Musica che ti rapisce e ti inebria, poesia tra note e parole, nostalgia e melanconia abbracciano dolci melodie, freschi ritmi di bossa e samba richiamano terre lontane, semplicità e compostezza armonica si alternano a ritmiche sinuose ed articolate...e tutto condito con una buona dose di velata allegria.
È questa la solare musica brasiliana fatta di poeti e musicisti, gente orgogliosa della propria etnia, legata alle tradizioni (radicate in una terra che da sempre offre i frutti più sinceri) che estrinseca con ogni mezzo. La musica è quello più diretto ed illustri esempi ce lo ricordano: pensiamo a A.C. Jobim, Ari Barroso, Gilbelto Gil, João Gilberto, V. De Moraes, M. Nascimiento e tanti altri.
Ma anche i giovani talenti come Luiz Lima continuano a cantare il Brasile, anche avvalendosi di più nuovi mezzi rispetto ai suoi predecessori.
Due progetti musicali confluiscono in questo lavoro discografico: il primo " Brasil Brasileiro" (1997) riscopre il Brasile e il fascino della tradizione della musica popolare brasiliana, in un modo organico, dice lo stesso Lima, "biologico" e personale in cui l'aderenza ai "vecchi" canti brasiliani si ripresenta in alcune riletture di standards fusi secondo uno stile quasi del tutto personale.
Il secondo " Realidade Real" (2002) rappresenta la meta di un percorso intenso di sperimentazioni, di mistioni con forme e lignaggi eterogenei tesi ad esprimere le esperienze e il vissuto di un artista brasiliano indipendente nel mondo contemporaneo. E Lima esprime fino in fondo questo suo sentire regalandoci momenti di vero fascino brasiliano, sia in rivisitazioni di Jobim come
Samba do avião/Garota de Ipanema
(in cui lodevole è la perfezione ritmica e l'intensità emozionale che scaturisce dalla voce e dalla chitarra dello stesso Lima) o di J. Gil come
De onde vem o baião?, sia in brani originali tutti molto gustosi e interessanti a dire il vero, come
Blue Samba
dove spicca il bel solo di Alberto Borsali all'armonica, o come
O meu sol é você
che discostandosi lievemente dalla tradizione (ritmica) si evolve in un serrato funky dal sound più americano, in cui è sempre evidente la calda vocalità brasiliana di
Lima, questa volta però accompagnandosi con la chitarra acustica, dolce e armoniosa, bensì con chitarra elettrica e suono gradevolmente distorto.
Da notare anche il gustoso
Luca, una bella melodia solare e ricca di colori armonici o gli allegri e carnascialeschi
Chovendo na minha horta
e Vai dar pé
che spinge chi l'ascolta verso una allegria insolita, divertente e spensierata che richiama alla memoria il grande carnevale di Rio o i bei paesaggi di questo unico e affascinante paese che è il Brasile, lodevolmente ritratto dall'autore di questo bel lavoro discografico.
Dino Plasmati
per Jazzitalia (18-01-2004)
Invia un commento
Questa pagina è stata visitata 8.919 volte
Data pubblicazione: 22/01/2004
|
|