Red Records, 1998 |
Salvatore Tranchini
Radio suite
1. Favola della morale (P. Odierna,
S. Tranchini) – 1.49
2. Face it (Jerry Bergonzi) – 6.14
3. Comm'si fess (P.
Odierna, S. Tranchini) – 1.21
4. Simultanuous Look (J. Bergonzi) – 8.35
5. Femmena (Radio spot) (P. Odierna, S. Tranchini) – 3.25
6. Femmena (Quintet version) (P. Odierna, S. Tranchini) – 6.32
7. Il Rispetto (P. Odierna, S. Tranchini) – 0.31
8. Solar Return (J. Bergonzi) – 6.28
9. Mare (P. Odierna, S. Tranchini) – 0.49
10. Do it to do it (J. Bergonzi) – 6.13
11. Ironia della corte (P. Odierna, S. Tranchini)
12. Mode for Joe (Cedar Walton) – 8.44
13. Bimbi (P. Odierna, S. Tranchini) –1.22
14. Invisible Light (J. Bergonzi) – 6.03
15. Your own Witness (J. Bergonzi) – 6.36
16. Between Worlds (J. Bergonzi) – 7.13
17. Il dubbio (P. Odierna, S. Tranchini) – 1.22
Jerry Bergonzi
saxes
Franco Ambrosetti tromba e flicorno
Antonio Faraò
piano
Mike Richmond contrabbasso
Salvatore Tranchini
batteria
Cantanti e narratori:
Silvio Orlando, Maria Pia De Vito,
Marcello Colasurdo,
Tonino Taiuti, Riccardo Zinna, Renato Carpentieri, Gino Concione
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Radio suite
di Salvatore Tranchini è certamente un esperimento originale, che non solo richiede un ascolto attento, ma pretende anche che il suo progetto sia compreso. Infatti, già soltanto la sua struttura in forma di suite, l'ordine e lo stile dei brani che lo compongono, colpisce e spiazza, invitando chiaramente l'ascoltatore a cogliere, insieme alla qualità dei singoli pezzi, l'idea di fondo che li unisce: Radio suite alterna ai brani di tipica estrazione hard-bop, quasi esclusivamente a firma
Bergonzi, brevi sketches teatrali rigorosamente in dialetto napoletano (con musica di Pericle Odierna e testi dello stesso Tranchini), istantanee parabole tra irriverenza e saggezza popolare che siano in grado di rappresentare l'indole partenopea. È proprio a partire da tali siparietti che si può spiegare il titolo del cd della Red Records, Radio suite: i brani jazz, che corrispondono ai numeri pari del cd, si stagliano nitidi sul rumore di fondo di una radio popolare, dal segnale disturbato per l'ausilio dell'elettronica, i cui interventi, dal monologo morale ai dissacranti dialoghi alla vera e propria canzone di stampo tradizionale, sono affidati a nomi noti del teatro e della musica napoletana (Silvio Orlando, Maria Pia De Vito,
Marcello Colasurdo, Tonino Taiuti, Riccardo Zinna, Renato Carpentieri,
Gino Corcione). Sembra chiaro che l'intenzione di Tranchini è d'individuare nella "cultura popolare" e nell'elemento della "improvvisazione" – non è casuale infatti che l'unica cover del cd sia
Mode for Joe
di Cedar Walton – l'elemento unificante di due universi così apparentemente eterogenei, nonostante resta possibile distinguere chiaramente in Radio suite due distinti percorsi artistici.
I momenti migliori del lavoro corrispondono proprio a quei brani in cui la sinergia tra le due fonti d'ispirazione è più esplicita: la versione per quintetto jazz di
Femmena, che conserva il gusto melodico tipicamente partenopeo della sua versione per "radio", e
Your own witness, dove una rarefatta improvvisazione modale è addirittura introdotta e convive con una tammurriata in pieno stile. Inoltre, in Your own witness, la batteria di Tranchini, che per il resto non cede mai a eccessivi protagonismi, attraverso la ritmica esemplifica la coerenza del progetto e del brano nel gestire senza strappi il rischioso passaggio tra così diverse forme d'improvvisazione. Approfondendo ulteriormente l'analisi jazzistica, l'aspetto più interessante di Radio suite è il riuscito equilibrio tra gli stili quasi agli antipodi di
Bergonzi, con il quale tra l'altro Tranchini ha più volte collaborato, e
Ambrosetti: al sax straripante di note e fraseggi di
Bergonzi quasi si contrappone, "in sordina", il suono cristallino e lirico della tromba di
Ambrosetti.
In sintesi, Radio suite è l'espressione di un rapporto possibile, tra il jazz e l'arte partenopea, che proprio per l'anarchica vitalità che contraddistingue entrambi non può che rinnovarsi in un esperimento sempre aperto a ulteriori prove.
Dario Gentili per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 03/10/2004
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