A 10 anni programmavo i sequencer, il jazz è arrivato inaspettatamente, anche
se io non mi sento un "jazzista". Sono un musicista che improvvisa.
Nella tua musica convivono vari elementi, dallo standard,
fusion alla musica contemporanea. Quali sono i grandi artisti di riferimento a cui
ti ispiri?
Ultimamente ascolto solo "Il Clavicembalo Ben Temperato" di Bach e "Radio M2o".
Mi piace sentire la radio, è uno specchio del presente.
Insieme a Dino Rubino e a Francesco Cafiso,
tu sei considerato un enfant prodige della musica nel panorama siciliano. Che rapporto
hai con loro?
Con Rubino
abbiamo fatto dei concerti insieme e l'ho avuto come ospite nel mio primo disco.
Cafiso
lo conosco poco, non abbiamo mai suonato insieme. Entrambi sono due ottimi musicisti.
Musicalmente cosa ti appartiene di piu'. La tua idea di
musica?
Credo che mi appartenga qualsiasi cosa. Riguardo l'idea di musica sono troppo volubile
per fissarne una soltanto, sarebbe bello poter sentire le idee musicali senza uno
strumento che si metta tra mente e realtà. Io infatti, non ho un attaccamento particolare
con la chitarra, anche se quando suono siamo una cosa sola, Per me è solo uno strumento
che fa uscire quello che altrimenti rimarrebbe nella mia immaginazione.
Con
chi ti piacerebbe suonare?
50 Cent, Lady Gaga, David Guetta...
Ma da dove nasce la tua musica?
Non te lo so dire, è un bisogno primario, dopo il respirare. Penso che ogni volta
che mi viene un idea musicale davvero importante provo lo stesso dolore della prima
volta che ho sentito una chitarra suonare, ti prende l'anima. Non è solo bellezza,
è il sublime.
E il rapporto col jazz?
La mia musica non è jazz. Oggi il jazz è l'unico modo per conoscere la musica.
Ho sfruttato la concezione americana per poi creare il mio mondo sonoro ma non mi
sono fatto incastrare dentro uno stile, perchè vedi....il jazz oggi non ha senso...non
può esistere... è fuori dal tempo... provo tenerezza per chi suona gli standards
come negli anni '40...
A cosa ti ispiri?
Dio inteso come il tutto.
Un luogo ideale dove fare musica?
La montagna.
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
15/08/2010 | Südtirol Jazz Festival Altoadige: "Il festival altoatesino prosegue nella sua tendenza all'ampliamento territoriale e quest'anno, oltre al capoluogo Bolzano, ha portato le note del jazz in rifugi e cantine, nelle banche, a Bressanone, Brunico, Merano e in Val Venosta. Uno dei maggiori pregi di questa mastodontica iniziativa, che coinvolge in dieci intense giornate centinaia di artisti, è quello, importantissimo, di far conoscere in Italia nuovi talenti europei. La posizione di frontiera e il bilinguismo rendono l'Altoadige il luogo ideale per svolgere questo fondamentale servizio..." (Vincenzo Fugaldi) |
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Data pubblicazione: 20/03/2011
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