Philology, W 440, 2009 (DISTRIBUZIONE IRD)
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Flora Faja
Italian Songs
1. La vita è strana - Eppur mi son scordato di te
2. Senza fine - Rido
3. Parlami d'amore Mariù - Ricordi lontani
4. Un colore che non so
5. Donna - Donna sei tu
6. Breve amore - Pensiero constante
7. Cosa vuoi dalla vita - Ma l'amore No
8. La gatta - Sogno di gatta
9. Primavera sarà
Flora Faja - voce
Giovanni Mazzarino
- pianoforte
Fabrizio Bosso,
Vito Giordano.aldo Oliveri - tromba
Gaspare Palazzolo
- sax tenore
Francesco
Cafiso,
Orazio Maugeri - sax contralto
Salvatore Pizzurro - trombone
Ruggero Mascellino - fisarmonica
Riccardo Lo Bue - contrabbasso
Fabrizio Giambanco, Sebastiano Alioto - batteria
Toti Denaro - percussioni
Beppe Vella, Dario Effettivo, Fracesco Petralla, Flora's Students -
background vocals
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Docente di canto abile e rigorosa, messasi in luce
negli anni Novanta alla corte di uno storico vibrafonista del jazz come
Enzo Randisi,
Flora Faja giunge al suo importante esordio discografico dopo una
più che corposa trentennale carriera. Con gli agili e moderni arrangiamenti architettati
da Giovanni
Mazzarino, la grintosa vocalist palermitana mette in fila una serie
di classici della canzone italiana rivisitati in forma di meddley. Questi ultimi
sono ricuciti da micro composizioni scritte dalla stessa Faja (insieme a
Mazzarino),
che delimitano o forse è meglio dire, prolungano l'effetto emozionale delle "canzoni".
Eppur mi son scordato di te di Mogol/Battisti
apre il lavoro con una coda calipso assai trascinante. Si prosegue poi con il bel
dittico Senza Fine e
La Gatta di Gino Paoli che rappresentano con variegata
e differente misura la duttilità e l'agilità interpretativa della raffinata leader.
Senza Fine possiede infatti un concitato e intrigante movimentato in 6/8
mentre La Gatta, legata in un tutt'uno a
Sogno di Gatta è invece una ballad dolcissima e intensa.
Si prosegue poi con temi meno battuti come Breve
Amore di Alberto Sordi (forse tra i brani più belli della raccolta con
un Mazzarino
davvero in gran spolvero per classe ed eleganza) e Donna
di
Gorni Kramer.
Impeccabili inoltre il resto dei musicisti (tutti provenienti dalla prolifica
area palermitana) compresi ovviamente le preziose apparizioni dei due ospiti:
Fabrizio Bosso
(presente in gran parte del lavoro) e
Francesco
Cafiso, il quale regala un bel solo nella conclusiva originale
Primavera sarà. Altra composizione original
(stavolta una ballad) è invece Un colore che non so.
In questo caso la cantante si abbandona ad una suggestiva interpretazione dimostrando
grande disinvoltura e notevole savoir fare. Doti che nei tempi swing raggiungono
il loro apice confermando l'evidente maturità vocale acquisita negli anni dalla
brava e navigata interprete siciliana.
Gianmichele Taormina per Jazzitalia
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
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Data pubblicazione: 14/03/2009
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