di Massimiliano Cerreto
Conoscevo Pericle Odierna solo di fama. Me ne parlò, diverso tempo fa, uno straordinario batterista di nome Salvatore Tranchini, con cui aveva realizzato sia un'opera in memoria delle quattro giornate di Napoli intitolata "Tempo" (il Manifesto cd) sia l'album intitolato "Radio Suite" (Red Records). «Pericle Odierna, l'autore di tutte le musiche di "Tempo" è uno dei più grandi musicisti e compositori che abbiamo in Italia», mi disse. Poi, recentemente, in occasione della presentazione ufficiale di "Standards Vol.1" (NoVoices Records), l'ultimo disco di un altro eccellente batterista, Enrico Del Gaudio, lo incontro, e mi regala una copia di "Threni": il suo album solista più recente.
Rimango molto colpito dal titolo. «Threni deriva da trenodia, ossia canto funebre», mi spiega,
«e si tratta di una suite di otto brani interamente dedicata alle vittime della tragedia di Sarno del 5 Maggio 1998». Pur essendo campano anche io, ricordo davvero poco di quella tragica vicenda. Sarà perché, in quel periodo, ero troppo preso dagli esami della sessione estiva di Giurisprudenza (ma, per fortuna o purtroppo, non mi sono mai laureato) oppure perché, come molto spesso accade, si ricordano solo le piccole e personali tragedie quotidiane.
Così, inserisco la parola Sarno in un motore di ricerca. Sapevo che quella di Sarno non è stata una piccola personale tragedia quotidiana. Sapevo che erano morte tante persone, ma non ne ricordavo il numero. Scopro che, a perdere la vita, furono ben 159 persone (dato fornito da: www.vigilfuoco.it), comprendendo anche le vittime dei territori di Quindici, San Felice a Cancello, Siano e Bracigliano. Interi costoni dei rilievi pre-appenninici, infatti, franarono a causa delle fortissime piogge di quel periodo. E scopro anche che, oggi, dopo 7 anni, le associazioni costituitesi a seguito della tragedia denunciano che soltanto il 20% delle opere previste è stato completato, e nessuna casa è stata ancora ricostruita.
Oltre alle informazioni, trovo anche molte immagini di quel terribile 5 Maggio. La cosa più strana, però, è che tali immagini corrispondono solo in minima parte a quelle che si affacciano alla mia mente ascoltando "Threni". La suite, infatti, dopo un primo brano drammaticamente evocatico, è animata da un'energia straordinariamente positiva.
«Ho scelto come linguaggio per questa composizione il jazz. La musica che amo e che più di ogni altra sa rappresentare il sentimento che provo per questa tragedia. Suonare questo lavoro ha un valore diverso da quello puramente artistico e intimo. Rappresenta la mia risposta positiva a un dolore, ai problemi, a una realtà che sembra destinata a restare quella del degrado in cui è precipitata la città.» (Pericle Odierna)
Accanto all'estrema positività dell'intero album, occorre sottolineare che le incisioni sono state realizzate in poco più di un giorno, e sono tutte first takes. Questo per non compromettere l'autenticità delle emozioni da cui nascono i brani. Si passa, così, dalla incredulità e incapacità di comprendere razionalmente quanto accade (e sta accadendo) di "Salmo primo" al grido di dolore lanciato con "Sequenza", un appello contro l'indifferenza.
E' la volta di "May,5", che si muove sul doppio binario dell'amarezza e dell'ottimismo (tonalità maggiore). Pericle Odierna afferma di non essere credente, ma "Prayer"
è un magnifico esempio di come, attraverso la musica, si possa accedere al
divino che è in noi, in tutti noi. Ma accade spesso che le nostre preghiere ci
appaiano vane, come se nessuno le ascolti. Emerge, allora, la rabbia, e "And now?" la sprigiona tutta.
A differenza di quanto sostiene l'ortodossia jazzistica, ammesso che di ortodossia si possa parlare al riguardo di una musica che vive della capacità di sovvertire le regole (leggi improvvisazione), la struttura di "Salmo Secondo" è davvero particolare. Il brano finisce, infatti, con il solo di contrabbasso. In altre parole, dopo l'esposizione del tema, c'è una lunga sequenza di assoli.
«Accanto alla forma della preghiera collettiva, che è rappresentata da "Prayer", ho voluto che la ballad "Salmo secondo" apparisse come un momento di raccoglimento di ciascuno dei musicisti. Questa è la ragione per cui, alla fine, non c'è la consueta ripresa del tema.» (Pericle Odierna)
Ancora due momenti intrisi di forte spiritualità. Da un lato c'è "Lost Souls"
(anime perdute), che è ispirata alla tradizione popolare secondo cui le anime di
coloro che sono morti violentemente vagano ancora sulla terra, dall'altro
abbiamo "Song for Carlo", che è dedicata ad un musicista prematuramente scomparso. Il flicorno che si ascolta in questo ultimo brano era proprio quello posseduto dall'artista (in realtà, un contrabbassista) cui è dedicato.
Salvatore Tranchini aveva assolutamente ragione: Pericle Odierna, sassofonista, clarinettista e compositore (e per molti anni abitante del Comune di Sarno) è davvero un grandissimo artista. E questo vale anche per tutti i musicisti che hanno suonato in "Threni".